«Sull’immigrazione si gioca una sfida decisiva, si deve vincere e perciò bisogna far vincere la verità. Non si può accettare una falsificazione ideologica, della destra e dei populisti, fatta per demolire l’Unione Europea, che aiuta solo l’ascesa di politici scadenti e non risolve nessun problema. La testimonianza e le proposte delle città hanno grande importanza. La manifestazione di Milano del 20 maggio è un momento per dare più forza alla verità. Per questo la promuovo e cerco l’adesione di altri sindaci e amministratori e di personalità e associazioni. Creerò momenti di riflessione e di confronto su un tema centrale per il nostro futuro». Così il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, presidente nazionale di Legautonomie, annuncia la sua adesione alla Manifestazione nazionale che si terrà a Milano il prossimo 20 maggio. Filippeschi è fra i promotori della manifestazione. La Giunta municipale ha aderito all’appello. A livello locale hanno già aderito e sono impegnati ad organizzare la partecipazione i seguenti soggetti: Acli, Anpi, Arci, Arcigay, Caritas, Centro Culturale Islamico, Cgil, Spi-Cgil, Coordinamento Etico dei Caregivers, Focolarini-Salus, Rete degli Studenti Medi, Unione degli Studenti Universitari. Saranno disponibili alcuni pullman, per raggiungere Milano. La manifestazione inizierà alle ore 14,30. Il concentramento avverrà a Porta Venezia.
«Com’è avvenuto a Barcellona, anche in Italia un grande appuntamento che ha per simbolo l’arcobaleno può aiutare ad alzare la testa. Il voto francese deve incoraggiarci. Non c’è solo l’evidenza drammatica delle ragioni delle migrazioni. E’ vero o no che la Confindustria con un suo studio ha dimostrato che per mantenere le attività economiche serviranno in futuro almeno 150 mila ingressi di immigrati all’anno. Come si affronta questa realtà e questa necessità? – chiede il sindaco di Pisa –. Nelle nostre città gran parte delle attività commerciali legate al turismo vivono grazie alla presenza degli immigrati e lo stesso vale per i servizi domiciliari alle famiglie. Se gli immigrati decidessero di andarsene chiuderebbe in un giorno il distretto industriale pisano del cuoio, a Santa Croce sull’Arno e San Miniato. Dunque la risposta dev’essere necessariamente costruttiva».
«La volgare campagna discriminatoria, che sconfina in aperto razzismo, come si è visto con il fatto di Follonica – ricorda Filippeschi – dev’essere combattuta apertamente, con argomenti e esempi. Aver difeso la libertà di culto, garantita dalla Costituzione, e tutelato il diritto a realizzare un nuovo luogo di culto, aperto alla città, della nostra Comunità Islamica credo che sia un buon esempio. Questo non è certo in contrasto con l’impegno più intransigente per far valere le regole nelle nostre città, per combattere la microcriminalità quando è praticata da una esigua minoranza d’immigrati, per impegnare tutti, di qualsiasi provenienza, a garantire una qualità alta della convivenza, al meglio delle nostre tradizioni civiche, che rassicuri i cittadini».
Su questo tema domani, giovedì 11 maggio alle 11.45, presso l’ufficio stampa del Comune di Pisa, si terrà la conferenza stampa dei promotori