La festa in onore del Giaggiolo, fiore simbolo della Toscana

A San Polo in Chianti, patria del Giaggiolo dal 1850, esplode la festa dedicata al fiore simbolo della Toscana. Una tradizione in vita da molti anni che torna a inondare di profumi, sapori ed eventi la frazione grevigiana fino a domenica 7 maggio. Un ricco programma di iniziative si apre a ventaglio sui campi color lillà tra le colline del Chianti in quella che nel diciannovesimo secolo è stata la prima terra di produzione del fiore e la più importante a livello europeo. Le radici e le essenze del Giaggiolo hanno avuto svariate applicazioni nel corso degli anni. Profumo, liquore e persino antidolorifico. La radice o “gallozola” del giaggiolo è considerato un rimedio naturale per alleviare il dolore dei piccini durante la fase di dentizione, avendo naturalmente un leggero effetto antidolorifico.

Il Comune di Greve in Chianti promuove la festa, organizzata e curata dal Comitato turistico di San Polo, e si affianca ad un gruppo di aziende locali per l'avvio di un nuovo percorso di sviluppo e valorizzazione della pianta. “L'idea - fa sapere l'assessore alle Attività Produttive Gionni Pruneti – è quella di porre il Giaggiolo, che ben si integra con le altre coltivazioni tipiche delle colline del Chianti, vite e olivo, al centro dell'agricoltura plurale e diversificata, considerate anche le tante proprietà dei rizomi, i bulbi essiccati, sia in campo medico sia in quello cosmetico”. La manifestazione accende i riflettori sulle proprietà della pianta, divenuta negli anni simbolo dell'economia grevigiana. "E' una festa storica promossa dal Comune che oggi coinvolge l'intera comunità grazie all'organizzazione del comitato turistico di San Polo - aggiunge il sindaco Paolo Sottani - un gruppo di giovani della frazione ha partecipato attivamente alla realizzazione della kermesse che si propone sia di recuperare un'antica pratica agricola sia di valorizzare il territorio e le sue molteplici risorse legate alle tipicità chiantigiane".

Il fiore, chiamato anche orchidea dei poveri, ha origini antichissime e deve il suo nome alla divinità grece Iride. Durante il Medioevo il giglio divenne emblema dello stemma comunale, fiore bianco su campo rosso, della Firenze guelfa e ghibellina. Nel diciannovesimo secolo fu Adriano Piazzesi, insieme al figlio Attilio, ad avviare la coltivazione del giaggiolo a San Polo in Chianti e ad aprire un importante comparto economico che poi si diffuse in tutta la Toscana. I mezzadri del Chianti esportavano in Germania, Francia, Svizzera e persino negli Stati Uniti. Da qualche decennio l'economia del giaggiolo è tornare a riacquisire spazi di primo piano tanto che oggi San Polo si attesta come la patria del giaggiolo in termini produttivi e non solo storici. La produzione più più antica è divenuta anche anche quella consistente a livello europeo.

Domani, domenica 7 maggio, la festa che ha aperto i battenti alcuni giorni fa culmina con una giornata densa di eventi dedicati alle produzioni locali e ai sapori di San Polo. In programma ci sono mostre, mercatini, artigianato, spettacoli, animazione per bambini e sport. Tra gli altri si segnalano una passeggiata e un percorso sensoriale tra i campi di iris fioriti, condotto da una guida ambientale escursionistica con partenza dal Frantoio Pruneti (Stefano Matii 3387888401). Dalle ore 9 prende il via la quinta scarpinata tra i Giaggioli e la seconda edizione trail non competitiva di 18 Km. Dalle ore 10 per le vie del paese mercatino artigianato, dalle 15.30 esibizioni, musica e aperitivi con lo spettacolo conclusivo della Corrida dilettanti allo sbaraglio alle ore 21. Info: pagina Facebook Comune di Greve in Chianti.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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