Rossi alla Cartotecnica Maestrelli: "Regione sempre presente al tavolo delle trattative"

Enrico Rossi e Olmo Gazzarri


Legacoop alle spalle dei lavoratori della Cartotecnica Maestrelli nel superare l'empasse in cui si trovano e rilevare l'azienda di Sovigliana di Vinci a un passo dalla chiusura. È la novità emersa oggi, lunedì primo maggio, sia dal comizio del Primo Maggio a Empoli che dal pranzo organizzato all'interno dello stabilimento di viale Togliatti, occupato da settimane, a cui ha partecipato anche il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Con il Governatore a dare sostegno ai lavoratori – in tutto sono 33 quelli interessati dalle lettere di licenziamento – c'era anche Olmo Gazzarri in rappresenza di Legacoop Toscana, a sua volta ospite al pranzo dei lavoratori. Con loro anche il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, con l'assessore Sara Iallorenzi, Rossano Rossi, Sergio Luschi e altri referenti della Cgil Empolese Valdelsa, e anche l'assessore regionale Vittorio Bugli. Rossi è stato accolto con un brindisi di benvenuto in un gazebo allestito su viale Togliatti, proprio di fronte alla Maestrelli, poi è stato accompagnato dai lavoratori all'interno dello stabilimento, dove gli hanno mostrato i macchinari e spiegato i procedimenti di produzione di packaging. Infine il pranzo con circa una sessantina di persone presenti.

“Chiediamo che la proposta di Legacoop, arrivata dopo un concordato difficile, venga valutata attentamente, ci sembra credibile e capace di far uscire lo stabilimento dalla crisi”, ha detto Enrico Rossi. “Apprezzo la loro lotta e l'impegno profuso con l'occupazione della fabbrica – ha proseguito - in un caso in cui c'è la chiusura della produzione nonostante un portafoglio attivo di domanda e di clienti. La Regione esprime la propria solidarietà ed è sempre stata presente al tavolo delle trattative, che ha visto insieme il responsabile dell'azienda e i sindacati. Se la soluzione della cooperativa tra dipendenti andrà in porto forniremo tutti gli strumenti di sostegno che possiamo mettere in campo”.

L'occasione è stata utile per fare anche un po' il punto della situazione lavorativa in Toscana ma non solo. “In Italia – ha commentato - sono aumentati i ritmi delle aziende, che non possono andare oltre un certo ritmo altrimenti i lavoratori arriveranno a una condizione entro la quale non ci si sentiranno più. Il lavoro è regredito come diritti e salari, la situazione è pesante e drammatica, specie per chi un'occupazione non ce l'ha o rischia di perderla, dalla crisi non siamo usciti e c'è un mondo di precariato sempre più diffuso che non dà sicurezza, dove restano scoperte tutte le coperture di carattere contributivo tra un lavoro e un altro” . “Rimettere al centro il lavoro – ha concluso- significa pensare ai diritti, agli investimenti e a creare piani occupazionali per i giovani, tutte cose possibili sia in Italia che a livello europeo. Oggi abbiamo un grosso problema di salari, persino il Governo nazionale dice che il costo del lavoro non è più il fattore che impedisce lo sviluppo del Paese”.

Impossibile non parlare dell'esito delle primarie del Pd per uno che doveva essere lo sfidante di Renzi per poi infine prendere la strada politica differente di Mdp. “Adesso sta a Matteo Renzi dire cosa vuole fare: se guardare a destra o a sinistra. Se guarderà a sinistra noi ci siamo, per discutere e valutare attentamente”, è stato il suo commento. “Il Pd ha fatto una grande festa della democrazia con molte assenze, è un dato di fatto – prosegue Rossi – in Toscana era quasi prevedibile un dimezzamento della partecipazione rispetto al 2013, così come in Emilia e un po' in tutto il Paese. Mi sembra che anche il tentativo di Orlando di condizionare Renzi non sia riuscito: si è candidato secondo me troppo tardi, come già gli avevo detto anche io. Avevo letto il programma del Guardasigilli con attenzione e lo ritengo interessante, adesso le decisioni su cosa fare in futuro spettano a lui”. “Noi come Articolo Uno diremo la nostra – conclude il Presidente della Regione Toscana - vorremmo discutere con l'avvicinarsi delle elezioni su quali politiche attuare per uscire dalla crisi: c'è un grande bisogno di giustizia sociale e di lavoro. Siamo coinvolti in una serie di diatribe interne che purtroppo interessano anche noi, abbiamo bisogno di ricominciare a parlare delle cose concrete che riguardano la vita dei cittadini”.

Tutte le notizie di Vinci

<< Indietro
torna a inizio pagina