"Fabio Antonini ha la faccia da alchimista" ha decretato Leonardo Romanelli quando il barman del gin ha versato nelle coppe il suo Spray Martini Gin aromatizzato al sedano. Le ampolle, la bilancia, il termometro, sono attrezzi che oggi accompagnano il lavoro del barman tanto quanto il ghiaccio e il classico shaker. Gesti semplici ma decisi e impercettibilmente veloci, il movimento elegante e il sorriso danno un tocco di professionalità cordiale alla dimostrazione di Antonini presso lo spazio 'Le Delizie di Leonardo' che tra gli altri oggi ha ospitato chef, studenti degli istituti alberghieri, esperti del caffè. Un'offerta vastissima per avvicinare il pubblico al mondo dell'enogastronomia a tutto tondo.
I cooking show offerti da Leonardo Romanelli e dai suoi ospiti alla Mostra Internazionale dell'Artigianato fanno sempre il pienone, perché con semplicità e con profonda preparazione su tutti gli argomenti trattati, i protagonisti vogliono trasmettere la loro conoscenza a chi decide di passare del tempo con loro per imparare a riconoscere un gusto o un profumo, a fare abbinamenti, reinventare ricette tradizionali e approfondire nuovi orizzonti culinari. Riconoscere le prelibatezze che il nostro territorio ci offre e non di meno conoscere la storia di una ricetta o di un vitigno e trovare le radici culturali del cioccolato o del caffè, e soprattutto imparare la cultura dell'abbattimento dello spreco alimentare: sono moltissimi i messaggi trasmessi dai cooking show organizzati da Leonardo Romanelli e soprattutto non sono mai fini a se stessi.
Questa sera con Fabio Antonini, Romanelli ha ripercorso la storia del gin, che dalla sua nascita nel 1700 a Londra- quando aveva un caratteristico retrogusto di ginepro- è cresciuto affinandosi e oggi per Antonini il gin non trova la sua valenza solo nel cocktail ma diventa elemento propedeutico. Se servito freddo, un buon gin è malleabile e oggi ne esistono tipologie di altissima qualità, 150 delle quali Fabio Antonini ha accuratamente selezionato e scelto per il suo bar 'I cinque sensi' in via Pier Capponi a Firenze. Antonini inizia la sua carriera con il padre, in caffetteria, dopodiché nei primi anni '80 si dedica alla professione di barman.
Nello spazio 'Le Delizie di Leonardo' Antonini ha offerto in degustazione cocktail a base di gin dopo una accuratissima preparazione degli elementi che costituiscono le basi del prodotto finito, cioè quel sapore unico e specifico che nasce da chi sceglie gli ingredienti come il distillato di sedano o il cumino, gli aromi utilizzati questa sera. Il vermouth, altro elemento di questi cocktails, Fabio Antonini sta provando a realizzarlo da sé con una ricetta casalinga non ancora perfezionata. "Quello rosso- spiega Romanelli al pubblico incuriosito- contiene il caramello".