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Orti urbani, Montelupo decimo nel bando regionale: nuovi spazi a Fibbiana

L’orto urbano, o sociale, che dir si voglia ha un valore rilevante per un territorio; da un lato permette di dare risposte alle esigenze di persone economicamente svantaggiate, dall’altro costituisce un forte elemento di aggregazione.

Nel territorio di Montelupo Fiorentino è già attiva l’esperienza degli “orti sociali” dal 1996.
Ne esistono 15 e sono situati nella frazione di Camaioni, sull’argine del fiume Arno.

I singoli appezzamenti sono abbastanza grandi. Inizialmente ciascun orto era di circa 350 mq, successivamente alcuni sono stati suddivisi e la situazione attuale è di 11 orti da 350 mq e 4 da 150 mq

Il target tipico di “ortista” è stato fino a oggi il  pensionato con un’età fra i 55 e i 56 anni, residente a Montelupo in grado di occuparsi personalmente dell’orto.

L’ultimo orto è stato assegnato nel 2011 poi il comune ha deciso di non proseguire per due ragioni: il terreno si è rivelato inadeguato e franoso e sono state presentate lamentele per le casette create dagli ortisti per il ricovero degli attrezzi.

Tuttavia, il comune continua a ricevere richieste; è però cambiata la tipologia di persone: accanto ai pensionati, ci sono disoccupati e inoccupati, giovani e anche alcune donne rimaste senza lavoro.

Da qui è nata l’idea di individuare una nuova area e di rispondere alla chiamata della Regione per “100mila Orti in Toscana” con il progetto denominato “Colture Urbane”.

“Per molto tempo il modello adottato ha risposto ai bisogni della cittadinanza: la domanda di spazi da coltivare arrivava prevalentemente da pensionati giovani che desideravano impiegare in maniera “produttiva” e all’aria aperta il loro tempo.

Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a un progressivo mutamento della popolazione, delle esigenze delle persone e anche dell’approccio nei confronti dell’agricoltura e soprattutto in merito alla situazione occupazionale. Non è un caso, che la domanda di avere uno spazio di terra da coltivare arrivi anche da disoccupati, inoccupati e donne. Diventa pertanto prioritario per l’amministrazione proporre nuovi modi di aggregazione e conoscenza fra le persone e ripensare in tal senso anche la forma di gestione degli orti urbani”, spiega l’assessore alle Politiche sociali, Marinella Chiti.

IL PROGETTO.

Il Comune di Montelupo ha scelto di realizzare gli orti urbani in una nuova zona, con logiche molto diverse rispetto all’esperienza precedente, che ha dimostrato i limiti e l’inadeguatezza a rispondere ai bisogni attuali.

L’intervento proposto insiste su di un’area collocata nella zona di Fibbiana, di proprietà comunale di oltre 2800 mq, dove saranno realizzati  20 orti urbani di 45 mq.

Si tratta di appezzamenti rettangolari di terreno destinati alla produzione individuale e familiare. In comune tra due appezzamenti sarà assegnata una casetta in legno da usare come ripostiglio.

Oltre agli orti, nell’area si troveranno spazi e attrezzature comuni.

Gli interventi strutturali andranno di pari passo con azioni di coinvolgimento delle associazioni al fine di individuare eventuali soggetti interessati alla gestione. Per l’assegnazione degli spazi sarà pubblicato un vero e proprio bando.

L’obiettivo dell’ente è quello di dare gli spazi disponibili a diverse tipologie di destinatari: giovani under 35, anche riuniti in associazioni o gruppi, disoccupati e inoccupati, soggetti svantaggiati (nell’ambito di progetti concordati con operatori del settore) e in parte residuale adulti e anziani.

L’assegnazione degli orti sarà accompagnata da iniziative quali incontri di formazione sull’agricoltura, scambio di saperi fra generazioni, attività didattiche con le scuole, un’area da destinare a orto terapeutico per progetti specifici che coinvolgeranno persona disagiate, l’apertura al pubblico dello spazio.

Tali progetti saranno avviati anche grazie al coinvolgimento delle associazioni del territorio, già contattate anche nella fase di stesura del progetto.

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