gonews.it

In arrivo in Toscana 60 richiedenti asilo siriani con Oxfam

Un gruppo di 60 siriani atterreranno oggi a Roma dal Libano. Tra loro molte famiglie fuggite dalle atrocità in Siria, che saranno accolte nelle strutture da Oxfam in Toscana - a Rosignano Marittimo in provincia di Livorno e in provincia di Siena -  attraverso il programma Corridoi umanitari realizzato in coordinamento con il Governo italiano.

Un progetto che ha l’obiettivo prioritario di garantire ai rifugiati più vulnerabili, per la maggior parte siriani, un percorso di ingresso sicuro nel nostro paese, senza dovere affrontare i drammatici “viaggi della speranza” attraverso il Mediterraneo, che nel 2017 hanno già causato oltre 1000 vittime.

L’iniziativa - a cui Oxfam aderisce con l’arrivo di questo primo gruppo di siriani – è stata avviata dalla Comunità di Sant’Egidio, Diaconia Valdese e Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), e rappresenta il primo e unico esempio concreto in Europa di un progetto di reinsediamento dei profughi in fuga dalla guerra realizzato e totalmente finanziato dalla società civile in coordinamento con il governo italiano.

Entro la fine dell’anno offrirà accoglienza a 500 persone, che attualmente si trovano in paesi di transito come il Libano, il Marocco e l’Etiopia.

“Le persone che tentano ogni giorno di raggiungere l'Europa, per fuggire da guerra e fame, sono alla disperata ricerca di sicurezza e dignità per sé stessi e per le proprie famiglie. – ha detto il direttore generale di Oxfam Italia, Roberto Barbieri – La gran parte di loro è costretta a rischiare la vita, imbarcandosi sulle carette del mare destinate in ogni momento a essere inghiottite dal Mediterraneo. Per questo motivo è vitale offrire alle persone più vulnerabili una via sicura per raggiungere l’Europa”.

Le testimonianze dei siriani accolti dal Libano

"Vogliamo solo avere una vita normale.  – racconta Fatem, 28 anni, madre di due bambini arrivata oggi con il gruppo di siriani che saranno accolti da Oxfam - I miei figli meritano la possibilità di un futuro migliore.”

“In Libano non riuscivamo a trovare lavoro, – aggiunge Ayman, 42 anni, padre di tre figli – e quindi pagare un affitto, per il quale non ci venivano certo fatti sconti. Mio figlio è disabile, garantirgli una casa in cui vivere è il meno che posso fare”.

Oltre ad accogliere i profughi siriani - arrivati oggi -  in piccoli appartamenti Oxfam fornirà loro assistenza legale, corsi di lingua italiana e formazione professionale. Sono uomini, donne e bambini vulnerabili, a cui - secondo l’UNHCR – potrà essere riconosciuto lo status di rifugiati nel nostro Paese: persone che hanno subito abusi e violenze, minori non accompagnati, famiglie con figli anche piccoli, donne e ragazze sole, anziani, persone malate.

L’inefficacia della risposta europea alla crisi migratoria

Il canale umanitario aperto dalla società civile italiana assume oggi un valore speciale, perché garantisce sicurezza e dignità a chi fugge da guerra e persecuzioni e perché rappresenta l’unica risposta concreta di accesso sicuro in un’Europa che ha adottato politiche di chiusura delle frontiere, come unico strumento di gestione dei flussi migratori, a partire dall’accordo Ue-Turchia e da quello tra Italia e Libia approvato dall’Unione.

“Mentre gli Stati membri lavorano per bloccare gli ingressi irregolari in Europa, hanno finora fatto ben poco per garantire canali di accesso regolari – continua Barbieri – Per questo ong come Oxfam stanno intervenendo. Per colmare il divario tra l’inadeguatezza delle politiche adottate a livello europeo e l’azione necessaria a rispondere ad una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi decenni. Questo programma dimostra come sia possibile percorrere una via umana e rispettosa dei diritti fondamentali. Non possiamo più permettere che le persone continuino a morire attraversando il Mediterraneo”.

Una mancanza di canali di ingresso sicuri e regolari che costringe tanti ad utilizzare percorsi sempre più pericolosi per arrivare in Europa. “Per impedire che le persone siano costrette a rivolgersi ai trafficanti di uomini per raggiungere le nostre coste, non serve a nulla chiudere le frontiere, al contrario dobbiamo offrire loro alternative reali”, conclude Barbieri.

L’appello di Oxfam ai governi europei

In questo contesto, Oxfam invita perciò i governi europei a migliorare al più presto le procedure per l’accesso alla protezione internazionale, anche attraverso la concessione di visti per motivi umanitari.  Sono inoltre necessarie politiche più flessibili per i ricongiungimenti familiari e altri programmi di reinsediamento per il 10% dei profughi siriani entro la fine del 2017.

Oxfam chiede inoltre la creazione di diversi e più ampi canali in grado di permettere l’accesso regolare per motivi di lavoro, non restringendoli soltanto a settori altamente qualificati, ma adottando un approccio più progressivo in grado di creare in modo sicuro e trasparente diverse opzioni (temporanee o permanenti) per i migranti in tutti i settori.

Exit mobile version