Festa della Liberazione, l'intervento del Segretario provinciale Massimiliano Sonetti

Massimiliano Sonetti

Il 25 aprile non è solo una ricorrenza temporale, ma un modo di pensare e di essere, antifascista, sempre. La nostra Repubblica democratica nasce da lì, dalla Costituzione generatasi dalla Resistenza, dal sangue dei nostri partigiani, dal sangue degli innocenti caduti sotto la violenza nazi-fascista. Non dimentichiamo, non dobbiamo dimenticare mai, chi è caduto e chi si è battuto per darci una nazione che si fonda sulla libertà democratica, un´Europa pacificata e unita nel nome della democrazia. La democrazia non è qualcosa di scontato, non si esprime automaticamente nel tessuto politico-istituzionale, ma è un valore che dobbiamo proteggere, valorizzare e rilanciare. E lo si fa facendo funzionare le Istituzioni democratiche, riavvicinando le persone alla politica, combattendo quei populismi che si ritrovano nei disvalori e nelle sottoculture fasciste, nazionaliste e razziste. Non dobbiamo né cedere, né prestare il fianco a queste pericolose ideologie.
Il Partito Democratico di Pisa si riconosce a pieno nei valori dell´antifascismo e della Resistenza e sarà presente con i suoi militanti e i suoi amministratori alle tante iniziative che si terranno a Pisa e provincia il 25 aprile. Oggi più che mai dobbiamo difendere e rilanciare questi valori. Metto di seguito un passaggio dalla lettera che il partigiano Pietro Benedetti, un ebanista romano, scrisse alla moglie prima di essere fucilato dai nazi-fascisti nell´aprile del 1944.
"Vi sono nel mondo due modi di sentire la vita. Uno come attori, l´altro come spettatori. Io, senza volerlo, mi son trovato sempre fra gli attori. Sempre fra quelli cioè che conoscono più la parola dovere che quella diritto. Non per niente costruiamo i letti perché ci dormano su gli altri. Tutta la mia educazione, fin da ragazzo, mi portava a farmi comportare cosi. Ed anche ora, di fronte allo scempio della Patria, dei nostri focolari, delle nostre famiglie, io sentivo che era da codardi restare inerti e passivi. Ma forse con ciò calpestavo i miei doveri verso la famiglia? No, perché la causa che avevo sposata altro non era che quella dei nostri figli e delle nostre famiglie. Non sappiamo cosa sarà l´avvenire che io comunque già sento più bello, più buono del triste presente, di questo terribile oltraggio all´umanità. Ma qualunque esso sia ed io dovessi essere inghiottito da questo vortice tremendo, che annienta uomini e cose, di fronte al giudizio dei miei figli, preferisco essere il padre che ha risposto all´appello del dovere, anziché il codardo che se ne sottrae".

Buona Festa della Liberazione.
Massimiliano Sonetti, Segretario provinciale Pd Pisa

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