"Firenze al collasso", il comunicato della FIT-CISL

Una città al collasso, nella quale non ci sono semplici code di veicoli ma dei veri e propri blocchi del traffico. Ieri pomeriggio serviva mezz’ora per uscire da Piazza Stazione, quaranta minuti per arrivare da Via Mariti a Careggi, quindici minuti per percorrere Via La Marmora. Le linee Ataf erano in tilt e la stessa sorte è toccata alle linee extraurbane di Busitalia e degli altri vettori. Abbiamo notizie di persone arrivate a destinazione, a 20 km di distanza, due ore dopo essere uscite da lavoro.

Assolutamente inaccettabile e fuori da ogni controllo!

Così come è inaccettabile l’atteggiamento del Sindaco di Firenze che si scaglia verso Ataf Gestioni, in una situazione di generale collasso come stiamo vivendo. Un attento utente dei bus (come dovrebbe essere il Sindaco) sa che i problemi sono diffusi in tutta la città, che i cantieri non sono solo quelli della tranvia, che la sosta selvaggia impedisce ovunque lo scorrimento dei mezzi. Chiedere alla Città Metropolitana di comminare sanzioni per i ritardi è un facile scarico delle responsabilità sulle aziende, che potrebbe anche comportare altre tensioni tra utenza e personale viaggiante.

Ora basta! I responsabili della circolazione devono tutelare il diritto alla mobilità delle persone!

Nei prossimi giorni avremo la Mostra dell’artigianato, arriveranno centinaia di bus turistici e a breve ci troveremo davanti l’emergenza Pitti Uomo… e cosa succederà?

Come FIT-CISL chiediamo che ognuno si prenda realmente le proprie responsabilità, decidendo per il bene della città e delle persone che lavorano e si muovono in essa!

I servizi pubblici vanno concretamente incentivati e bisogna fare in modo che le persone li utilizzino maggiormente! In questa situazione di cantierizzazione generale, visto che tante strade sono chiuse e lo spazio per la mobilità è poco, l’unico provvedimento utile è la limitazione del traffico privato, utilizzando per un periodo le targhe alterne. Lo scarico di responsabilità non serve a nessuno”.

Fonte: Il Coordinatore Territoriale FIT-CISL Firenze

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