Una città in comune: "No allo sgombero della Zona rosa"

La liberazione e restituzione alla città della Limonaia da parte di "Zona rosa", nata dalla prosecuzione della mobilitazione scaturita dallo sciopero femminista dell'8 marzo, è per Pisa un'iniziativa positiva, da valorizzare e difendere. 

Come noto a chi ha seguito le tristi sorti di questo luogo negli ultimi anni, la Limonaia rappresenta l'ennesimo scandalo nella gestione del patrimonio pubblico da parte del Partito Democratico a Pisa, sotto la gestione della giunta Filippeschi. Uno spazio da sempre luogo di incontro e formazione è stato lasciato chiuso e nell'abbandono per anni, con l'unico obiettivo di svenderlo al migliore offerente. Ma è forse ancor più grave che, a fronte di un'azione di rigenerazione di questo spazio, la Provincia di Pisa non solo non apre un confronto con chi ha ridato vita a questo luogo tramite decine di iniziative, ma lavori nel silenzio per procedere all'ennesimo sgombero. 

Occorre fermare questa dinamica. La Provincia deve aprire un vero dialogo pubblico sul futuro della Limonaia, a partire dalla valorizzazione di quanto viene prodotto in queste ore da chi sta utilizzando lo spazio, e al contempo deve ritirare qualsiasi azione che possa portare ad uno sgombero dello spazio. Per parte nostra non siamo disponibili a vedere l'ennesimo luogo di questa città che, dopo essere stato liberato, viene nuovamente sigillato da quanti invece dovrebbero promuoverne la tutela e la socializzazione. Per questo siamo a fianco di "Zona rosa", per difendere la riapertura della Limonaia alla cittadinanza tutta.

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