Pasqua, il sottosegretario Ferri all'IMP di Pontremoli

Il giorno di Pasqua, come ormai da tradizione, il Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri ha fatto visita all'IPM di Pontremoli per fare gli auguri di Pasqua al personale in servizio e alle ragazze detenute.

A margine della visita Ferri ha dichiarato: "mi fa molto piacere anche quest'anno fare personalmente gli auguri di Buona Pasqua al personale ed alle ragazze che sono ristrette all'interno, perchè l'occasione mi consente sempre di confrontarmi con loro. Le ragazze hanno tanta voglia di ripartire, di incontrare esperienze positive e di lasciarsi alle spalle gli errori commessi. Sono alla ricerca di punti di riferimento. Nostro compito è proprio quello di trasformare l'esperienza della detenzione in un momento rieducativo, di ripartenza".

"Ascoltare le ragazze cantare insieme una breve canzone in cinese di fronte alle uova di cioccolata è stata una bella occasione di aggregazione, che ha fatto emergere come all'interno dell’istituto cerchino tutte di aiutarsi e di condividere, in un periodo difficile della loro vita, anche quei momenti di festa che non possono trascorrere all'esterno con i loro familiari” . Desidero ringraziare il direttore, tutto il personale della polizia penitenziaria, quello ex mandamentale, gli educatori, quello dell'area trattamentale, nonchè i volontari che in questa realtà sono in aumento soprattutto tra i giovani, segnale importante per quel collegamento tra realtà penitenziaria e società civile, per l'ottimo lavoro svolto, per l'impegno, la dedizione e il senso di responsabilità con cui svolgono quotidianamente le proprie mansioni. L'importante percorso rieducativo passa anche dall'impegno di tutti gli operatori ai quali va la nostra piena riconoscenza e il nostro supporto perchè insieme consentono di migliorare le condizioni di vita all'interno delle strutture detentive".

Ferri ha festeggiato la festività pasquale con le detenute della struttura, intrattenendosi con queste e stimolandole a continuare il loro percorso rieducativo. "Dobbiamo continuare a lavorare per migliorare la vita nelle carceri per ridurre il tasso di recidiva e facilitare l'inizio della "seconda vita" per coloro che hanno sbagliato".

Fonte: Ufficio Stampa

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