'In mezzo all'Autostrada' al convegno sull'A11 di Confindustria Toscana Nord

Il convegno di lunedì di Confindustria Toscana Nord sul progetto di ampliamento dell'A11 ha messo in moto la macchina affaristico-mediatica per la promozione dell'ennesima grande opera in una Piana già molto ingolfata, dove non sembra più esserci posto per il 'fu' Parco Agricolo.

Come comitato di residenti e lavoratori “IN MEZZO all'AUTOSTRADA” riteniamo che gli interessi di pochi non debbano cormpromettere la salute e i diritti di tutti.

Dalle dichiarazioni sulla stampa e dalla relazione dei nostri tecnici – che hanno assistito all'iniziativa senza possibilità di intervento – emergono una serie di contraddizioni, come la presunta “utilità pubblica” dell'opera, ancora tutta da verificare e approvare, per l'appunto in sede di Conferenza dei Servizi.

A proposito appare alquanto inappropriato che la sede decisionale per un progetto fortemente localizzato non sia quella della Regione Toscana ma venga trapiantata a Roma; e ci chiediamo cosa ne pensino le amministrazioni comunali coinvolte e la stessa giunta regionale.

Al tempo stesso gli scenari di traffico apocalittici delineati dai responsabili di Autostrade Spa per i prossimi quindici anni paiono distogliere l'attenzione dalla flessione dei volumi registrata nell'ultimio periodo da AISCAT, e in evidente contraddizione rispetto all'intento di potenziare la tratta ferroviaria da parte dell'assessore regionale Ceccarelli; così come in controtendenza con l'effetto di scoraggiamento derivante dall'aumento del pedaggio e dalla conseguente preferenza di alternative viarie per i pendolari.

Non di meno, i tratti più critici evidenziati dai prospetti tecnici del convegno coincidono con le osservazioni del nostro comitato sulla necessità di interventi risolutivi allo svincolo con l'A1 e all'ingresso di Firenze in zona Peretola, piuttosto che un ampliamento indiscriminato anche nel segmento precedente, dove il deflusso in direzione Lucca resta sempre accettabile, mentre quello in direzione Firenze risente appunto dell'effetto 'collo di bottiglia' che il progetto sottoposto a VIA non risolve.

Altro aspetto fondamentale poi è legato ai finanziamenti, dove resta da capire se i fondi necessari siano interamente erogati dall'ente gestore o derivino piuttosto dal DPP ('Documento pluriennale di pianificazione' in discussione proprio negli ultimi giorni in Parlamento) elaborato dal CIPE per il 2017.

Nel documento le opere prioritarie sono appena 25 in tutto il territorio nazionale, mentre per quelle “strategiche non prioritarie” circa il 59% delle risorse totali viene destinato ad infrastrutture stradali.

Il rischio non ancora chiarito è di finire quindi per demandare al gestore la possibilità di reperire fondi dagli utenti finali, o peggio di procedere alla realizzazione con “lotti costruttivi non funzionali”, e quindi senza troppa certezza sulle fasi di implementazione, scaricando sui cittadini i costi in tre modi - con fondi pubblici pedaggio e impatto dell'opera sui territori.

Inoltre, contestiamo fermamente la propaganda delle barriere anti-inquinamento come opera afferente al progetto, dal momento che questi impianti non sono interventi aggiuntivi, ma presidi dovuti da Autostrade Spa per adempiere alla responsabilità sociale e ambientale in base alla legge 2001 e inspiegabilmente mai ancora completati, derogando con un accordo privatistico – fra ANAS e ASPI nel 2004 - ad una norma nazionale precedente (!).

Così, mentre le istanze dei cittadini seguono l'impervio e poco trasparente iter delle procedure di progettazione - con osservazioni e ricorsi, e la salute sempre più in corsia d'emergenza - gruppi d'interesse percorrono corsie privilegiate per interloquire direttamente con responsabili e ministri.

Nelle prossime settimane i comitati civici di Prato, Firenze e Pistoia si incontreranno per organizzare un contro-convegno con esperti e tecnici prima dell'estate, al quale saranno invitati gli amministratori locali e lo stesso vice-ministro Nencini, che auspichiamo siano altrettanto interessati a conoscere le ragioni di chi vive costantemente il territorio.

Comitato InMezzo ad un'Autostrada

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