Domenica delle Palme, cardinal Betori: "Circondati da innumerevoli disumanità"

Il cardinale Betori (foto gonews.it)

"Siamo circondati da innumerevoli situazioni di disumanità, che attendono presenza, condivisione, dedizione. Con questi atteggiamenti siamo chiamati a condividere la forma d'amore con cui Dio ci si è rivelato in Gesù e con cui egli anima la nostra testimonianza di lui. Così la nostra professione di fede sotto la croce diventa esperienza di vita donata per i fratelli". Con questa esortazione il cardinale di Firenze, arcivescovo Giuseppe Betori, ha concluso la sua omelia della Domenica delle Palme. "Essere testimoni del Figlio di Dio richiede che anche noi ci poniamo nella condizione di condividere le situazioni di marginalità e umiliazione - ha detto il cardinale Betori -, per salvaguardare per ogni persona umana quella dignità che è radicata in essa dal suo essere creata a immagine di Dio". Quindi "tutte le povertà del mondo attendono questa presenza salvifica affidata ai discepoli di Gesù - ha proseguito, elencando situazioni precise - le povertà materiali come quelle esistenziali, morali e spirituali; la condizione dei bambini a cui viene negata la vita prima della nascita o che vengono fatti oggetto di abusi, come pure quella di chi in una situazione di malattia che appare senza sbocco si vorrebbe abbandonare o addirittura indurre a porre fine alla propria esistenza". E ancora "le donne vittime di violenza, fatte merce umana nella tratta per la prostituzione, o violate nella loro dignità in quella forma di moderna schiavitù che è la pratica dell'utero in affitto".

Tra le altre numerose situazioni di "disumanità" di cui ha parlato nell'omelia in cattedrale per la Domenica delle Palme il cardinale Giuseppe Betori, verso cui deve andare l'impegno nel testimoniare Dio, l'arcivescovo ricomprende anche "le famiglie da nessuno prese in considerazione in una società che esalta l'individuo egoista, e insieme i giovani a cui questa stessa società sembra voler precludere un degno futuro di lavoro e un ruolo sociale"; "le popolazioni dei paesi poveri ridotte allo stremo dalla mancanza di risorse materiali e dall'infuriare delle guerre, come anche quanti affogati invece nel benessere hanno perso il senso stesso della vita"; "chi sedotto da ideologie distruttive si fa strumento di morte degli altri come chi di questi progetti di morte diventa vittima innocente"; "i carcerati abbandonati a forme e luoghi di pena che in alcun modo possono aprire una prospettiva di riabilitazione, le tante persone abbandonate nella loro solitudine, come pure chi è travolto dallo stordimento della falsa compagnia dei riti di massa".

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