Negozi storici fiorentini, l'associazione: "Pronti a collaborare con il Comune"

“Salvaguardare i negozi storici significa salvaguardare l’identità delle città, evitare che si somiglino un po’ tutte nelle insegne, nella merce esposta. Se è vero che visitare una città vuol dire compiere una esperienza, vivere una emozione, dobbiamo in qualche modo tutelare quella fiorentinità rimasta, che non è solo monumenti e musei.

Questo non si può fare vincolando un fondo a una determinata attività, ormai lo si è capito, perché limiterebbe il diritto di proprietà, cosa ingiustificabile, ma bisogna in qualche modo incentivare chi porta avanti una tradizione e un marchio storico, a fatica, anche con un supporto di natura economica.

Il Comune di Firenze sta lavorando in questo senso e gliene diamo atto, nello spirito delle norme Unesco, bisogna arrivare però a un risultato per evitare il disperdere di un patrimonio collettivo e noi siamo pronti a collaborare”. E’ il commento del presidente dell’Associazione Esercizi Storici Fiorentini, Gherardo Filistrucchi.

“Ben vengano gli sgravi Imu sulle attività storiche - prosegue Filistrucchi - poiché rappresentano una boccata d’ossigeno che non va a penalizzare i proprietari degli immobili, così come si possono studiare altre misure per ridurre le tassazioni e i costi d’esercizio. Inoltre, siamo d’accordo con la salvaguardia delle insegne e degli arredi storici, ma non dimentichiamo che la cosa che più conta è tutelare e trasmettere il “saper fare”, la professionalità di chi fa vivere quotidianamente un’attività.

Un bagaglio culturale, quello del “saper fare”, che se non sarà sapientemente trasmesso alle nuove generazioni rischia seriamente di andare irrimediabilmente perduto senza quasi avere la possibilità di farlo rivivere in tutte le sue forme. Cosa tutt’altro che facile: bisogna riuscire a non perdere la propria identità e pure stare al passo con i tempi”.

Fonte: Associazione Esercizi Storici Fiorentini

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