Decreti Minniti-Orlando contestati, oggi la mobilitazione delle 'Città in comune'

Restiamo umani. Diamo un futuro diverso al nostro paese e all’Europa. Con questi auspici e obiettivi abbiamo contribuito a promuovere per oggi 8 aprile una giornata di mobilitazione nazionale contro i decreti Minniti – Orlando su immigrazione/ respingimenti e – cosiddetta – sicurezza urbana.

Noi che facciamo parte della “rete delle città in comune” – costituita da consiglieri comunali e sindaci di realtà piccole e grandi del nostro paese, esponenti di associazioni, movimenti, singoli cittadini – vediamo in questi atti una preoccupante deriva autoritaria che – per inseguire le posizioni più barbare e retrive di natura securitaria – vuole “espellere” dalla società i cosiddetti diversi, siano essi migranti o soggetti già socialmente deboli. Insomma militarizzare e arrestare ed espellere la marginalità sociale, acuendone e ampliandone i drammi. Cosiddettto Daspo urbano, carcerazione dei migranti (con la previsione e accelerazione dei CIE, ribattezzati CPR, in ogni regione), espulsioni facili, ecc.: un film già visto che punta dritto a fomentare nient’altro che la discarica sociale e la guerra fra poveri. Con un uso della decretazione d’urgenza assolutamente ingiustificato e con un iter parlamentare – a cui stiamo assistendo – a tappe forzate.

Occorre fermali, perché questo conduce non solo alla disperazione. Il decreto sui migranti determinerà diritto speciale, detenzione prolungata, rimpatrio forzato per i migranti, costringerà le persone a vivere nell’ombra e a non potersi costruire un futuro. Oltre a mettere a rischio la vita di chi sarà deportato, queste norme non faranno altro che aumentare proprio quelle paure che dicono di voler vincere. Quindi non si creerà solo ingiustizia, ma moltiplicazione dei problemi e dei fenomeni che si dichiara di voler combattere. E si darà ancor più fiato a chi vuol costruire muri, divisioni e odi, che mettono in discussione il futuro stesso delle comunità sociali, del paese, e della stessa Europa. Quello sulla “sicurezza urbana” è un decreto che investirà risorse in retate fra chi lavora in nero, sgomberi di case occupate, allontanamenti per le persone il cui stile di vita è considerato deviante. Si vuole combattere i poveri e non le cause della povertà.

Già troppi sindaci, incapaci di affrontare i problemi delle città che amministrano o strangolati da debiti e patti di stabilità da rispettare, stanno cercando di ottenere consenso spostando l’attenzione dei/delle propri/e concittadini/e sull’importanza della sicurezza, sgomberando, allontanando chi è considerato fonte di degrado. Ed è grottesco che questo accada in un paese in cui i reati predatori e contro la persona sono in calo mentre ad aumentare è la percezione della paura, spesso amplificata dai media. Una ricetta tante volte provata e questa volta fatta propria anche dall’ANCI, ma che si rivela inutile e spesso dannosa.

A Pisa, abbiamo già presentato un ordine del giorno contro i decreti Minniti – Orlando dove si chiede che la città avanzi con forza la richiesta del ritiro degli stessi, dichiarandosi pronta a ricorrere in tutte le sedi e a “disobbedire” alla loro applicazione. Con noi oggi sotto la Prefettura c'erano associazioni, movimenti, forze politiche e tutti coloro che vogliono opporsi alla logica della “tolleranza zero”, imposta dall’alto, per promuovere invece convivenza e inclusione sociale – minata da questo governo anche con la riduzione dei fondi dedicati ai bisogni sociali e delle risorse allocate ai Comuni.

Altre città in cui oggi sono state prese iniziative come la nostra: Cosenza, Pescara, Como, Roma (Sinistra x Roma), Bologna (coalizione Civica), Ancona, Grosseto, Ravenna, Firenze, Perugia, Savona, Trento, Aosta, Pistoia, Mondovì, Milano, Catania…

Una Città in Comune - Rifondazione Comunista Pisa

Tutte le notizie di Pisa

<< Indietro
torna a inizio pagina