I Cinque Stelle sulla sanità: "Ecco la delibera attuativa della controriforma"

"Abbiamo contrastato con ogni mezzo la controriforma Saccardi-Rossi, denunciando la sua apertura verso la privatizzazione dei servizi sanitari scritta nero su bianco nell’art. 34bis. Il tempo ci ha dato ragione: con la delibera 239 del 14 marzo le aziende sanitarie potranno iniziare a consegnare al privato convenzionato intere fette della sanità pubblica.

Anche per questo saremo domani in piazza per la mobilitazione europea contro la mercificazione della salute e chiediamo a tutti i cittadini, esasperati da liste d’attesa infinite e da questo tradimento del mandato costituzionale, di unirsi a noi e ai comitati promotori per chiedere con forza un cambio di indirizzo. Un dovere se si considera che già oggi l’Italia investe in sanità pubblica meno del 30% rispetto alla media europea", così Andrea Quartini, consigliere regionale M5S in Commissione Sanità, nella conferenza stampa odierna trasmessa in diretta sulla pagina facebook del Movimento 5 Stelle Toscana.

"Con la delibera 239, il governo toscano PD – MdP punta allo Stato committente in sanità, che si mantiene al massimo verifica e controllo delle prestazioni, mentre progressivamente smette di fornire il vero servizio sanitario pubblico. Una scelta tra l’altro antieconomica perché a parità di servizio al cittadino paziente il privato, anche se trattasi di fondazioni o realtà del terzo settore o società miste, agisce spinto da una quota profitto che il pubblico non ha. Giorno dopo giorno PD-MdP stanno puntando a sistemi mutualistici ante 1978, contrari alla legge 883 che il mondo intero ci invidiava. Parlano di assicurazioni integrative, ma sono sostitutive: perché la sanità italiana non è gratis, la paghiamo con le nostre tasse", ha precisato il Cinque Stelle.

"Queste scelte – ha aggiunto Irene Galletti, consigliera regionale capogruppo M5S e vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico – comportano anche un peggioramento delle condizioni di lavoro. Assisteremo a quanto già avvenuto con la privatizzazione dei servizi non sanitari. Grazie a questa ogni anno la ASL Toscana Centro paga a GESAT 20 milioni per il solo ospedale di Prato (4 milioni solo per le pulizie), dopo l’operazione project financing.

Gesat poi subappalta ad altri privati i servizi veri e propri, spesso a cooperative, a cifre inevitabilmente ridotte rispetto a quanto incassa. E in queste realtà le condizioni di lavoro oltre agli stipendi sono sempre peggiori rispetto al pubblico. Parliamo quindi di una catena dove lo Stato accetta di far guadagnare il privato concessionario sulla pelle dei lavoratori. Con 4 milioni nel pubblico impiego si assumerebbero 160 addetti alle pulizie, invece si sceglie questo percorso per regalare profitti ai privati e ottenere lavoratori precari e sfruttati, spesso in difficoltà ad assicurare il servizio".

"Di recente ho potuto verificare di persona cosa accade alle 340 lavoratrici di Sodexo, la multinazionale che gestisce le pulizie nei due nosocomi dell’AOU di Pisa. Abbiamo condizioni di lavoro precarie e inaccettabili. Anche a discapito del servizio pubblico finale: basti pensare che manca a queste lavoratrici persino il materiale per pulire e sono costrette ad usare gli stessi stracci con cui lindano le apparecchiature medicali e i tavoli su cui i pazienti mangiano", ha concluso la Cinque Stelle.

"Domani saremo in piazza insieme ai comitati per dire no a tutto questo e difendere alle ore 16 inizierà il corteo in P.zza Duomo e concluderemo in Piazza San Lorenzo. Interverranno dal palco per il Movimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo e Alfonso Bonafede. La scelta del 7 aprile è simbolica: ricordiamo infatti così la fondazione dell’Organizzazione Mondiale delle Sanità, avvenuta proprio il 7 aprile 1948.

Il primo strumento internazionale a sancire il godimento del miglior stato di salute come un diritto fondamentale di ogni essere umano. Come cittadini abbiamo il dovere di fermare il piano eversivo che vuole smantellare il servizio sanitario nazionale, per rimpiazzarlo con un nuovo sistema, basato su quello americano che di fatto cura solo chi è provvisto di un’assicurazione. Già oggi 1 italiano su dieci non si cura per problemi economici ed ecco il dovere di accelerare sulla nostra proposta di reddito di cittadinanza", ha aggiunto Giacomo Giannarelli, presidente del Movimento 5 Stelle Toscana.

"Come cittadini abbiamo il dovere di pretendere che i nostri politici mettano in pratica ed attuino quanto scritto nella costituzione e nelle carte internazionali. Ogni miliardo investito in prevenzione ne fa risparmiare tre in cure e riabilitazione. Per questo proponiamo il Piano per l’economia circolare: stop agli inceneritori, riduzione dei rifiuti, bonifica dei siti inquinati e transizione verso il 100% rinnovabile", ha concluso il Cinque Stelle.

Fonte: Area Comunicazione M5S - Regione Toscana

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