Bancarelle del Duomo, la lettera di Confesercenti al prefetto

foto d'archivio

Eccellenza,

è strano come spesso la vita quotidiana di ciascuno di noi si incroci e combaci con i detti dei nostri avi che riuscivano davvero ad associare il passaggio del tempo alla realtà della vita. E' impossibile, allo stato attuale dei fatti ed all'immobilismo delle Istituzioni, non associare la vicenda quadriennale degli operatori del duomo ad almeno due famosi proverbi toscani: “Con il tempo e con la paglia maturano le sorbe e la...canaglia” che tradotto sta a significare di aver pazienza e attendere la soluzione che, prima o poi arriverà. Oppure il secondo: “Il tempo passa e Berta un si marita”, ovvero: il tempo scorre senza ottenere risultati di rilievo.

E così purtroppo scorre la vita degli ambulanti esiliati in piazza Manin. E la cosa brutta è che l'Amministrazione a fronte di una così difficile situazione non riesce ancora a dare risposte serie alle molteplici istanze da noi avanzate.

Avevamo davvero pensato che il Suo intervento nei loro confronti, promessoci nell'incontro del 23 giugno dello scorso anno, avrebbe se non risolto i problemi almeno accelerato le procedure con l'individuazione di una soluzione accettabile e condivisa. Ma il tempo è passato ed ancora soluzioni all'orizzonte non ne vediamo. Anzi pensiamo proprio non ve ne siano. Eppure le sentenze parlano chiaro: finiti i lavori gli operatori avrebbero dovuto tornare al loro posto. Ed i lavori sono finiti da molti mesi ma le transenne sono rimaste al loro posto fino a questa mattina.

Sinceramente non sappiamo capacitarci dell'immobilismo di chi, non solo per dovere istituzionale ma anche per rispetto di 44 lavoratori, avrebbe dovuto già da un pezzo portare a soluzione la vicenda. Non possiamo pensare che davvero non interessi la sopravvivenza di 44 aziende, piccole aziende. Quelle piccole aziende che, non solo a parole, a livello nazionale dovrebbero maggiormente essere tutelate.

Non ci sappiamo capacitare dell'insofferenza che vediamo sempre aleggiare quando, a tutela dei propri diritti, quegli operatori evidenziano il loro disagio e tentano di mantenerlo vivo all'attenzione della città e dei turisti a fronte di chi li vorrebbe definitivamente far cessare.

Eccellenza noi siamo una Associazione che, come prevede lo Statuto delle Imprese, siamo chiamati a difendere i diritti di chi rappresentiamo e, sinceramente, ci stiamo un po' vergognando di non essere stati abbastanza incisivi da riuscire a “stanare il ragno dal buco” e portare a casa un risultato. Qualsiasi risultato purchè soddisfacente e tale da garantire la sopravvivenza delle imprese.

La prossima settimana sarà la settimana di Pasqua e, sinceramente, non intendiamo trascorrerla ancora senza nessuna iniziativa. Ovviamente pacifica come lo sono state le poche altre svolte.

La terremo informata così come avevamo promesso nell'incontro del 23 giugno 2016. Se ritenuto da Lei opportuno restiamo a Sua disposizione per un confronto.

Un cordiale saluto.

Il Coordinatore Anva Giulio Garzella

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