Vaccini obbligatori, il PD discute la proposta. Il Cliva: "Legge calpesta dei diritti"

foto d'archivio

Il 4 Aprile il gruppo consiliare del PD toscano si incontrerà con l'assessore Saccardi, sembra per decidere la posizione "comune" da tenere rispetto alla legge che prevede la vaccinazione obbligatoria per tutti i bambini come requisito per l’ingresso ai servizi per l’infanzia.

Sebbene non sarà quella la sede in cui verrà o meno approvata la proposta di legge sull'obbligo vaccinale, rappresenterà comunque un momento importante di confronto e decisioni all'interno del partito sul tema vaccinazioni.

Il Comitato per la Libertà di Scelta Vaccinale ci tiene a ringraziare ancora una volta tutti i politici che finora hanno dato prova di democrazia, ascoltando senza pregiudizi le motivazioni sulla nostra contrarietà non alle vaccinazioni di per sé ma all'obbligo vaccinale per l'iscrizione ai nidi e alle materne. Nella giornata del 22 marzo, in sede di audizioni della Commissione Sanità regionale ci è stato dato ampio spazio d'ascolto contribuendo a darci speranza e fiducia che esistano politici che hanno capito qual è il loro ruolo e che sono lì per i cittadini e non per imporre dall'alto, in maniera coercitiva, una legge che calpesta dei diritti, senza nemmeno porsi all'ascolto, ma facendo leva su irrazionali allarmismi piuttosto che su serie valutazioni scientifiche.

Comprendiamo la necessità di intervenire sulla tutela della salute pubblica, ma tale intervento deve rientrare nel campo della scienza e non della discrezionalità, poiché non si può imporre di vaccinare solo i bambini che frequentano la scuola e non tutto il personale scolastico che potrebbe comunque trasmettere le stesse malattie che si intenderebbero prevenire, mettendo a rischio comunque la salute dei bambini e di coloro i quali non possono vaccinarsi.

Perché ad esempio un bambino malato di epatite B può giustamente frequentare la scuola ed un bambino sano, non vaccinato per epatite B, no? C'è un pregiudizio di irrazionalità in questi ragionamenti!

Inoltre questa situazione sta già portando a discriminazioni e situazioni di emarginazione sociale per i bambini non vaccinati (dettate dalla paura, fomentata dai media, che siano portatori di malattie) e si potrebbe avere un impatto economico grave per le famiglie con reddito più basso, che faticheranno ad arrivare a fine mese dovendo sostenere le spese per una babysitter.

Chiediamo ai politici chiamati a dare un loro voto su questa proposta di legge, se hanno tenuto conto di queste considerazioni e se sono previste delle misure compensative di sostegno per chi non potrà più mandare i figli a scuola. 

Chi si assumerà poi la responsabilità dei possibili danni per una vaccinazione fatta in maniera obbligata per poter entrare a scuola? Ricordiamo che i danni da vaccino esistono, non sono una nostra invenzione, come dimostrato dall'esistenza della legge 210/1992.

Troppo spesso, sia i politici, che i medici, che i mass media, fanno passare i genitori che non vaccinano, o vaccinano i loro figli solo per alcune malattie, come egoisti perché non pensano alla salute di chi non si può vaccinare: ci chiediamo su quale considerazione scientifica si basi il fatto che l'effetto gregge sarebbe ottenuto vaccinando il 95% dei bambini, anziché l’intera popolazione!  

Data la positiva apertura dimostrata dalla Commissione Sanità, data la promessa fatta più volte riguardo al fatto che non si sarebbero prese decisioni affrettate su un tema tanto delicato e data la “pausa di riflessione” che la Commissione aveva detto voler prendere prima di esprimersi, auspichiamo  fortemente che le promesse fatte vengano mantenute, che non siano stati solo slogan politici e che si metta davanti a tutto la salute fisica e psichica dei bambini, anziché gli interessi politici.

CLIVA

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