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M5S contro Claudio Borghi: "Epic fail sui rimborsi"

“Claudio Borghi ci è ricascato. Dopo il comunicato stampa dove è riuscito a raccontare in un colpo solo ben 7 falsità sulla nostra proposta di legge sul reddito di cittadinanza, prontamente smentite dal nostro fact checking, pensavamo avesse toccato il fondo. Invece è riuscito a far di peggio nell’ultimo Consiglio regionale, con un siparietto imbarazzante sul nostro “Tirendiconto”, sistema pubblico M5S per rendere le nostre restituzioni visibili a tutti i cittadini. Davanti a questo Epic Fail sconcertante ci resta un dubbio che lasciamo ai cittadini: ha semplicemente mentito o siamo di fronte ai limiti di un analfabeta funzionale?” così i consiglieri regionali M5S in un post pubblicato sul loro sito web – con tanto di video esplicativo - relativamente a quanto accaduto in aula il 28 marzo scorso.

“Borghi ha dichiarato in aula che lui ha preso “zèro” euro di rimborsi da quando è Consigliere regionale, diversamente dal nostro Giacomo Giannarelli che si sarebbe intascato 1400 euro nel solo mese di ottobre 2016. In una stessa frase è riuscito così a dire, in una seduta pubblica verbalizzata, due bugie macroscopiche sul suo e nostro conto” segnalano i Cinque Stelle.

“Infatti da quando è entrato in Consiglio regionale Claudio Borghi ha preso 79.061,72 euro di rimborsi spese per l’esercizio di mandato: una componente dell’emolumento mensile assicurato ai consiglieri regionali toscani, visibile da qualsiasi cittadino accedendo al sito web dell’istituzione. Nel caso di Borghi l’importo è così alto perché oltre alla parte forfetaria del rimborso – che spesso non prende al massimo a causa delle assenze – Borghi sfrutta il massimo della distanza tra residenza e sede del Consiglio regionale. Ma dove abiterà mai per avere questo plus? A Milano. E per questo si mette in tasca, lui sì, il massimo del rimborso variabile: 2.407,68 euro al mese quando si presenta (che sono diventati 1.773,68, al minimo, quando si è presentato meno). Dando un’occhiata al costo di un abbonamento treni Milano – Firenze ed alle sue presenze diciamo che Borghi, solo di rimborsi, si è messo in tasca – come direbbe lui – più di 3mila euro al mese” precisano i consiglieri regionali M5S.

“Di qui il dubbio: o ha mentito o non sa leggere la tabella del suo emolumento mensile e quindi soffre di quella piaga sociale che è l’analfabetismo funzionale. In entrambi i casi ci chiediamo come possa un opinionista tv su materie complesse quali euro e banche, responsabile economico di un partito nazionale, presentare anche solo una delle caratteristiche. L’unico “zèro” in questa vicenda ci pare per questo la credibilità con la quale Borghi ne esce” aggiungono i Cinque Stelle.

“Il dubbio sull’analfabetismo funzionale è inoltre sorretto dalla seconda bugia affermata da Borghi sul nostro Giacomo Giannarelli. Il responsabile economico della Lega Nord ha infatti giustificato la sua affermazione sul fatto che “Giannarelli si è messo in tasca 1.400 euro mentre io zèro”, citando la tabella del Tirendiconto di ottobre 2016 del nostro Presidente. Il 1400 citato da Borghi è frutto di una sottrazione tra il totale dei rimborsi rendicontati da Giacomo Giannarelli (3.424,59 euro) e il totale della restituzione da lui fatta ai cittadini (2.001,77 euro). Con imbarazzo ci vediamo costretti a dover spiegare a Borghi le sottrazioni: dal totale di quanto ricevuto come bonifico dal Consiglio regionale, Giacomo come tutti noi, ha tolto l’eccedenza rispetto al nostro tetto massimo di indennità (5mila euro lorde) e sottratto le spese di mandato, restituendo tutto l’avanzo: 2.001,77 euro appunto. A prescindere dall’imbarazzante incapacità di lettura della tabella, Borghi ha quindi dimostrato confusione anche sul concetto di rimborso rendicontato. Giacomo non si è “messo in tasca” 3.424,59 euro, né 1.400 euro: in quel mese ha speso per il mandato 3.424,59 euro dei quasi 4mila elargiti di default dal Consiglio regionale, restituendo ai cittadini la differenza. Spiace dover spiegare ad un sedicente esperto di economia che il rimborso è a somma zero se giustificato da una spesa reale – e noi su questo teniamo tutte le fatture e gli scontrini – ovvero non ti metti in tasca niente. Viceversa quando il rimborso, come per Borghi, è probabilmente superiore alla spesa, lì sì che il consigliere si mette in tasca qualcosa” sottolineano i consiglieri regionali M5S.

“Abbiamo già restituito 120.000 euro ai toscani comprando 100 defibrillatori e donandoli 10 per provincia e a breve lanceremo la prossima iniziativa di restituzione perché siamo di nuovo vicini alla soglia. Se Borghi o altri consiglieri regionali volessero imitarci, ben vengano. Li aspetteremo alla prova dei fatti, perché tra il dire e il fare – quando c’è di mezzo un politico o politicante – c’è sempre un privilegio” concludono i Cinque Stelle.

Fonte: Area Comunicazione M5S - Regione Toscana

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