La Uil non ci sta: "Lo stop al diritto al lavoro dei disabili è una grave umiliazione"

Ancora una volta dobbiamo registrare uno “stop al diritto al lavoro dei disabili”. La legge n. 19 del 27/2/2017 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, recante proroga e definizione di termini), in vigore dal 1° marzo 2017, ha prorogato al gennaio 2018 l’obbligo di assunzione di un  disabile per le aziende con 15 dipendenti, pur in assenza di incremento di personale. La norma doveva scattare dal primo gennaio 2017, ma l’ANPAL (associazione nazionale politiche attive per il lavoro) aveva rinviato l’attuazione al 1 marzo 2017.

Il provvedimento introdotto dal decreto-legislativo n. 151 del 14 settembre 2015 (attuativo del Jobs-Act) che sopprime il comma 2 dell’art. 3 della legge 68/99, obbligando le aziende private che hanno alle loro dipendenze 15 unità ad assumere una categoria protetta, si rinvia l’inserimento e l’integrazione sociale dei portatori di handicap ; slitta la possibilità di occupazione per migliaia di disabili: un diritto Costituzionale ancora una volta negato.

I pensionati della UIL Toscana e l’Ufficio H che li rappresenta, respingono la logica del superamento del diritto sancito da un decreto introdotto dal governo precedente, attraverso un rinvio che ha il sapore amaro di una ulteriore umiliazione per una categoria particolarmente disagiata.

Invitiamo pertanto il governo in carica a rivedere la loro decisione, ripristinando quanto previsto nel decreto legislativo n° 151 del 14 settembre 2015.

Fonte: Uil Toscana - Ufficio Stampa

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