Sembrano definitivamente compromessi i rapporti alla Cartotecnica Maestrelli di Sovigliana: dopo l'occupazione dello stabilimento di ieri, infatti, le maestranze sono venute ai ferri corti con la proprietà che pare non voglia fare alcuna concessione.
Questa mattina, venerdì 31 marzo, i lavoratori hanno convocato la stampa davanti i cancelli dell'azienda per spiegare i motivi dell'iniziativa. In serata ci sarà una assemblea con cui si pianificherà le prossime mosse, ma l'intenzione sembra quella di continuare con la protesta. Iniziativa, quella degli operai, che ha inasprito i toni tanto che l'amministratore Michelin ha annunciato di non volere partecipare all'incontro in Regione in programma il prossimo 5 aprile proprio a causa dell'atteggiamento degli operai, che, invece, considerano la scelta "l'ennesima dimostrazione del disprezzo di Michelin per le istituzioni e per i lavoratori"
A pesare sulla scelta di occupare lo stabilimento sarebbe stato "il clima insostenibile" creatosi tra l'amministratore e le maestranze. I sindacati denunciano la totale mancanza di dialogo di Michelin nei confronti degli operai nel periodo di crisi e la volontà , nascosta, di chiudere lo stabilimento: "Da tempo - spiega Sergio Luschi della Cgil - chiediamo un confronto che è stato sempre disatteso. Michelin ha ritenuto irricevibili alcune proposte di acquisto, ma nessuno ha mai visto quelle carte. Ormai da tempo è chiara l'intenzione di chiudere lo stabilimento. Quando un anno e mezzo fa ci furono 11 esuberi era stato promesso un rilancio dell'azienda, ma non è avvenuto e anche adesso non c'è nessun tipo di impegno ne nostri confronti. Inoltre è vero che l'azienda ha delle difficoltà e che abbiamo avuto una crisi, ma altre aziende del settore cartotecnico anche sul territorio continuano la loro attività. La Maestrelli ha ancora commesse e ordini, una soluzione per salvare 33 famiglie esiste"
La Maestrelli ha presentato lo scorso 10 febbraio la richiesta di concordato preventivo in bianco, misura che le permette per i prossimi 60 giorni (prorogabili) di presentare una proposta per liquidare i creditori (secondo la normativa vigente), oppure avviare la procedura di fallimento. Al momento, però, nessuna carta è stata depositata al Tribunale di Firenze, quindi l'azienda è pienamente in attività, così come i lavoratori che, ricordiamo, non hanno ancora ricevuto nessuna lettera di licenziamento.
Intanto Michelin avrebbe detto alla stampa di aver fatto una proposta di riunirsi in cooperativa per garantire i posti di lavoro, ma questa sarebbe stata rifiutata. I sindacati ribattono aspramente sostenendo che quella proposta è stata fatta da loro, ma senza seguito.
Intanto sembra che per il momento non ci sia l'intenzione delle forze dell'ordine di porre fine all'occupazione. La Cgil ribadisce il sostegno di cui godono i lavoratori delle istituzioni: "Abbiamo trovato la massima disponibilità da parte delle istituzioni, dal sindaco Giuseppe Torchia al deputato Dario Parrini, e stiamo lavorando per una soluzione al problema, ma la società non vuole ascoltarci e non parteciperà al tavolo in Regione". Solidarietà arriva anche dalle aziende del circondario, tra cui la RSU della Colorobbia. Oltre i già citati Giuseppe Torchia e Dario Parrini, anche Gianni Frizzi del M5S Vinci era tra le autorità venute in visita alla Cartotecnica.
La produzione all'interno dello stabilimento era già ferma da tempo.
Cartotecnica Maestrelli, Regione stigmatizza comportamento azienda
La Regione stigmatizza il comportamento dell'azienda Cartotecnica Maestrelli che ha comunicato la sua indisponibilità a partecipare all'incontro convocato tra istituzioni e azienda per il prossimo 5 aprile dal consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini per fare il punto sulla grave crisi aziendale.
Si tratta, secondo il consigliere del presidente, di un atteggiamento con pochissimi precedenti nell'attività dell'Unità di crisi regionale, ma che, soprattutto, impedisce alla Regione di svolgere il suo ruolo di mediazione, rischiando di far crescere ulteriormente la tensione sociale.
Nel prendere atto della grave decisione, la Regione invita l'azienda a superare questa posizione e a consentire in tempi rapidi un'apertura di un confronto con le istituzioni, mettendo i suoi strumenti a disposizione per favorire l'avvio di un dialogo fra parti .