Dopo Cesare Damiano sarà Monica Cirinnà a venire in provincia di Pisa per sostenere Andrea Orlando, costretto a rinviare la sua tappa in città a causa di un problema di salute.
Ma in tutta la provincia di Pisa sono in tante e tanti a lavorare perché la sua mozione congressuale ottenga un buon risultato, come sta emergendo anche dalle prime convenzioni nei circoli finora svolte.
Obiettivo della mozione di Orlando è quello di riportare al centro della discussione i valori fondanti del centrosinistra: lavoro, uguaglianza, lotta alla povertà e alle mafie, inclusione sociale, diritti civili. Proprio sul tema dei diritti civili si concentrerà, domani, il secondo grande appuntamento di questa campagna congressuale: il pranzo organizzato a La Borra, Pontedera, con la Senatrice Monica Cirinnà.
"Prima firmataria della legge che ha finalmente introdotto le unioni civili anche nel nostro Paese, Cirinnà ha scelto di sostenere Orlando proprio per la sensibilità dimostrata nella promozione dei diritti e per le battaglie di civiltà che vuole portare avanti, nel nostro Paese come in Europa. Ed ecco un altro tema fondamentale trattato nella mozione Orlando: rilanciare l'Europa, un'Europa dei popoli e dei diritti, che crei ponti e non muri. Andrea Orlando oggi era a Roma, in Marcia, proprio per questo. Essere entrati nel PSE è senza dubbio un passaggio importante, ma adesso occorre chiedere che sia convocato un congresso europeo del PSE, dove gli iscritti dei Partiti che vi aderiscono possano confrontarsi sui grandi temi" dichiara Alessandra Nardini, coordinatrice provinciale della mozione Orlando.
Dopo il coordinamento regionale, presieduto da Maria Chiara Carrozza, nei giorni scorsi a Pisa si è costituito anche il coordinamento provinciale della mozione. Oltre alla Consigliera Regionale Nardini, che lo coordina, ne fanno parte: Alessandra Mazziotti, Andrea Marchetti, Luca Bertini, Michele Ceraolo, Fabiano Martinelli, Floriano Della Bella, Rino Bellucci, Samuele Fiorentini, Sandra Capuzzi.
"Nonostante si provi a far passare l'idea di un esito congressuale già scritto, a Pisa la partita è tutta da giocare, e i primi dati lo confermano.
Tante e tanti le Amministratrici, gli Amministratori, le militanti ed i militanti che, in queste settimane, stanno organizzando iniziative a sostegno della mozione, in tutto il territorio pisano. Ciò evidenzia la necessità di un Partito che torni ad essere presente, a fare politica sui territori, e di organismi dirigenti che siano realmente inclusivi, riconoscendo dignità e cittadinanza a tutte e tutti".
La volontà di inludere è dimostrata anche dalla composizione del coordinamento provinciale: donne e uomini rappresentativi dei vari territori della provincia e delle varie sensibilità che hanno scelto di sostenere la candidatura di Andrea Orlando.
"La sfida che stiamo lanciando è quella di una candidatura e di un'idea di Partito alternativa a quella proposta da Matteo Renzi. C'è un solo dato che ci preoccupa, e che purtroppo non è una novità ultimamente: sono troppe le nostre elettrici ed i nostri elettori che non si recano alle urne, neppure durante questo Congresso. In alcuni Circoli nemmeno si raggiunge il 50% di affluenza. Ma nessuno lo dice. Questo dato, però, non può e non deve più restare avvolto dal silenzio e dall'indifferenza assoluta, mentre la notizia che si rincorre è quella di chi sia in vantaggio e si pensi esclusivamente a come comunicarlo al meglio. Non è più tempo di slide e annunci spot. E non è neppure più tempo di dire che tutto va bene solo perché gli ultimi giorni vengono fatte nuove tessere ed i numeri risalgono. Ma quante e quanti, invece, la nostra tessera l'hanno lasciata?! Quante nuove tesserate e nuovi tesserati dopo il congresso continueranno a dimostrare interesse verso la vita del Partito?! L'attuale maggioranza forse non se ne preoccupa. Noi sì, perché rifiutiamo l'idea di un Congresso che sia una mera conta. E i tempi volutamente così stretti, invece, ci fanno scivolare in questo rischio. Adesso è il momento di ricostruire, di riavvicinare chi si è allontanato, di riaprire un dialogo con tutti quei mondi che non ci vedono più come naturale interlocutore. Per questo ci auguriamo che tutte e tutti coloro che hanno a cuore il futuro del centrosinistra si rechino alle urne, il 30 aprile, e sostengano Andrea Orlando.
Noi vogliamo ricostruire il Partito Democratico, vogliamo davvero che si passi dall'"io" al "noi", e non che lo si dichiari solo adesso, per recuperare terreno. Finora non abbiamo visto nessuna reale autocritica, quando invece sarebbe stata più che dovuta, almeno dopo le pesanti sconfitte a livello nazionale e locale. Queste sono lì proprio a ricordarci che è necessario quanto urgente cambiare rotta. Non contro qualcuno, ma per qualcosa: unire il PD e unire il Paese", conclude Nardini.
Fonte: Ufficio Stampa
