Il M5S: "La Toscana torna in causa nell’ennesima indagine su mafia e rifiuti"

“Dopo la maxi inchiesta sui fanghi, silenziata dal PD regionale, la Toscana torna in causa nell’ennesima indagine che lega mafia e traffico di rifiuti. Da tempo insistiamo sul tema: dobbiamo alzare gli anticorpi e anche per questo sabato saremo a Suvignano” così Enrico Cantone, consigliere regionale M5S, in un post sul sito web del gruppo consiliare.

“L’inchiesta della Procura di Catania sulle attività della Cisma Ambiente - ricondotta dagli inquirenti a personaggi della cosca Santapaola-Ercolano - conferiva infatti rifiuti speciali anche nella nostra Regione. Se è certo l’amianto della Cisma Ambiente in quella Cava Fornace di Montignoso già oggetto di numerose azioni da parte nostra - da ultima di un’interrogazione firmata da Giacomo Giannarelli sul mancato rispetto delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale da parte del gestore – resta legittimo il dubbio che questa azienda abbia lasciato in Toscana anche altro e altrove” prosegue Cantone.

“Non dimentichiamo infatti che come ricordato dalla stampa più accorta, la Cisma Ambiente è legata al caso dei 198 fusti tossici persi dalla Eurocargo Venezia davanti all’Isola di Gorgona, 71 dei quali mai ritrovati. In quel caso finirono in mare, provocando un danno inqualificabile, e la notizia divenne pubblica. Auspichiamo che l’inchiesta escluda che una sorte meno nota abbia riguardato altri traffici di Cisma Ambiente, o da questa provenienti, sul territorio e lo spazio marino regionale” conclude il Cinque Stelle.

 

Fonte: Area Comunicazione M5S - Regione Toscana

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