Congresso Pd, Nardini coordinatrice della mozione Orlando in provincia di Pisa

Alessandra Nardini

"Abbiamo voglia ed energie per ricostruire questo Partito: in provincia di Pisa siamo pronti per una intensa e coinvolgente campagna congressuale. Un percorso in cui vogliamo riportare al centro della discussione temi e valori che hanno segnato la nostra storia: la storia del centrosinistra, ripartendo da ciò che sarebbe dovuto essere il Partito Democratico.

Per questo ho accettato con orgoglio e porterò avanti con tanta passione l’incarico di coordinare la mozione di Andrea Orlando nella provincia di Pisa, cercando di coinvolgere il maggior numero possibile di militanti e sostenitori. Perché è proprio questo che ci chiede la nostra gente: condivisione, pluralità e una chiara scelta di campo”. È quanto dichiara Alessandra Nardini.

"Sono tante le amministratrici e gli amministratori, le militanti ed i militanti della nostra provincia che hanno già manifestato la volontà di sostenere Orlando, con l’obiettivo di rifondare il nostro Partito, anche per tornare a coinvolgere coloro che in questi anni lo hanno abbandonato – continua Nardini -  Nelle prossime settimane lavoreremo per far conoscere la mozione e la proposta politica di Orlando.

A livello provinciale si è già svolto un primo incontro, lo stesso in Valdarno, giovedì ci incontreremo in Valdera e presto anche in Val di Cecina e nella zona pisana.  Vogliamo un Partito che torni, con più forza, ad essere presente sui territori e ad occuparsi delle emergenze di questo Paese: disuguaglianze, povertà, disoccupazione giovanile e femminile, sviluppo e ricerca, istruzione e formazione professionale per chi ha perso il lavoro, diritti civili e pari opportunità. Troppo a lungo la nostra comunità ha discusso attorno alle caratteristiche di una leadership, personalizzando lo scontro, rifuggendo in modo arrogante qualsiasi forma di autocritica e affidandosi ad una narrazione che spesso non  ha coinciso con la realtà.

Ora sentiamo urgente il bisogno di tornare a discutere dei bisogni delle persone, contribuendo a creare politiche economiche adeguate e di lungo respiro. Un Partito  che torni ad essere strumento per migliorare la vita delle persone e che valorizzi la lealtà e non la fedeltà al capocorrente di turno. Un partito che  torni a parlare ai giovani e che si occupi soprattutto di chi sta peggio, che torni a dialogare con i sindacati e con le associazioni che condividono con noi ideali, storia e valori.

Per tutti questi mondi, da cui troppo ci siamo allontanati, vogliamo tornare ad essere un interlocutore. E per questo credo sia necessario un Segretario che si occupi davvero e a tempo pieno della sua comunità politica, una leadership plurale, che rimetta al centro la collegialità delle scelte e dell’azione politica, sia a livello nazionale che locale. Proprio ieri sera abbiamo avuto un passaggio delicato nella nostra provincia: l'elezione del nuovo Segretario.

Non mi dilungo sulle discutibili  modalità della confronto che ci ha visti impegnati in queste settimane e sulle quali ho già avuto modo di esprimere le mie opinioni, ma non posso tacere su un punto, imprescindibile: a Pisa è necessario un Partito che torni ad essere presente e a fare politica sui territori  ed organismi dirigenti realmente inclusivi, che riconoscano dignità e cittadinanza a tutte le sensibilità.   In queste settimane stiamo vivendo il momento più difficile dai tempi della fondazione del PD. A livello locale sono state pesanti le uscite eccellenti: il Presidente Enrico Rossi, Paolo Fontanelli e Maria Grazia Gatti. Ma anche tante militanti e militanti che hanno contribuito a fondare questo Partito e che hanno fatto la storia del centrosinistra pisano. Una lenta emorragia silenziosa, su cui non vogliamo più tacere.

Il mio auspicio è che tutte le forze della sinistra possano presto collaborare e costruire insieme una società più giusta e civile, alternativa forte alle destre e ai movimenti populisti.  In questo campo il nostro Partito, il Partito Democratico, ha un ruolo fondamentale. Vogliamo rifondare il PD e farlo tornare ad essere la casa di tutte e tutti, un Partito che faccia della pluralità una ricchezza. Questo il compito a cui ognuno di noi è chiamato, l’obiettivo per il quale stiamo lavorando".

Fonte: Ufficio Stampa

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