
Di fronte a un folto pubblico di tante donne e molti uomini, nella sala conferenze della Biblioteca comunale di San Casciano in Val di Pesa, è avvenuto il saluto di Chiara Molducci, assessora alla cultura e all'istruzione del Comune, che ha ricordato come in questo giorno non si debba dimenticare la deportazione subita l'8 marzo del 1944 dai cittadini di Montelupo e i fatti tragici che fanno di questa data un'occasione di riflessione importante.
Giovanna M. Carli ha preso la parola e, dopo aver ringraziato l'Amministrazione comunale per la fiducia riposta nel progetto e tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito all'ottima riuscita dell'iniziativa, ha introdotto il pubblico a RED al femminile, una declinazione da RED per i diritti umani, progetto presentato per la XV Edizione della Festa della Toscana, a Firenze, nel salone delle Feste di Palazzo Bastogi.
"Un onore per me essere qui - ha precisato Carli - per ribadire con la forza del colore rosso Basta! alla violenza contro le donne". Nel suo intervento la critica d'arte ha sottolineato come il 2 giugno 1946, settantesimo anniversario della Repubblica Italiana lo scorso anno, prima volta che le donne votano in una consultazione elettorale nazionale È già successo in primavera, tra il 10 marzo e il 7 aprile, ma si trattava di elezioni locali. Il 2 giugno fu imposto loro di entrare nella cabina elettorale senza rossetto. Importante aver ricordato anche Dacia Maraini quando indica come non sia un fatto di genere ma storico-culturale e di opportunità, il dislivello che ancora oggi, in certi ambiti, soprattutto lavorativi, si ha tra uomini e donne. Una splendida Giuliana Colzi ha, poi, magistralmente interpretato La magliana, tratto “Racconti solo racconti”, di Ugo Chiti.
Nel messaggio di saluto che Ugo Chiti ha scritto per le donne, letto dalla stessa Carli , si parla di una magliana che pare lontana "anni luce dalla donna contemporanea". "Sembra ed è - scrive Chiti - lontana anni luce da ogni ritualità, sentimento, atteggiamento, esperienza di una donna contemporanea e, quindi, mi era parso anacronistico, quasi disturbante evocare un personaggio come la magliana per celebrare una data come l'otto marzo. Forse poteva sembrare una scelta giusta per ribadire la distanza da un passato e da una condizione terribile di violenza e di umiliazioni subite da una donna...forse, perché troppi fatti di cronaca mettono in dubbio questa distanza della magliana che appare appena dietro l'angolo della storia quando, purtroppo, non ancora una vittima del presente".
Dopo la mise en espace con Giuliana Colzi che ha emozionato e fatto riflettere, Giovanna M. Carli ha presentato Rita Pedullà come "un'artista che ha fatto del rosso la sua bandiera conferendole la connotazione di Joie de vivre di matissiana memoria". Artista segnica e vigorosa, Pedullà ha assunto l'immagine a simbolo del suo mondo sentimentale e onirico, conferendole una forza comunicativa importante. Al museo dedicato a Giuliano Ghelli i volti di donne di Pedullà, dialogano con una quotidianità semplice e con le loro sensazioni talvolta complicate, formando una storia dipinta che non interrompe la visione dei capolavori quali la preziosa tavola attribuita a Coppo di Marcovaldo con San Michele Arcangelo, una delle più importanti testimonianze della pittura fiorentina precedente a Cimabue o la splendida Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti, ma ne rubricano l'importanza, trascinandole nella dimensione contemporanea d'oggidì.
Ben quindici i pezzi in mostra, in una ricerca originale, tante carte dipinte inedite, e poi stampe a tiratura limitata edizione "Museo", un lavoro creativo completo, dunque, che vede la luce dopo un anno e mezzo di ricerche iconografiche sulla femminilità e i suoi simboli.
Dal 1992 Rita Pedullà si dedica esclusivamente alla pittura e ha, al suo novero, numerose mostre sia in Italia che all'estero.
La mostra rimarrà aperta fino all'8 aprile 2017.
- Al museo ghelli in mostra i dipinti, le carte e le stampe di Rita Pedullà
- Giovanna M. Carli parla dell’opera di Rita Pedullà
- Giovanna M. Carli e Chiara Molducci
Fonte: Ufficio Stampa
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