Il Comune di Montecatini Terme ha deciso di venire incontro e sostenere con una sorta di “gemellaggio” quello di Amandola, centro marchigiano in provincia di Fermo di circa 3000mila abitanti che è stato colpito severamente (40% del patrimonio immobiliare) dal terremoto di fine agosto, registrando la chiusura dell’ospedale e circa 800 sfollati nelle trenta frazioni di cui è composto. La scelta di Amandola è ricaduta volutamente su un centro non conosciuto per aiutare chi non è particolarmente al centro dell’attenzione mediatica, quale per esempio il Comune di Amatrice: si tratta di una serie di comuni del centro Italia segnalati da un apposito sito.
Due settimane fa una delegazione montecatinese composta dal sindaco Bellandi, dall’assessore Bracali, dal geologo Marco Mazzalon e dai volontari di Misericordia, Croce Rossa, Vab e Soccorso Pubblico, si è recata ad Amandola per verificare di persona il reale stato di difficoltà della cittadina a seguito del terremoto. Nell’occasione sono state scattate diverse foto e il sindaco Adolfo Marinangeli ha accolto il gruppo, illustrando il territorio colpito di Amandola e facendo da “cicerone” nel tour in terra marchigiana.
Il sindaco Bellandi ha donato nella circostanza del sopralluogo le cialde di Montecatini dell’azienda Bargilli e i brigidini del Desideri per portare un po' di dolcezza e di prodotti tipici del nostro territorio in un momento così amaro per la comunità che si trova nella zona dei monti Sibillini.
In particolare gli anziani hanno lasciato la parte crollata di Amandola, trovando rifugio verso il mare. L’ospedale, dichiarato inagibile è stato subito evacuato dopo il terremoto e dopo la nevicata di ottobre, e al suo posto è stato creato un ospedale “provvisorio” nei container.
Proprio per questo motivo molti amandolesi hanno già dichiarato che saranno disposti a ristrutturare le proprie case lesionate solo se l’ospedale sarà ricostruito.
L’intenzione dell’amministrazione comunale di Montecatini è quella di sostenere la comunità di Amandola con una raccolta fondi attraverso una cena che abbracci la tradizione toscana e marchigiana da proporre all’istituto alberghiero Martini il prossimo 24 marzo, che si è messa a disposizione per “apparecchiare” al meglio la serata dal titolo “Amandola…insieme ce la possiamo fare”. Ma l’obiettivo è anche sostenere a lungo termine la comunità, con la consapevolezza che tornare alla normalità per tutti gli amici marchigiani sarà un percorso lungo e faticoso, puntando a donare un mezzo di trasporto al comune marchigiano come primo segnale di un tangibile aiuto.
Una cena prevista tra due settimane dal costo a persona di 50 euro per aiutare in modo sensibile Amandola: una cifra non bassa, ma unicamente rivolta alla sottoscrizione di aiuto ai fratelli terremotati.
Durante la cena, alla presenza del sindaco Marinangeli, saranno anche messi in vendita gli stessi prodotti marchigiani per aiutare il commercio della zona così duramente colpita.
