Deportati a Capraia e Limite, la memoria trasmessa ai giovani con le testimonianze di Sauro Cappelli

Il sindaco Alessandro Giunti e l'Amministrazione Comunale hanno commemorato questa mattina gli 11 cittadini di Capraia e Limite deportati nei campi di concentramento nazifascisti nella notte tra il 7 e l'8 marzo del 1944.

Giuseppe Martelli, Vincenzo Fucini, Umberto Agudio, Genè Larini ed il figlio Giuseppe, Guido Palandri, Priamo Salani ed il fratello Eugenio, Corrado Corti, Otello Bini, Angiolo Michelucci, furono strappati all'improvviso dai propri affetti, costretti a lasciare le rispettive famiglie nella disperazione, nella povertà e nell'ansia dovuta all'assenza di notizie sulla loro sorte.

Pochi giorni prima, il 4 marzo 1944, si era verificato il più grande sciopero nell'Europa occupata ed anche a Limite si erano tenute manifestazioni sotto la sede del Comune, all'epoca in piazza Battisti.

Il  sindaco ha deposto una corona d'allora al cippo eretto nel 1950 all'interno del cimitero di Limite sull'Arno ed al monumento inaugurato nel 1984 presso la scuola elementare “C.Corti” di Capraia F.na. Con lui, in rappresentanza dell'Aned (Associazione Nazionale ex deportati politici nei campi nazisti), Sauro Cappelli, testimone diretto delle deportazioni (aveva all'epoca 15 anni), il presidente dell'Aned sez. Empoli Alessio Mantellassi, rappresentanze dei carabinieri e della polizia municipale, della Pubblica Assistenza e della Misericordia, dell'Anpi, oltre ai parroci di Limite sull'Arno e di Capraia, rispettivamente don Franco Sgrilli e don Wieslaw Pudlo.

“E' sempre una grande emozione essere qui per ricordare i nostri concittadini che, in una fredda notte di 73 anni fa, tra il 7 e l'8 marzo 1944, pagarono con la vita la volontà di non piegare la testa di fronte al pensiero unico, a chi pensava di avere sempre ragione e non ammetteva la libertà di replica, di dire una cosa diversa in base al proprio pensiero. E' importante commemorare le vite spezzate dei nostri undici deportati assieme a voi ragazzi delle scuole, perché sta a voi seguire l'esempio di chi ci ha preceduto ed apprendere quei valori che hanno animato le loro scelte. Il tempo passa, ma non dobbiamo mai dimenticare quanto accadde. E' un momento doloroso del nostro passato, ma occorre rinnovarne la memoria, perché è grazie a quelle persone che oggi vivamo in uno Stato libero e democratico e possiamo esperimere senza paura le nostre opinioni. Quando andate al cimitero o vedete il monumento nel giardino della scuola, mandate un saluto ai nostri concittadini deportati e riflettete su quanto accaduto. In questo modo, onorerete il loro sacrificio”, ha affermato il sindaco Alessandro Giunti rivolgendosi agli alunni delle scuole primarie e della secondaria.

“Ragazzi, io sono al tramonto dei miei giorni, al punto più alto della vita, immaginando che essa sia una piramide, mentre voi siete l'aurora. Sta a voi non dimenticare mai quanto accaduto e trasmettere in futuro anche ai vostri figli la storia dei vostri concittadini strappati agli affetti 73 anni fa. Io avevo 15 anni, ho conosciuto alcuni di loro, e ancora li ricordo come fosse ieri, strappati ai propri affetti solo per non aver voluto piegare la testa e mantenere fedeltà alle proprie idee, senza cedere alla propaganda fascista, insegnata nelle scuole fin da piccoli. Pensate a uomini, donne e bambini stipati su carri bestiame, senza acqua, cibo, servizi igienici, ammassati verso l'ignoto che poi si è rivelato la morte”, ha affermato Sauro Cappelli.

Alessio Mantellassi, invece, si è concentrato sull'importanza delle commemorazioni che devono mantenere la memoria per far crescere i giovani e farli diventare buoni cittadini di domani: "A scuola non si va solo per imparare le tabelline o a leggere e scrivere, ma anche per essere un giorno persone consapevoli che votano e esercitano libertà civili e democratiche. Tutto questo grazie all'amore per la libertà e al sacrificio di queste persone che commemoriamo".

Gli alunni delle scuole hanno recitato alcune poesie sulla pace e si sono cimentati con alcune canzoni accompagnate dal suono del flauto.

Fonte: Comune di Capraia e Limite - Ufficio Stampa

Tutte le notizie di Capraia e Limite

<< Indietro
torna a inizio pagina