Chiesa di San Giorgio a Firenze, Nencetti (Confsal-Unsa): "Quale destino per la Madonna in trono di Giotto?"

(foto da Wikipedia)

"Ci rivolgiamo nuovamente a Lei anche nella Sua qualità di Accademico dell’Accademia Vasariana delle Arti del Disegno che Le ha riconosciuto il merito della salvaguardia e conservazione del Patrimonio religioso materiale e immateriale fiorentino.

Inutilmente ci siamo rivolti ai Suoi collaboratori della comunicazione affinché Le venisse trasmesso il nostro sollecito e la nostra viva preoccupazione per lo stato in cui versa ancora la Chiesa di San Giorgio alla Costa ed una parte del patrimonio storico, religioso ed architettonico della Sua Diocesi.

A quasi due mesi di distanza dalla nostra richiesta di “Sequestro cautelativo” per la Chiesa di San Giorgio alla Costa o dello Spirito Santo, al fine di tutelare questa particolare Chiesa che sta per essere divorata dall’abbandono e dal degrado, siamo ancora in attesa di risposta, nonostante ci sia stata al riguardo una presa di posizione del Segretariato Regionale MiBACT per la Toscana.

Ora questa nostra lettera aperta si rivela tanto più urgente in quanto prende in esame la salvaguardia di un’opera importantissima sia dal punto di vista artistico che devozionale e non vorremmo che anche questa volta, dopo che Lei avrà letto e considerato quanto segue, tutto finisse come sta accadendo per la Chiesa di San Giorgio alla Costa, dietro una cortina di silenzio. Eppure il Vangelo recita “bussate e vi sarà aperto”: anche per questo ritentiamo scrivendoLe questa lettera aperta.

Fra le varie considerazioni che facemmo nella nostra lettera-richiesta del 20 gennaio scorso, Le ricordiamo che mettemmo in evidenza la rara e splendida opera giovanile di Giotto (Madonna in trono con Bambino e due Angeli, ca. 1288) commissionata per questa Chiesa fiorentina.

Anche dopo la nostra richiesta di sequestro del 20 gennaio, abbiamo continuato ad interessarci a quest’opera che credevamo giacere nel “polveroso dimenticatoio” del chiuso Museo Diocesano di S. Stefano al Ponte di Firenze, ma abbiamo invece scoperto con profondo rammarico che questa tavola, nonostante il suo altissimo valore artistico e sacro, non solo era stata per tutti questi anni obnubilata (per non dire “sottratta”) agli occhi di visitatori e devoti, ma aveva subìto una serie di spostamenti e veri propri viaggi verso le Mostre più disparate (Mosca, Lucca, Milano cfr. ivi post scriptum) quasi fosse considerata il “Jolly” da estrarre all’occasione.

Fra l’altro non si è tenuto in considerazione la fragilità di questa antica pala risalente al 1288 ca. che, a seguito dell’ultima movimentazione e permanenza presso la Mostra milanese (2015-2016) ha subìto alcuni danni tanto da essere attualmente “ricoverata”, dopo un accurato restauro, presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Questa modalità di trattamento irresponsabile dell’alto valore del Patrimonio pubblico che riguarda sia l’incuria per l’abbandono in cui versa la Chiesa di S. Giorgio alla Costa, sia l’eccessiva disinvoltura di continui prestiti con relative continue movimentazioni che hanno danneggiato il capolavoro giottesco (già custodito in questa Chiesa) conferma e aggrava quanto denunciato nella ns. del 20 gennaio 2017.

Infine l’occasione che l'anno 2017 offre per le celebrazioni dei 750 anni dalla nascita di Giotto deve fare riflettere sul mantenimento del Patrimonio di San Giorgio alla Costa, quale gioiello che incastonava la pala del grande Maestro e sulla loro conservazione come Bene religioso e artistico da salvaguardare al presente e per il futuro.

Oggi, 9 marzo 2017, sappiamo che quest'opera di Giotto si trova ancora nella “cassaforte” dell'OPIFICIO DELLE PIETRE DURE di Firenze, da cui - pare - che uscirà tra poco perché restaurata.
Ci chiediamo se verrà restituita alla visibilità pubblica o se verrà nuovamente relegata in un “polveroso dimenticatoio” o Museo chiuso al pubblico. O forse sarà destinata ad un prossimo viaggio mercificante?"

P.S.

- FIRENZE, Chiesa di San Giorgio alla Costa; Galleria degli Uffizi (1937-1983); Museo diocesano di Santo Stefano al Ponte (dal 1983)

- Anni 1988-1989 – FIRENZE, Galleria degli Uffizi, Sala 2

- Subì danni a seguito dell'attentato di Via de' Georgofili (26-27 maggio 1993), perché si trovava presso il Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte (FIRENZE). In quest'occasione fu restaurata.

- ESPOSIZIONE nel 1995 – FIRENZE, Galleria degli Uffizi, Sala 38

- dal 19 dicembre 2011 al 19 marzo 2012 – MOSCA, Galleria Statale Tret'Jakov

- dal 4 ottobre 2014 all'8 dicembre 2014 – LUCCA, Chiesa di San Franceschetto

- dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016 – MILANO, Palazzo Reale

- L’opera ritorna da Milano nel gennaio 2016 e viene "ricoverata" all'OPIFICIO DELLE PIETRE DURE (FIRENZE).

Learco Nencetti, Conf.Sal-Unsa Beni culturali

Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro
torna a inizio pagina