Battaglia legale Pontedera-Corte dei Conti: opere pubbliche dell'Unione non conteggiate nel bilancio del Comune

Simone Millozzi (foto gonews.it)

Questa mattina la Sezione Controllo della Corte dei Conti della Toscana ha comunicato di aver adottato una pronuncia relativa al monitoraggio del conto consuntivo dell'anno 2013 del Comune di Pontedera. In estrema sintesi secondo la Corte il Comune avrebbe violato (“eluso”) il Patto di stabilità perché l'Unione dei Comuni della Valdera ha realizzato alcune opere pubbliche sul territorio di Pontedera (in primo luogo la nuova scuola materna di Santa Lucia e la ristrutturazione della Scuola Pacinotti) senza che tali spese siano state conteggiate anche sul bilancio comunale.

Più che per ragioni di natura finanziaria e per le ricadute contabili, il Comune farà una battaglia anche legale (ricorso presso le Sezioni Riunite della Corte) per affermare pubblicamente il valore di alcuni principi che ritiene fondamentali:

• è un paradosso inspiegabile il fatto che da un lato e da anni lo Stato e la Regione chiedano ai comuni di aggregarsi per gestire insieme funzioni e servizi e dall'altro la Corte dei Conti sanzioni un Comune perché insieme ad altri ha realizzato una Unione a cui ha trasferito, tra le altre cose, il compito di costruire scuole nuove e ristrutturare scuole vecchie.
• Non esiste nessuna norma di legge, nessun regolamento, nessun principio contabile, nessuna prescrizione ministeriale che impedisca (ed impedisse al tempo) ai comuni di organizzarsi dentro un ente riconosciuto ed incentivato come l'Unione per gestire in forma associata una pluralità di servizi tra cui anche l'edilizia scolastica. La Corte dei Conti ha interpretato una norma (generica ed atipica) sull'elusione del patto di stabilità considerando quella che è stata la prima Unione della Toscana, quella che è stata un modello seguito e definito virtuoso a livello regionale e nazionale, uno strumento costruito solamente per aggirare il patto di stabilità (a cui peraltro, per legge, le Unioni non sono nemmeno sottoposte).
• Senza che sia in alcun modo e sotto nessun punto di vista ravvisato dalla corte stessa una condotta contraria alla legge né un danno erariale né, tanto meno, un'ipotesi di reato, si arrivano a condannare con sanzioni economiche personali il Sindaco e gli amministratori che hanno l'unica colpa di aver rispettato le norme investendo risorse pubbliche per costruire e ristrutturare delle scuole.

Sulla scorta di questi principi, con la certezza di aver agito nel rispetto della legge ed in favore della nostra comunità, faremo ricorso contro questa pronuncia perchè abbiamo fondate ragioni giuridiche ed amministrative di merito per contestare una decisione che mortifica in radice la storia amministrativa non solo di Pontedera ma dell'intera Valdera.

Chiederemo il supporto di Anci e del Governo stesso perché crediamo che sia un dovere affermare a livello nazionale il principio secondo cui l'attività e lo sforzo che gli enti locali producono tutti i giorni per dare risposte ai territori non siano frustrati da un giudizio ed un approccio totalmente tecnocratico.

Crediamo che sia profondamente ingiusto condannare Comuni che, seguendo le indicazioni chiare della legge, si mettono insieme per dare servizi sempre più efficaci ed efficienti alle proprie comunità.

Crediamo che sia davvero insopportabile censurare Sindaci che hanno quale unica colpa quella di realizzare scuole attraverso strumenti che nessuna legge vieta loro di porre in essere.

Auspichiamo che questa battaglia non sia solo del Comune e del Sindaco di Pontedera ma confidiamo che possa diventare la battaglia di tutti coloro che onestamente, e senza finalità diverse, si impegnano quotidianamente per rispettare il mandato ricevuto dai cittadini e per perseguire il bene comune.

Fonte: Comune di Pontedera

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