Un messaggio, "almeno mi sembra di ricordare", e non una telefonata l'unico contatto che Roberto Bargilli, detto Billy, assessore al Comune di Rignano sull'Arno (Firenze) e amico di Tiziano Renzi, avrebbe avuto con Carlo Russo, l'imprenditore fiorentino indagato insieme a Tiziano Renzi ed altri nell'inchiesta Consip.
"Non ho niente da nascondere" dice Bargilli, chiamato in causa per una telefonata che, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto a Russo per dirgli di non chiamare più Tiziano Renzi. A chiedergli di inviare questo messaggio "fu Tiziano, perchè mi sembra di ricordare che veniva stressato da lui: 'vediamo se la fa finita', mi disse, chiedendomi di contattarlo", ha aggiunto Bargilli, che conferma di non essere stato chiamato dagli inquirenti; "comunque sono a disposizione, il mio numero ce l'hanno", conclude sorridendo.
"Ho parlato stamani con Roberto Bargilli, gli ho chiesto spiegazioni su quanto scritto dai giornali, e soprattutto se aveva fatto quella telefonata sapendo che quella persona era indagata. Mi ha spiegato che così non era, che lui si ricordava solo di un messaggio, e che non conosceva bene Russo. Per questo gli ho rinnovato la fiducia e lui resta al suo posto a fare l'assessore, con la mia piena fiducia".
Così il sindaco di Rignano sull'Arno (Firenze) Daniele Lorenzini nel corso di una conferenza stampa al Palazzo comunale del paese insieme allo stesso Bargilli. Per quanto riguarda invece l'interrogatorio, come persona informata dei fatti, a cui è stato sottoposto venerdì scorso lo stesso Lorenzini dai magistrati di Roma e Napoli, il sindaco ha ribadito di aver detto quanto "sapevo, offrendo la mia collaborazione".
Di più sull'incontro con i magistrati il sindaco non vuol dire, se non di essere stato avvertito dell'interrogatorio la sera di giovedì scorso, quando "il maresciallo è venuto da me dicendomi che dovevo andare la sera dopo dai carabinieri in Borgo Ognissanti a Firenze. Ciò che ho detto - ha concluso il primo cittadino - l'ho detto in assoluta trasparenza e collaborazione".
Il sindaco Lorenzini: "Mi ricandido, ma in una lista senza simboli"
Il sindaco di Rignano Daniele Lorenzini (Pd) conferma l'intenzione di ricandidarsi alla guida del paese "se la gente continuerà a chiedermelo come sta facendo, ma con una lista senza simboli di partito". Lo ha detto stamani nel corso di una conferenza stampa in cui ha spiegato, a poche ore anche dall'assemblea del partito in programma questa sera alle 21.15 a Rignano, che, comunque è sua intenzione restare nel Partito democratico, "che ho contribuito a far nascere ma nel quale in questo momento ho molte difficoltà a riconoscermi per quanto sta avvenendo a Roma. Spero nessuno mi voglia buttare fuori". Lorenzini ha spiegato che queste difficoltà non nascono dall'inchiesta sulla Consip ma "dallo spettacolo" offerto proprio dal partito "in un momento in cui ci vorrebbe unità, e in cui bisognerebbe tornare tra la gente. Io sono il sindaco della gente, il sindaco dei marciapiedi", ha aggiunto. Dopo aver ribadito ancora che non andrà mai contro il partito, Lorenzini ha detto di non aver sentito in questi giorni il segretario del Pd di Rignano, Tiziano Renzi, che stasera ha convocato l'assemblea. "Si aspetta le dimissioni del segretario?", gli è stato chiesto. "Io non mi aspetto niente, ha l'esperienza e la capacità di prendere le sue decisioni", ha concluso Lorenzini, augurandosi che la magistratura faccia velocemente il suo lavoro e ribadendo fiducia negli stessi magistrati.