Rsa Villa Gisella (Firenze), più ore di lavoro a parità di retribuzione: l'8 marzo si terrà la protesta

(foto gonews.it)
Il 21 febbraio scorso si sono riuniti i lavoratori e le lavoratrici della Rsa Villa Gisella di Firenze per valutare le iniziative della Proprietà e della Direzione tese a sopprimere tutti i contratti e accordi collettivi, compresi i territoriali e gli aziendali. Nei mesi passati infatti la loro associazione datoriale (Anaste) ha proceduto alla disdetta unilaterale degli accordi integrativi territoriali con la conseguente soppressione degli integrativi aziendali di parte economica.
Tutto ciò aggravato dalla recente disdetta anche del contratto collettivo nazionale di lavoro, con la richiesta esplicita di lavorare di più, passando da 38 a 40 ore settimanali. Contestualmente l’associazione datoriale chiede anche la soppressione di tutte le libertà retribuite previste dal contratto precedente e pari a oltre 50 ore annuali; il nuovo limite dell’orario di lavoro potrà passare quindi da 38 a 41 ore medie settimanali a parità di retribuzione o con aumenti irrisori.
Per queste e altre ragioni l'assemblea ha proclamato lo stato di agitazione che è stato comunicato al Prefetto, il quale ha proceduto alla convocazione delle parti. In Prefettura abbiamo chiesto il ripristino di tutti gli accordi integrativi soppressi e che la delegazione toscana di Anaste assuma, in sede di trattativa nazionale, impegno formale per un rinnovo coerente con le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori tesi al ripristino delle precedenti garanzie contrattuali. La risposta della Proprietà e del Direttore Sanitario, nonché Vice Presidente vicario di Anaste nazionale, è stata ancora di chiusura, quindi il Prefetto ha proceduto alla verbalizzazione di un documento di mancato accordo.
Coerentemente con quanto disposto dall’assemblea del 21 febbraio si procederà quindi ad una prima giornata di protesta in Largo Caruso 1, davanti alla sede della Rsa Villa Gisella, che si svolgerà il giorno 8 marzo. La data non è stata scelta a caso. L'8 marzo, Festa delle Donne, vogliamo mobilitarci per celebrare la festa e per dire no a queste vessazioni che in modo principale penalizzeranno proprio le donne perché sono di gran lunga le più utilizzate nei lavori di cura alle persone e perché il loro lavoro non termina con la timbratura del cartellino.
L'assemblea ha deliberato, in assenza di novità sostanzialmente positive, di indire uno sciopero da effettuare nella prima quindicina del mese di marzo 2017 in attesa che le OO.SS. nazionali procedano, per quanto di loro competenza, nella indizione di un primo sciopero nazionale.
Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa