A Castelfiorentino l'amministrazione comunale vuole combattere la ludopatia. Il sindaco Alessio Falorni lo ha dichiarato in un post su Facebook lodando il lavoro che sta facendo il consigliere comunale Laura Rimi, la quale sta lavorando a un regolamento sulla dipendenza dal gioco d'azzardo. Per ora è stata buttata giù una bozza che deve compiere il suo percorso prima di essere approvata. Ancora prima di passare dalla Commissione Atti Normativi e dal Consiglio comunale però, questo regolamento ha già creato polemica.
Nel mirino c'è soprattutto il divieto di pubblicizzare ed esporre le vincite del 'Gratta e Vinci'. A tal proposito si è pronunciata Susi Giglioli presidente dell'Associazione Civica Insieme per Cambiare, nonché titolare di una tabaccheria e ricevitoria a Castelfiorentino.
La nota di Susanna Giglioli, presidente dell'Associazione civica Insieme per Cambiare:
"In merito alle affermazione del Consigliere Comunale Laura Rimi relative alla Ludopatia e al divieto di pubblicizzare ed esporre le vincite del "Gratta e Vinci" mi sono doverose alcune precisazioni, poiché come operatore del settore, posso con certezza affermare che alcune non risultano corrette. Lo dichiaro alla luce della vincita di 500 mila euro che il 15 dicembre scorso è venuta a verificarsi nel mio punto vendita. La regolamentazione dei giochi è strettamente vincolata a precise disposizioni dei Monopoli di Stato e del gestore Lottomatica a cui che tutti i rivenditori, selezionati con appositi requisiti di moralità e di solvibilità, sono tenuti a rispettare.
È proprio il sito on line delle Rivendite Lottomatica che mette a disposizione appositi moduli, nel rispetto della legge Balduzzi, da stampare per pubblicizzare le vincite del "gratta e vinti" e io stessa sono stata "insignita" da una diploma per la vendita del biglietto fortunatissimo proprio dai Monopoli di Stato. Dichiarare poi che sono necessarie misure su apposito regolamento comunale perchè Castelfiorentino rientra tra i comuni della Valdelsa con il più alto tasso di casi di Ludopatia quando in più occasioni è stato dimostrato che abbiamo il più bassi redditi del circondario, mi sembrano elementi piuttosto contrastanti e che mettono in cattiva luce il nostro paese.
In pratica a Castelfiorentino quello che si guadagna ce lo "giochiamo" allegramente nei punti vendita autorizzati... e ripeto autorizzati perchè ritengo non si voglia con troppo ostruzionismo agevolare il gioco d'azzardo clandestino. Questa pubblica immagine mi dispiace, al di là di quello che potrebbe sembrare il mio interesse personale, sia come cittadino sia come Presidente di un'Associazione Civica che persegue il rispetto delle regole.
Per quanto riguarda la regolamentazione degli orari per le slot o più comunemente chiamate macchinette, qualora il Comune lo riterrà necessario, ci adegueremo come abbiamo sempre fatto per tutte le altre regole, fermo restando che anche per il Comune di Firenze, portato ad esempio, è in corso in ricorso al TAR che in altri comuni è già stato vinto. Inoltre mi permetto di evidenziare che stiamo parlando di una dipendenza che non è possibile risolvere solo con limitazioni ai punti vendita ma che di pari passo deve essere affiancata da percorsi medici utilizzando anche le sovvenzioni che nel 2016 la Regione Toscana, tramite l'assessore Saccardi, ha stanziato.
Se la politica è di liberalizzare la "Cannabis" per togliere gli spacciatori e gli abusi, credo che in fatto di dipendenza stiamo parlando della stessa cosa. Concludo facendo notare al Consigliere che anche nelle Coop hanno accampato per lunghi periodi distributori di "Gratta e Vinci" e proprio nell'edicola che si trovava fino a poco tempo fa dentro il centro commerciale castellano si vendevano tagliandi in barba a quello che credo in netto contrasto con la politica sociale del luogo e dell'amministrazione come Lei stessa se ne sta facendo portavoce.
Pertanto, poichè la legge non può essere retroattiva ma può incidere sui nuovi punti vendita, mi auguro che proprio il centro commerciale in questione rimanga immune da tali "tentazioni" a dimostrazione dell'esempio che questa Amministrazione vuole dare".
Il regolamento crea già polemica
Il regolamento deve fare il suo percorso ma si è visto che ha già suscitato scalpore, tanto che è stato necessario fare chiarezza sull'argomento.
Il consigliere Rimi ha specificato che "non si tratta affatto di un provvedimento contro gli esercenti, ma atto a tutelare le persone dai rischi del gioco d'azzardo". Il punto di riferimento è la Legge Balduzzi: secondo la normativa è possibile 'pubblicizzare' la vincita solo se viene reso visibile un messaggio che specifica la pericolosità del gioco. Stando alla legge, quindi, "è possibile esporre i cartelli delle vincite solo se provvisti delle necessarie controindicazioni", come ha riferito la stessa Rimi.
Sembra chiaro che l'intenzione dell'Amministrazione, in assenza di una nuova legislazione nazionale, potrà riguardare i cartelli dove si rende noto di una vincita senza le 'controindicazioni' necessarie. Il problema, però, si pone quando a fornire un prestampato per pubblicizzare la vincita è Lottomatica, ossia la concessionaria esclusiva dello Stato per lotterie e scommesse sportive (lo stesso modello utilizzato da Susi Giglioli). In questo caso il Comune potrà intervenire?
la consigliere Rimi sembra voler spingersi oltre quelle che, al momento, sembrano le sue competenze: "I cartelli con i rischi della ludopatia dovranno essere ben visibili e stipulati con la collaborazione dell'Asl, non da Lottomatica o da altri gestori perché il regolamento punta al contrasto della ludopatia e non solo per un gioco prudente". Ma un esercente può esibire cartelli come quelli in calce all'articolo? "Se l'esercente - spiega Rimi- non esibisce adeguatamente gli altri cartelli di informazione corretta richiesti dal Regolamento, allora non va bene. Vediamo cosa riusciamo a proibire di quelli già confezionati. Noi chiederemmo quelle di ASL o del Comune con ASL".
L'incertezza sull'eventuale 'competenza' del Comune in questa materia è un dato di fatto: "Cercheremo di capire come i cartelli delle vincite siano accompagnate da raccomandazioni ben precise e soprattutto ben visibili. A Bergamo, per esempio, e noi lo stiamo valutando, è lo stesso comune a fornire i cartelli", spiega la consigliera Rimi. Vedremo se il Comune di Castelfiorentino riuscirà ad avere voce in capitolo su questo specifico caso. La soluzione più plausibile potrebbe essere quella di ordinare ai commercianti di porre, accanto ai modelli Lottomatica, anche dei cartelli di Asl o Comune.
Per quanto riguarda la polemica con Giglioli, Rimi ha specificato: "Siamo aperti a ogni discussione. Giglioli deve accettare un dialogo costruttivo, le forze politiche contrarie a questa decisione potranno farsi sentire in consiglio".