Quando abbiamo visitato la chiesa dei santi Simone e Giuda, con il convento carmelitano a Corniola, posto nel territorio empolese, abbiamo pensato che, mentre sulla sua storia non mancano notizie e approfonditi contributi, dal Repetti, allo Zuccagni Orlandini, da Luigi Santoni a G. Bacchi, ad altri più recenti come quelli di Dal Poggetto, Walfredo Siemoni , David Parri e non soltanto, poteva essere intrigante una lettura inconsueta di questo complesso, esplorando questo o quell’aspetto in particolare, approfondendo qualche passaggio meno noto nell’intento di toccare mente e cuore dei visitatori.
Che valore hanno quelle statue di due Madonne che in anni passati i fedeli vestivano con tessuti preziosi e abbellivano con collane e borsette? E quale miracolo si compie in questa chiesa grazie alle preghiere di una mamma per il suo piccolo Andrea? E quella croce posta davanti alla chiesa è sempre notata da tutti? E chi e cosa ci ricorda? E il suicidio a Corniola è avvenuto nel pozzo della villa del Salvagnoli o in quello del chiostro nel luogo sacro?
L’intenzione con la quale ci siamo messi al lavoro, non è dunque quella di scoprire ciò che già è stato indagato, narrato e conosciuto. Si vuole offrire una diversa lettura e un dialogo empatico con il lettore. La straordinarietà dei monumenti sul nostro territorio sta, infatti, nel raccontarci la storia del vissuto e della quotidianità di una comunità, e la chiesa di Corniola rappresenta uno dei tanti esempi di questo irripetibile mosaico.
Il lavoro vuole rappresentare, quindi, un ulteriore contributo per la valorizzazione del patrimonio locale in ogni sua espressione, un modo per condividere le comuni radici e alimentare nuove sensibilità rispetto alla complessità della vita attuale.
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Fonte: Ufficio Stampa