Opg, il punto in Regione dopo la chiusura dell'Ambrogiana

(foto gonews.it)

Masetti sulla Villa dell'Ambrogiana: "Abbiamo la possibilità di svoltare"


In Regione Toscana si sta tenendo la conferenza in merito al superamento dell'Opg con la chiusura della struttura di Montelupo, assieme a un punto sulla situazione attuale.

Era annunciata a Palazzo Strozzi Sacrati la presenza dell'onorevole Luca Lotti, che ha tenuto a precisare sarebbe intervenuto come parlamentare eletto del territorio e non come ministro allo Sport. Non essendo potuto venire ha affidato a Facebook il suo commento in merito alla situazione:

"Quello che si compie oggi a Montelupo Fiorentino è un importante passo di civiltà. L’Ospedale psichiatrico giudiziario chiude i battenti e sono orgoglioso che una promessa fatta in campagna elettorale ai miei cittadini sia stata mantenuta, completando così il programma per il superamento degli Opg.

La riunione del Consiglio dei ministri di oggi, con all’ordine del giorno temi molto delicati, si è purtroppo protratta e questo mi ha impedito di poter essere a Firenze per la conferenza stampa nella sede della Regione Toscana, alla quale sarei intervenuto come parlamentare eletto del territorio e non come ministro (questo lo dico per tranquillizzare i consiglieri regionali Tommaso Fattori e Paolo Sarti). Conosco bene la realtà di Montelupo Fiorentino, che è la città nella quale sono nato e dove ho iniziato a fare politica come consigliere comunale, così come conosco la triste realtà degli ospedali giudiziari in Italia. Adesso si tratta di decidere, insieme con il Ministero della Giustizia, la Regione Toscana, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Montelupo Fiorentino, quale futuro e destinazione dare alla struttura di Villa Ambrogiana".

"La chiusura dell'Opg di Montelupo Fiorentino prefigura la conclusione della riforma che ha previsto la chiusura del manicomio criminale in Italia. Una storia lunga, che si chiude felicemente - dichiara Franco Corleone - Si tratta di un'autentica rivoluzione, che mette l'Italia all'avanguardia in Europa e nel mondo, e conclude il processo iniziato con la Legge Basaglia. In Toscana la riforma si concluderà con l'apertura nei prossimi mesi della Rems di Empoli, che si affiancherà a quella già aperta a Volterra. Le Rems presenti e le strutture intermedie consentiranno di rispondere adeguatamente alle richieste da parte della magistratura. È auspicabile - aggiunge Corleone - che la magistratura di cognizione applichi la legge 81/2014 utilizzando per le misure di sicurezza provvisorie le varie tipologie di strutture e non solo le Rems. Finalmente la Villa dell'Ambrogiana tornerà a un uso culturale pubblico e potrà essere annoverata nel patrimonio delle Ville Medicee tutelato dall'Unesco". Sulle specificità dell'Ambrogiana: "Servirebbe un finanziamento per abbattere il muro di cinta che è del 1900 per restituire al mondo una villa che sarà patrimonio Unesco. Il personale è giovane motivato ed entusiasta".

L'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi ha reso note alcune importanti considerazioni: "

"Questo che annunciamo oggi è un passaggio davvero fondamentale - dice l'assessore Stefania Saccardi - La chiusura dell'ospedale psichiatrico giudiziario è un fatto epocale. Voglio prima di tutto ringraziare tutti coloro che in questi anni con il loro lavoro instancabile hanno contribuito in maniera determinante al raggiungimento di questo importante obiettivo, al quale siamo arrivati, voglio sottolinearlo, grazie alla professionalità e alla costante integrazione dell'opera di tutti coloro che sono presenti qui stamani. Si apre ora un'altra fase, che vede i pazienti che via via sono stati dimessi dall'Opg accolti nella Rems, in comunità, appartamenti, o con altre soluzioni terapeutiche individuali; e Villa Ambrogiana libera per destinazioni che possano valorizzarla al meglio.

Noi abbiamo deciso di non cambiare la targa dall'Opg alla Rems ma vogliamo dare una risposta appropriata per il reinserimento dei detenuti. Vorrei che la Villa mantenesse la sua storia e che restasse a disposizione della memoria che consente di progettare il futuro". Per quanto riguarda la demolizione del muro di cinta nella Villa, costruito succesivamente alla struttura e lascito della struttura carceraria "sarà il demanio a decidere, la trovo un'ottima idea".

Spostandoci invece sulla struttura della Rems di Empoli, nata dalle ceneri del carcere femminile dismesso, Saccardi ha confermato che saranno presenti nove posti il prossimo anno. Sulla polemica in merito alla chiusura risponde: "Noi non abbiamo chiesto di chiuderlo ma il ministero della Giustizia".

Era presente anche il sindaco di Montelupo Paolo Masetti. "Si tratta di una svolta epocale per la città di Montelupo. Desidero ringraziare coloro che si sono adoperati affinché si potesse arrivare a questo importante momento: alla chiusura dell'opg.  Vi hanno lavorato con grande impegno il commissario Franco Corleone, l'assessore Saccardi per la Regione Toscana, Luca Lotti che come parlamentare del territorio si è speso su per questa vicenda.
È un passaggio cruciale non tanto e non solo per la chiusura dell'ospedale psichiatrico giudiziario, ma per il fatto che abbiamo la possibilità e anche la responsabilità di restituire quel complesso a una funzione che non sia quella scellerata che ricopre dalla fine dell'Ottocento, quando, dopo essere stato penitenziario maschile, divenne manicomio criminale.
C'è qualcuno che chiede alla politica di fare un passo indietro e di recedere dall'intenzione di non riconoscere alla struttura una funzione carceraria.
Io credo che la politica farebbe un passo indietro se riconoscesse al complesso mediceo la possibilità di ospitare un istituto penitenziario, seppur a custodia attenuata.
Noi dobbiamo ricordare che le motivazioni che spinsero a individuare quel luogo come sede dell'opg (vicinanza della ferrovia e approdo fluviale) sono le stesse per cui quel luogo può avere una forte attrativa turistica.
Credo che il comun -, in quanto soggetto che coordina un tavolo di lavoro a cui siedono Demanio, amministrazione penitenziaria, Regione Toscana- abbia l'interesse, ma anche il dovere etico e politico di impegnarsi affinché quella struttura venga restituita a un uso civile; aperto alla cittadinanza.
L'assessore Saccardi ha parlato di un possibile utilizzo della struttura come polo di ricerca sulla follia; ciò rappresenterebbe un legame forte con il suo passato e con ciò che ha rappresentato per oltre un secolo. Senza contare che a mio avviso è necessario destinare una parte del complesso a ricostruire la storia che lo ha caratterizzato per oltre un secolo: il museo della memoria di cui si parla tanto.
L'impegno delle amministrazioni che siedono a quel tavolo deve essere forte affinché non vi siano speculazioni su un complesso di pregio. Il primo passo da fare è richiedere il riconoscimento della Villa come Patrimonio dell'Unesco. Va ricordato che la villa di Montelupo è l'unica a non aver avuto questo riconoscimento in relazione alla funzione detentiva e sarebbe molto  importante ottenerlo ai fini di una sua valorizzazione.
Voglio infine ricordare che dal 1973 quell'area in base al regolamento urbanistico  l'intero complesso  ha una destinazione d'uso a fini sanitari e gli investimenti di potenziamento della struttura carceraria sono stati fatti senza un minimo raffronto con l'amministrazione, in un momento (gli ultimi interventi risalgono al dicembre 2014) in cui già si parlava di dismissione degli opg,  (e non erano quelli di miglioria richiesti dalla commissione Marino)". E voglio dichiarare che non voglio farci un business coi migranti: è una bufala. Voglio lavorare con tutti per restituire questo patrimonio alla comunità"
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Presenti alla conferenza stampa anche il direttore generale dell'azienda Toscana centro Emanuele Gori, i direttori dei Dipartimenti di salute mentale delle tre aziende sanitarie toscane, il responsabile sanitario dell'Opg Franco Scarpa, il responsabile sanitario della Rems di Volterra Alfredo Sbrana e il provveditore regionale dell'amministrazione penitenz iaria Giuseppe Martone.

DALL'OPG ALLE REMS

Il programma di superamento dell'Opg, che era stato definito dalla Regione con una delibera del 25 maggio 2015 e approvato dal Ministero nel luglio 2015, ha previsto come intervento prioritario la presa in carico dei pazienti da parte dei servizi sanitari delle Asl competenti territorialmente. Le aziende hanno contribuito in maniera determinante alla chiusura dell'Opg con appositi progetti terapeutico riabilitativi individuali che hanno permesso di seguire percorsi alternativi all'Opg, dimettendo tutti coloro che potevano tornare sul territorio (in comunità terapeutica, in gruppi appartamento, alcuni al proprio domicilio).

Dal 2011 la Regione Toscana ha sostenuto con risorse proprie la dimissione dei pazienti che potevano essere dimessi: con un impegno di oltre 7 milioni e mezzo di euro, i servizi sanitari di salute mentale competenti hanno attuato 77 percorsi alternativi all'Opg, impegnandosi nella presa in carico dei pazienti e nel costante rapporto con l'autorità giudiziaria competente, che è l'autorità che ha l'ultima parola nel concedere o meno la dimissione.

La direzione sanitaria dell'Opg ha avuto un ruolo di snodo nell'attivazione di questi percorsi riabilitativi, facilitando la presa in carico dei pazienti da parte dei servizi di salute mentale territoriali e i rapporti con la magistratura competente.

Il programma regionale di superamento prevede la realizzazione di una Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) definitiva nell'area ospedaliera di Volterra, organizzata in moduli per intensità assistenziale. La scelta della Rems definitiva per due moduli da 20 posti per un totale di 40 posti prevista a Volterra sarà necessariamente valutata con l'apertura della Rems a Empoli. Attualmente è attiva una Rems provvisoria, sempre nell'area ospedaliera di Volterra, per complessivi 34 posti letto, organizzati in due moduli.

La Rems è stata attivata in tempi stretti grazie all'azienda sanitaria Toscana nord ovest, che è stata capace di rispondere a un'esigenza regionale pressante. Su tutto il territorio regionale ci sono inoltre strutture terapeutiche riabilitative cosiddette intermedie (complessivamente 48 posti letto dislocati in sei strutture), nelle quali le caratteristiche assistenziali e di sicurez za sono rafforzate così da permettere l'accoglienza di pazienti che non hanno misure di sicurezza detentive ma che necessitano di attenzione particolare.

Trattandosi di struttura penitenziaria, Montelupo potrà essere chiuso con procedimento del Ministero della giustizia solo dopo che anche l'amministrazione penitenziaria avrà provveduto a effettuare i trasferimenti delle persone di sua competenza: ad oggi c'è un detenuto che risiede a Montelupo, più altri che vanno all'Ambrogiana da Sollicciano, come inserimento lavorativo, per lavorare a liberare l'edificio.
Quanto alla destinazione futura di Villa Ambrogiana, nel giugno 2016 era stato approvato un protocollo di intesa tra Ministero della giustizia, Regione Toscana, Agenzia del demanio e Comune di Montelupo. Pochi giorni fa si è tenuto il primo incontro del gruppo di lavoro che dovrà definire il futuro, la destinazione e la valorizzazione della struttura. Un incontro preliminare, in cui ancora non si è parlato di destinazione. Il prossimo incontro è fissato per la fine di febbraio.

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