"Ci giunge notizia che continuano le ispezioni all'interno della Snai da parte dell'Inps di Lucca. A quanto pare non si sono fatti ancora un' idea precisa sulle attività svolte nell'azienda e questo ci sembra preoccupante ed inconcepibile.
Alla Snai convivono attività autonome industriali e del terziario, ci sembra abbastanza semplice, e di conseguenza va riconosciuta un'attività plurima con tutti i diritti acquisiti, non avuti per concessione.
Altresì, nel frattempo il CDA Snai ha approvato la proposta di mutamento di denominazione sociale da Snai a Snaitech e un piano di incentivazione per l'Amministratore delegato ed i dirigenti del gruppo Snai di un premio percentuale a seconda dei risultati raggiunti dalla società e legato a determinati obiettivi. Tale incentivo risulta subordinato all'eventualità di cessione o trasferimento da cui derivi un cambio di controllo, sempre che il rapporto di lavoro continui anche successivamente all'eventuale passaggio.
Notiamo che sarà di nuovo convocato un nuovo Cda Snai straordinario, ma ci sembra poco rispettoso della situazione complessiva quanto sta portando avanti l'azienda, visto che questo sistema di incentivazione cammina di pari passo ad un piano di esuberi dei lavoratori.
Infine, queste decisioni denotano un qualcosa che non funziona al meglio nella gestione aziendale e, nello stesso tempo, si intravede un inizio di percorso volto alla vendita del gruppo. Restiamo in attesa di un incontro a breve con l'azienda, precisando che quanto stanno portando avanti anche in termini di organizzazione aziendale non ci convince. Ci batteremo affinché vi sia un'organizzazione adeguata che garantisca gli attuali livelli occupazionali, per vederci riconosciuti adeguati ammortizzatori sociali e per non permettere che si facciano profitti gratuiti sulle spalle dei lavoratori".
Massimo Braccini, coordinatore nazionale FIOM gruppo Snai
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