Liceo 'Marconi', tutte le ragioni del no alla sede di Fontevivo secondo Niccoli

(foto archivio.gonews.it)

"C'è un colpevole quando un ingegnere provinciale, quando un tecnico comunale, quando un politico di turno, riescono a diffondere informazioni false, senza fare e permettere una seria e onesta valutazione, solo per usurpare milioni di euro della Comunità? Quando oggi mancano appena migliaia di euro per riparare il muro del Cattaneo (ragioneria - franato, questo sì!), e offrire sicurezza ai ragazzi, come pure non si riesce ad offrire strumenti idonei per l'accesso agli invalidi, e una scuola pubblica efficiente e di livello. Però si vuole demolire e costruire! Il giornalismo riesce a fare cronaca critica? Evidentemente, in questa terra è difficile, e la situazione è peggiore di quella di tanti altri posti additati da tutti.
Allora, si diramano notizie del tipo: “il liceo FRANA” (vedi quotidiani dei primi di gennaio)!

Ripartiamo dalla perizia Aice dell'ing. Santos e dell'ing. Levrero di 8 anni fa, che dice in realtà che il terreno sottostante al Liceo è solido e sicuro (a pag. 160 infatti si scrive: “non si segnalano fessure o lesioni sulle strutture portanti causate da cedimenti od assestamenti fondali, a conferma delle buone caratteristiche di portanza dei terreni”).

Poi si dice che: “L’adeguamento ai livelli di protezione sismica prevista dalla OPCM dei rimanenti corpi di fabbrica in muratura non è tecnicamente fattibile, a meno di non stravolgere l’attuale impianto architettonico, con costi e tempi di intervento paragonabili alla costruzione di una nuova struttura scolastica”.
L'ing. Francesco Volpi di Pontedera, esaminato detto copioso responso, fatto di centinaia di pagine di numeretti e calcoli algoritmici, ci dice che lo studio ha gravi criticità, ovvero:

- di carattere generale, in ordine al rispetto della normativa, in quanto sia la scelta di verificare la struttura in muratura con tre distinte analisi separate, che l’adozione di un fattore di confidenza (fc) di maggior valore (1,35 anziché - 5 - 1,20) ha, per un verso, esaminato un comportamento della struttura non realistico e, per l’altro
verso, ha ridotto i valori delle caratteristiche meccaniche dei materiali inseriti nelle verifiche;
- di carattere particolare, nel giudizio espresso di non fattibilità tecnica dell’adeguamento sismico della struttura in muratura fondato solo sulla verifica dello stato attuale e non supportato
dal confronto con una proposta progettuale.

In sostanza lo studio AICE, nulla ha proposto a livello progettuale, circa l'adeguamento e circa i relativi costi, ma ha solo detto che per buttarlo giù e rifarlo occorrono 6.250.000 euro totali, e così i ragazzi, dall'oggi al domani, son finiti a S.Donato, presso la scuola che guarda caso era lì pronta ad attenderli. Alla luce delle critiche di cui sopra, e degli effetti che la detta perizia hanno determinato, questa, pare abbia una certa finalizzazione di carattere esclusivamente politico.

Non si è preso in considerazione la possibilità di rinforzare la palestra con pareti interne, e col doppio risultato di avere anche aule in più. Si è utilizzato calcoli e metodi palesemente errati.

Tutt'oggi si parla di necessità di demolizione, continuando, come degli stolti, a dar credito a singolari risultati, laddove in sede di verifica tecnica richiesta dai Consiglieri comunali, non sono stati fatti entrare i loro tecnici (? Ciò dovrebbe bastare a dimostrare la totale malafede di certi amm.ri e tecnici da loro pagati). Ricordo a tutti, che chiudere gli occhi, ci costa una decina di milioni di soldi pubblici, oltre alla perdita (pilotata) dello storico Liceo Marconi di San Miniato. Con la metà di tali soldi si offrirebbe realtà ai ragazzi (non bugie irrealizzabili); realtà fatta di sicurezza e cultura, in un ambiente ambito, che nessuno ha nel raggio di 30 km.

Nessuno di questi bravi tecnici ci parla delle nuove tecnologie, tese a mettere in sicurezza edifici, a basso costo, come gli isolatori sismici che hanno la funzione di sopportare il peso strutturale, ridurre l’azione sismica e dissiparne l’energia sia del tipo a scorrimento Hislide, e del tipo polimerico. Dissipatori sismici, che hanno lo scopo di dissipare l’energia sismica trasmessa alla struttura e limitare gli spostamenti.

Lo slogan: il liceo frana scritto anche sui giornali (vedi testate dei primi di gennaio: frana, va quindi raccontato ai bambini, sperando che la magistratura non ci metta il naso oggi, giusti gli affari conclusi in merito (considerate che, se il reato è continuato -ART. 81 C.P.-, e pare che oggi si voglia continuarlo - basta una sola azione, oltre a quella di 8 anni fa e lo diventa, con aumento dei soggetti concorrenti... com'è che si chiama? Rispondo: associazione per delinquere! Lo dico solo, a scopo precauzionale, per quegli amm.ri e tecnici che ancora hanno le mani pulite). Da oggi, il proseguimento o il compimento di ulteriori condotte, connesse al fatto di 8 anni fa, porta così a non poter godere dell'effetto della prescrizione, data la cd. fattispecie giuridica della “continuazione”!

Gli illustri tecnici pagati da Comune e Provincia, non ci parlano mai dell'evoluzione scientifica della materia ingegneristica, dato che oggi esistono, come sopra detto, soluzioni antisismiche (scale o piloni di acciaio) “dissipatrici” a basso costo, che assorbono i movimenti di una struttura non antisismica, rendendola quindi antisismica. Con tali soluzioni, possono essere recuperati con spese ridotte, interi paesi, incluso l'ex Marconi, che tutti vogliono demolire, al costo ulteriore di 5 milioni di euro (tra demolizione un milione, e valore del bene), oltre ai 7 milioni dati ad amici (per l'opera di S.Donato, oggi in dismissione, che valeva 3,5 milioni), e oltre ai 10 milioni che si vogliono spendere al Fontevivo (e non ci sono). Ma perchè mai, quella zona (destinata dalla protezione civile, ad area emergenza per calamità naturali, per ben 4 comuni, a luogo ammassamento gente, tendopoli, mezzi, ecc.) si chiama così, Fontevivo? Pensateci, non sarà che sotto terra c'è un pochina di argilla e qualche acquitrino? Ebbene pare proprio che sia così.

Ma altri tecnici da Firenze (eccellenza dell'ingegneria -se non si fosse nel paese delle amicizie, e dei giuramenti ballerini-, pagati dal Comune), in 15 giorni di esame e studio non si soffermano troppo su tali problematiche, ma altri tecnici di San Miniato, che invece conoscono la questione perchè ci vivono (altro che 15 giorni di perizie... QUINDICI!), ci dicono che si può costruire col metodo palafitta (sic). Insomma, abbiamo degli amm.ri e tecnici, veri fenomeni! Insomma, abbiamo un'amm.ne affidabile, ottima e compatta... con il Comune di San Miniato a capofila, con la Provincia (artefice del disastro di 8 anni fa) e una Regione che interviene a finanziare... solo perchè siamo davvero meritevoli! Sennò perchè ci dovrebbe finanziare, dato che buttiamo i milioni come noccioline e non recuperiamo l'esistente?

Altro slogan, per non utilizzare più l'ex Marconi, ventilato anche da certi politici, oltre che dai soliti ingegneri, consiste nel dire che oggi le aule dell'ex Marconi sono troppo piccole e i 400 posti non bastano.

Nessuno dei fenomeni ci dice che le aule possono essere anche ingrandite (solo se necessario, e ridotte in numero, naturalmente), come nulla è stato proposto per la palestra (dalla quale si possono recuperare aule e così rinforzare l'ala Ovest del Liceo), o delle scale dissipatrici, poi non si dice che altre piccole nuove strutture (come l'ultimo lotto di ragioneria), o una struttura a basso impatto economico, di cemento e ambientale, può essere edificata, in P.zza Eufemi o Benvenuti, considerando anche il Santa Chiara già della Provincia (oggi semivuoto – manca una scala!), nell'ottica della realizzazione di quel Polo scolastico diffuso, a cui tutti i politici degli ultimi 30 anni hanno in realtà ambito. A demolire, si fa prima! Se fosse necessario, non mi opporrei, mi oppongo invece alle cialtronerie dissipatrici, al “non” confronto, al “non” esame.

Ma torniamo alla concretezza: i soliti esimi tecnici chiamati a dar pareri (della domenica), oggi ci dicono che tale zona (Via Catena) è franosa, e guarda un po', udite, udite, non si può costruire perchè esposta a nord. Quindi tutto il Poggio di Cecio e lo stesso Cattaneo, sarebbero a rischio. Ergo, lo stesso polo al Fontevivo sarebbe infattibile, perchè esposto a Nord. Vi diranno subito, e sarà verità perchè baipassata dai giornali, che qui grazie al fatto che il terreno è acquitrinoso e a rischio alluvionabilità, tale discorso scientifico non vale, in quanto col metodo palafitta, il vento passa di sotto, finanziatori permettendo.

Si continua con la saga dei luoghi comuni tesi ad avallare una costosissima e nefasta distruzione di un edificio di interesse storico, quale l'ex Marconi che ha più di 50 anni (quasi come la prima lapide, rimossa d'impeto, e d'imperio riapposta), dicendo che le classi sono troppo piccole per 30 studenti a classe (considerati così come sardine).

Anche tale questione è buttata lì, cercando di evitare il dialogo e il confronto tra tecnici seri e onesti, circa soluzioni accademiche serie, e fatti concreti: 1) intanto, chi ci dice che una scuola già esistente, debba rispettare la metratura a persona, quando è stata chiusa, solo per errore di valutazione? 2) la normativa: l'indirizzo giurisprudenziale recente ribalta tali dicerie: Il Tar Regionale Campania ha accolto (con sentenza 4706/2016) il ricorso di alcuni genitori, e ha dichiarato, rigettando l'opposizione dell'Ufficio Scolastico, che in presenza di alunni disabili e in Comuni a rischio sismico, lo stesso Ufficio scolastico regionale non può derogare alle specifiche normative che prevedono una limitazione numerica delle classi. L’imposizione di un tetto massimo di alunni per classe costituisce, infatti, sia una garanzia del diritto all’istruzione costituzionalmente previsto, sia una tutela per l’incolumità degli alunni. Accogliendo il ricorso ha sostenuto che il limite di 20 alunni per classe non può essere derogato."

Alessandro Niccoli, consigliere Possibile San Miniato

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