Al teatro Shalom lo spettacolo 'L'inquilina del piano di sopra'

L’inquilina del piano di sopra è un classico della comicità di Pierre Chesnot, uno di quei rari meccanismi drammaturgici ad orologeria. Commedia dai buoni sentimenti che ride dei rapporti di coppia e di eventi come il tentativo di suicidio più volte minacciato dalla protagonista. Una favola sul dramma della solitudine con un lieto fine sospirato, una commedia che mette il buonumore e fa amare la vita, proprio perché ridicolizza il dramma che ognuno di noi ha in se... “Ormai sei nato, non c’è più niente da fare!!!” Due personaggi in crisi esistenziale ed un terzo, l’amica di lei, che al giro di boa degli ‘anta, quaranta lei e cinquanta e più lui, fanno i conti con il loro passato e si interrogano sulle aspettative del futuro.

Una prospettiva fatta di solitudine e di incomunicabilità che accomuna i proptagonisti, loro malgrado, in un torrido agosto in cui sembrano gli unici superstiti di una Parigi deserta. Dopo il tragicomico tentativo di suicidio che si si trasforma in una grottesca richiesta d’aiuto, “L’inquilina del piano di sopra” Sophie accetta, come ultimo tentativo, la sfida dell’amica Suzanne: rendere felice un uomo, il primo che le capiti a tiro.

Un modo per dare senso alla propria vita dopo ventennali tentativi di rapporti andati a male. L’incontro è inevitabile: lui Bertrand, unico scapolo scontroso del palazzo, personalità eccentrica, professore universitario che si diletta nella costruzione di marionette, pupazzi e meccanismi automatizzati, diventa il protagonista involontario della vicenda.

Inizia così il gioco dell’innamoramento in un alternarsi di stati d’animo che trascinano i due dal pianto al riso, mentre si scoprono simili più di quanto possa apparire: insieme trovano la capacità di sdramatizzare le piccole tragedie quotidiane per affrontare con leggerezza e lucidità la paura della solitudine.

Fonte: Teatro Shalom

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