Cicerone scrisse: «La gratitudine è non solo la più grande delle virtù, ma la madre di tutte le altre». In una società dove spesso la mancanza di rispetto e l'egoismo hanno il sopravvento sulla sensibilità e sull'educazione, la parola "grazie" è spesso dimenticata. La cultura del ringraziamento deve essere invece parte integrante della nostra vita, intesa come esempio di comportamento e sensibilità verso tutti; questa semplice parola esprime infatti una grande quantità di sentimenti positivi che si trasmettono alla persona a cui siamo grati come il piacere, la gentilezza, l’autenticità, la bellezza. Alla persona, che con questo elogio, poniamo al centro di tutto, offriamo un tesoro incommensurabile, ma per ritrovare il valore comunicativo di un grazie è necessario guardare negli occhi la persona che vogliamo ringraziare per poi stringerle la mano o addirittura abbracciarla.
Questo grande insegnamento è giunto a Club Scherma Cambiano da uno degli allievi più giovani: Federico Gronchi che, dopo aver conquistato il suo primo titolo (Primo classificato al Trofeo Pegaso ndr) è andato a trovare la maestra che gli aveva fatto conoscere e amare la scherma, Ilaria Fiorini della UISP, per ringraziarla e condividere con lei questa sua gioia. Un gesto tanto esemplare quanto raro se si pensa a tutti quegli atleti che spesso lasciano la società dove si allenavano fino al giorno prima senza un ringraziamento, un saluto o un semplice messaggio; ragazzi con cui gli allenatori hanno condiviso le fatiche degli allenamenti, le gioie e i dispiaceri delle gare, i momenti lieti di tante iniziative organizzate proprio per loro. Federico ha dato a tutti una lezione di gratitudine e affetto, facendoci ben sperare nel vedere che esistono ancora ragazzi leali che credono in questi valori e in sentimenti che non si possono dimenticare o far finta che non siano mai esistiti.
Fonte: Club Scherma Cambiano - Ufficio Stampa
