Un'organizzazione, composta da romeni, che avrebbe messo a segno decine di furti con spaccata in centri commerciali, ipermercati, concessionarie d'auto e negozi in Lucchesia e in altre province della Toscana e dell' Emilia Romagna, è stata scoperta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando di Lucca. L'inchiesta, denominata Starlight, ha portato a numerosi provvedimenti restrittivi in corso di esecuzione stamani: un centinaio i militari impegnati nell'operazione, con l'ausilio anche di un elicottero. Associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio l'accusa contestata.
I furti sono avvenuti nel corso dei mesi tra giugno 2015 e aprile 2016 a San Miniato (PI), Colle Val d’Elsa (SI), Buggiano (PT), Scandicci (FI), Montelupo Fiorentino (FI), Bientina (PI), Agliana (PT), San Giovanni Valdarno (AR), Empoli (PI), Montecatini Terme (PT), Barberino Val d’Elsa (FI), Pontassieve (FI), Campi Bisenzio (FI), Firenze, Siena, Prato, Cesena (FC), Modena, Parma, oltre quelli nella provincia di Lucca.
Complessivamente sono state eseguite 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere tra Firenze, Pisa e Modena, un soggetto è stato sottoposto a fermo di P.G.; mentre altri due sono stati sottoposti all’obbligo di dimora, oltre ad una ventina di perquisizioni domiciliari. Inoltre, già nel corso delle indagini sono state tratte in arresto in flagranza di furto aggravato 8 persone, tra Firenze, Empoli ed Arezzo, mentre altre 6 sono state denunciate per ricettazione.
I 25 soggetti coinvolti, sono stati indagati per “associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio”, per una pluralità di furti con scasso commessi ai danni di centri commerciali, ipermercati, concessionarie di auto, negozi e ditte di vario genere. Il valore complessivo accertato nei furti avvenuti nel periodo su dichiarato è di oltre 650mila euro
Gli articoli “preferiti” dalla banda erano gioielli, telefoni cellulari, tablet, auto di grossa cilindrata (Audi, Mercedes), veicoli commerciali (furgoni, autocarri) che venivano rubati non ancora immatricolati, direttamente nelle concessionarie e venduti all’Estero.
L'indagine parte dalle spaccate del 17 giugno e del 16 dicembre 2015 al negozio di articoli di informatica Trony a Pietrasanta (bottino da 60mila euro) e ad Altopascio presso il negozio Mercatone Uno e l’ipermercato Conad, rispettivamente il 6 ed il 10 ottobre 2015. In questi casi, la prima volta sfondarono la vetrata della gioielleria Punto Oro portando via orologi e gioielli per un valore di circa 30mila euro, mentre nel secondo caso portarono via telefoni cellulari e tablet per un valore complessivo di 40mila euro, alcuni dei quali poi illecitamente riciclati a Lucca ad individui indagati nel contesto per ricettazione.
A viso coperto, con guanti per non lasciare traccia, utilizzando attrezzi da scasso (picconi, cesoie, grossi martelli a loro disposizione), in circa un minuto e mezzo dall’arrivo il colpo era già fatto e si davano alla fuga con la refurtiva.
Il nome Starlight deriva dal soprannome di uno degli arrestati, perché i colpi avvenivano alla luce delle stelle. I due cugini, C.B. e G.B., si alternavano e avevano a disposizione uomini di fiducia per sostituirli nei colpi o nei momenti in cui rientravano in Romania, paese di provenienza, dove avveniva il riciclaggio delle auto rubate. C.B. era specializzato nelle spaccate, G.B. nella ricettazione all'estero.
Il gruppo criminale, molto affiatato, è risultato essere una collaudata organizzazione, con compiti e ruoli ben definiti per ciascuno dei partecipanti alla “catena di montaggio”.
I.S.V si occupava della custodia e dell’efficienza dei mezzi “puliti” che servivano per i sopralluoghi o per la fuga in sicurezza dopo le razzie- C.C.D. e V.R.V erano incaricati del trasporto e della custodia della refurtiva ed in particolare dei veicoli rubati. F.S. era un vero e proprio luogotenente in grado di assumere anche la direzione di singole operazioni in assenza di uno o di entrambi i cugini. Un’organizzazione logistica di tutto rispetto, con base nella periferia di Firenze.
La banda non trascurava neppure il linguaggio da utilizzare quando si parlava della progettazione dei furti o di qualunque cosa avesse attinenza con essi: i suoi componenti, infatti, usavano un gergo ben collaudato e noto a tutti cosicché, da una lato non vi fossero equivoci tra gli interlocutori e, dall’altro, non fossero facilmente intercettabili dalle Forze di Polizia.
Occorre, inoltre, sottolineare che nel corso delle indagini i carabinieri del Reparto Operativo hanno già arrestato in flagranza di furto aggravato 8 persone, tra Firenze, Empoli ed Arezzo, mentre altre 6 sono state denunciate per ricettazione, oltre ad aver recuperato refurtiva per un valore totale superiore ai 250mila euro, restituita ai legittimi proprietari, tra cui 4 furgoni e 4 autovetture tutti ancora da immatricolare.
Gli ultimi due arresti (tra cui proprio G.B) sono stati effettuati la notte di sabato scorso 4 febbraio, allorché i due romeni sono stati presi subito dopo aver “visitato“ un negozio di biciclette professionali a Vaiano. Lì ne hanno portate via 4 per un totale di 16.000 euro, caricandole su un furgone precedentemente rubato a Sesto Fiorentino (FI). Anche in questo caso bici e mezzo sono stati recuperati e restituiti ai legittimi proprietari. Ciò a dimostrazione del fatto che, nel tempo, i vari membri della banda hanno continuato ad “esercitare” la loro attività.
Nel corso dell’attività di oggi, è stato inoltre sottoposto a fermo D.B, 25enne romeno senza fissa dimora, poiché coinvolto in quest’ultimo furto durante il quale era riuscito a fuggire.
NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO