Si è spento ieri, all’età di 96 anni, Francesco Parlavecchia, uno dei rappresentanti più autorevoli della cultura e della politica a Castelfiorentino nel secondo dopoguerra, avendo rivestito tra l’altro il ruolo di Consigliere, di Assessore e di Vicesindaco negli anni Sessanta.
Originario di Salerno (dove era nato nel 1921) Francesco Parlavecchia era arrivato a Castelfiorentino nel 1947 grazie all’amicizia con il castellano Antonio Gamucci, che aveva conosciuto in un campo di concentramento tedesco, e con il quale aveva condiviso la medesima sorte riservata all’indomani dell’8 settembre 1943 a centinaia di migliaia di militari italiani.
Conclusi gli studi universitari (Laurea in Lettere) si dedicò quindi alla politica attiva e, dopo una breve esperienza nel Partito d’Azione (dissolto alla fine del 1947), aderì al Partito Socialista, su invito di un barbiere di Castelfiorentino (Cooperativa barbieri) impegnato a ricostituire le fila del PSI alla fine della guerra.
Nel 1948, anno del suo matrimonio con la castellana Eda Righi (per il quale ebbe come testimoni lo stesso Gamucci e Mario Tafi, cugino di Eda), fu designato Presidente del Fronte Democratico Popolare locale e, subito dopo, si impegnò con il giovanissimo Giorgio Mori (che sarebbe diventato in seguito uno degli storici italiani più autorevoli) a far rinascere la “Biblioteca Comunale Vallesiana”, assicurando un’apertura che all’epoca era limitata alla domenica mattina, in modo da favorirne l’accesso a tutti (lavoratori compresi).
Insegnante nelle scuole medie, Francesco Parlavecchia divenne in seguito Preside di ruolo, ricoprendo questo incarico prima a Poggibonsi e, successivamente, in diversi comuni della Provincia di Firenze.
La sua militanza politica nel PSI lo portò nel 1960 all’elezione nel Consiglio Comunale, e nella Giunta guidata da Mario Cioni fu chiamato a svolgere l’incarico di Assessore all’Istruzione e Vicesindaco fino alla fine degli anni Sessanta (la carica di consigliere fu invece mantenuta fino alla metà degli anni Settanta), in uno spirito di leale collaborazione con il PCI, senza tuttavia rinunciare ad esprimere posizioni critiche nei riguardi dell’URSS.
In ambito culturale, entrò nella redazione della Miscellanea Storica della Valdelsa all’inizio degli anni Sessanta (a partire dal 1961, con la nuova direzione affidata a Sergio Gensini) e vi si dedicò per circa 30 anni, fino ad essere eletto alla carica di Presidente della Società Storica della Valdelsa dal 1985 al 1992.
“Con Francesco Parlavecchia – ha osservato il Sindaco, Alessio Falorni – se ne va un testimone e un protagonista della rinascita di Castelfiorentino nel secondo dopoguerra, uno dei rappresentanti più autorevoli della cultura, dell’istruzione e del dibattito politico di quegli anni, che sapeva mantenersi su toni elevati anche quando si confrontava sui grandi temi internazionali, a partire dalla guerra di Corea fino ad arrivare alla primavera di Praga o alle tensioni degli anni Settanta”.
“Certo di interpretare i sentimenti dell’intera cittadinanza – prosegue il Sindaco – desidero pertanto rivolgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia, a partire dal figlio Giovanni, che per molti anni è stato dirigente del Comune di Castelfiorentino”.