Fidi Toscana, Giani ringrazia per i primi quarant'anni con il Pegaso

foto d'archivio

Presentato il bilancio di attività della Finanziaria regionale: “Un esempio seguito anche da altre Regioni”


“Vogliamo ricordare i quarant’anni di attività di Fidi Toscana. L’atto costitutivo risale al 1975, ma il primo anno vero di operatività è il successivo. È stata non solo la Finanziaria della Regione, ma soprattutto è stata lo strumento molto flessibile e concreto che ha consentito di intervenire positivamente in tante situazioni di crisi aziendale”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ha concluso in sala Barile del palazzo del Pegaso la conferenza stampa di presentazione delle attività svolte dalla società per facilitare l’accesso al credito delle imprese toscane: “Per queste ragioni, consegno al presidente Lorenzo Petretto, ai componenti del consiglio di amministrazione e al direttore il nostro Pegaso. Fidi Toscana è un esempio seguito anche da altre Regioni”.

Un’attività che il presidente di Fidi, Petretto, ha riassunto in pochi, significativi numeri. La società conta su un patrimonio di oltre 150milioni di euro e su una compagine societaria di oltre 120 soci, tra cui la Regione Toscana (con il 46,3%), Comuni e Aree metropolitane (l’Area metropolitana fiorentina, 1%), Enti locali ed Unione delle Camere di commercio (1,3%), e le principali banche del territorio, tra cui Mps (27,4%), Intesa San Paolo (8,5%), Bnl (3,9%), Federazione Toscana Bcc (1,5%).

La struttura è articolata in una sede fiorentina e sette succursali sul territorio regionale, con un organico di 81 dipendenti. Nei suoi quarant’anni di attività Fidi Toscana ha ‘affidato’ 50mila imprese, con oltre 213mila occupati e un fatturato cumulato superiore ai 46 miliardi di euro. Ha garantito finanziamenti per oltre 9miliardi di euro, dei quali 5miliardi solo negli ultimi 10 anni.

Oggi, Fidi Toscana conta oltre 21mila imprese affidate, che rappresentano i clienti attivi, con 134mila occupati ed un fatturato cumulato di 29miliardi di euro. I finanziamenti garantiti erogati in essere sono circa 1,5miliardi di euro, con garanzie per 980milioni di euro.

La solidità patrimoniale è attestata da un Common Equity Tier 1 pari a 20,47, che testimonia un buon rapporto tra il capitale e gli impieghi. A questo si aggiunge il rapporto tra la effettiva consistenza patrimoniale rispetto alla qualità dei crediti garantiti (Total Capital Ratio) pari al 17,57 per cento. Il livello complessivo degli impieghi (patrimonio + finanziamento soci + fondi di terzi) è pari a 1,070miliardi di euro, con una percentuale di deteriorato pari al 29,4 per cento, inferiore alla media del sistema regionale che si attesta sul 37,6 per cento secondo i dati Banca d’Italia. Fidi ha in pancia Non performing loans per circa 70milioni, al netto di tutte le rettifiche di valore e gli accantonamenti di periodo, ma il suo patrimonio è in grado di coprire i rischi, con oltre il 50 per cento dello stesso disponibile per l’operatività.

Ogni anno Fidi Toscana su oltre 3mila richieste presentate, che equivalgono a circa 380milioni di euro di finanziamento domandato alle banche, rilascia in media 2mila 350 garanzie, pari a 160milioni garantiti a fronte di 250milioni erogati dagli istituti di credito. L’importo medio dei finanziamenti garantiti è di 130mila euro.

“In questi anni abbiamo fatto un lavoro importante per aiutare lo sviluppo delle piccole e medie imprese sul territorio – ha sottolineato Petretto – Nel 2009 abbiamo avviato, insieme alla Regione, il programma Emergenza Economia, il più significativo e tempestivo intervento pubblico per l’accesso al credito messo in piedi da una regione italiana e da poco più di un mese siamo iscritti al nuovo albo degli Intermediari finanziari unici, previsto dal testo unico bancario, sotto la vigilanza della Banca d’italia, al livello dei più importanti operatori nazionali”. È il punto di arrivo di una trasformazione in atto nel corso di questi ultimi anni, che hanno visto Fidi Toscana uscire progressivamente dal capitale sociale delle imprese. La partecipazione societaria ha caratterizzato la sua attività nei primi anni, in linea con un’idea di programmazione economica della regione. Oggi pensa soprattutto se stessa nel ruolo di intermediario finanziario puro.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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