È morto il linguista Tullio De Mauro, fu socio ordinario dell'Accademia Della Crusca

All'età di 84 anni è venuto a mancare Tullio De Mauro, docente universitario e uno dei più importanti linguisti italiani. Collaboratore di Internazionale negli ultimi anni, De Mauro è stato Ministro dell'Istruzione nel governo Amato tra il 2000 e il 2001. Nonostante sia nato a Torre Annunziata e abbia vissuto a Roma, il suo nome è legato anche alla Toscana: è stato infatti socio ordinario dell'Accademia della Crusca, la cui sede si trova a Firenze. Il suo 'Storia linguistica dell’Italia repubblicana' fu inoltre tra i candidati del Premio Pozzale nel 2015.


L'Accademia della Crusca: "Ebbe una grande attenzione all'educazione linguistica"

L'Accademia della Crusca si unisce con grande dolore al lutto della famiglia per la perdita dell'Accademico Tullio De Mauro. Autore del Grande dizionario italiano dell'uso e della Storia linguistica dell'Italia unita, che nel 1963 segnò un punto di svolta per gli studi in campo linguistico in Italia e all'estero, a cui nel 2013 fu dedicato il convegno "Città d'Italia". "Come pochi altri - si legge in una nota dell'Accademia - ha saputo coniugare l'attività scientifica con l'attenzione ai problemi concreti dell'educazione linguistica nella scuola e nella società".

"Nato a Torre Annunziata (NA) nel 1932 - ripercorre la nota dell'Accademia -, dal 1961 è stato titolare di insegnamenti linguistici nelle Università di Roma, Palermo, Salerno, poi professore ordinario di linguistica generale, emerito nell'Università La Sapienza di Roma. Doctor h.c. nelle università di Lovanio, Ecole Normale Supérieure di Lione, Waseda di Tokyo, Bucarest, Sorbonne Nouvelle e Siviglia. Ha presieduto la Società di Linguistica Italiana (1969-73) e la Società di Filosofia del Linguag-gio (1995-97). Presidente della Fondazione Bellonci e del Comitato direttivo del Premio Strega. Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei. Ministro della pubblica istruzione nel 2000-01. Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana".

"Allievo di Antonino Pagliaro - ricorda ancora la Crusca -, ha tradotto e fatto conoscere in Italia il Cours de linguistique générale di Ferdinand de Saussure. Tra i suoi vasti interessi si ricordano studi di sintassi indoeuropea, storia linguistica italiana, lessicologia, semantica storica e teorica, linguistica educativa. È autore di dizionari d'apprendimento oltre al già ricordato Grande dizionario italiano dell'uso".

Rossi: “Il paese aveva ancora bisogno della sua cultura e della sua passione”

"Questo paese aveva ancora tanto bisogno di lui: della sua enorme competenza di linguista, della sua cultura, della sua passione per una scuola capace di formare cittadini consapevoli". Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ricorda Tullio De Mauro, l'illustre studioso della lingua italiana ed ex ministro dell'istruzione scomparso oggi all'età di 84 anni.

"De Mauro – prosegue Rossi – ha sempre avuto ben chiaro nella sua attività di studioso e ricercatore della lingua il nesso tra conoscenze e competenze linguistiche diffuse e costruzione di una società democratica forte e aperta. E in questo momento, in cui spesso con tanta approssimazione e confusione si discute di post verità e di controllo dell'informazione, emergono con ancor maggior valore le sue analisi sugli analfabetismi, strumentali e funzionali, vera piaga del nostro paese".
"La lezione di De Mauro – continua il presidente – rappresenta non solo un'eredità scientifica preziosa per tutta la cultura e il mondo della ricerca italiani, ma costituisce un monito ineludibile per la politica. Chiede, oggi più che mai, un impegno a rilanciare politiche per la scuola e per la conoscenza: antidoto fondamentale contro la crisi delle democrazie occidentali e per dare un futuro di crescita alle nostre società".

Anche la vicepresidente e assessore alla cultura, Monica Barni, si unisce al ricordo dello studioso scomparso: "L'Italia ha perso un grande intellettuale, grande non solo perché uno dei più importanti studiosi dei fatti di lingua e dell'educazione linguistica, ma anche perché ha sempre accompagnato il suo studio all'impegno civile, come docente, come assessore regionale, come ministro, contro le diseguaglianze sociali, che sono prima di tutto educative e quindi culturali. Si è sempre battuto – dice ancora Barni - per l'innalzamento dei livelli di istruzione perché tra gli ostacoli che limitano la possibilità di partecipazione alla vita sociale sta l'impossibilità, purtroppo ancora di gran parte della popolazione italiana di accedere alle informazioni necessarie per vivere e l'incapacità di comprendere e controllare ciò che accade intorno. Senza alfabeto, ripet eva spesso, non c'è democrazia; senza alfabeto c'è solo sottosviluppo".

Nardella: "Il suo amore per l'Italia sia una stella polare"

"Ci ha lasciati #TullioDeMauro, un grande intellettuale. Che il suo amore per le parole e per l'Italia sia una stella polare per tutti noi". Con queste parole il sindaco di Firenze Dario Nardella esprime, su twitter, il suo cordoglio per la morte di Tullio De Mauro.

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