Consiglio comunale sul bilancio, FabricaComune: "Ecco cosa ha respinto la maggioranza"

Meraviglia, e non poco, il comunicato del capogruppo di maggioranza, che per raccontare cosa è successo ieri in consiglio comunale sul bilancio, parla di ostruzionismo delle opposizioni. Portare temi nel dibattito consiliare più importante dell’anno sarebbe ostruzionismo? Cosa avrebbero dovuto fare le opposizioni? Gli spettatori dello show della giunta?

Ma andiamo con ordine. Ieri si discuteva il documento unico di programmazione ed il bilancio, in pratica le politiche, su tutte le materie, del prossimo triennio.

Come già avvenuto l’anno scorso, tre dei gruppi di opposizione, FabricaComune, Ora si cambia e Linea Civica, hanno scelto di intervenire nella discussione presentando degli ordini del giorno accompagnatori, che, da regolamento, si presentano la sera stessa della discussione, per sollecitare l’attenzione dell’amministrazione su quelle che riteniamo tematiche fondamentali nella vita della città.

Tanto per avere un’idea: emergenza abitativa, senzatetto, prostituzione e tratta delle donne, disabilità, bullismo e contrasto ad una cultura sessista, razzista ed omofoba, appalti pubblici, sistema fognario che oramai non riesce più a smaltire le acque meteoriche e collassa ad ogni pioggia importante, azioni per ridurre le emissioni alteranti il clima e far si che la nostra città rispetti gli impegni presi per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici, sostegno ad una economia ambientalmente sostenibile, controllo delle aziende di rifiuti, acqua e gas, fusione dei comuni e futuro istituzionale di quest’area.

Di fronte a questo impegno e alla necessità di un confronto democratico su temi importanti per la città, la maggioranza si sottrae perché si dichiara colta di sorpresa.  Affrontare questioni rilevanti è provocatorio, il partito che governa la città non è preparato alla discussione. Viene da domandarsi, su cosa si fossero preparati. O se pensassero che anche l’opposizione si sarebbe semplicemente accodata ai peana per l’amministrazione comunale.

 

È vero, lo sblocco temporaneo dello scellerato patto di stabilità che ha strozzato per anni la capacità di investimento dei comuni, ha consentito di mettere in cantiere alcuni lavori che attendevano da anni,  a volte da decenni. Attenzione, sono in cantiere: non sono già realizzati e l’esperienza di questi anni insegna che a volte dall’apertura dei cantieri alla realizzazione di opere e infrastrutture importanti passa un tempo che non arriva mai a conclusione. Gli investimenti dei comuni sono un importante volano economico e consentono di poter fare quelle opere necessarie alle città ed al territorio che sono rimaste bloccate troppo a lungo. Se i soldi sono ben spesi e i lavori si portano a termine.

In questo consiglio sul bilancio si è parlato anche della bretella tra il polo tecnologico e via Piovola. Non si capisce perché la debba finanziare la Regione, se, di fatto, la sua necessità è determinata da un insediamento scelleratamente consentito in un area destinata ad altro. In altre aree si chiedono oneri di urbanizzazione pesanti per opere pubbliche che si rendono necessarie in conseguenza degli interventi proposti (un milione e 800mila euro per l’allargamento del sottopasso di Ponzano a carico di privati) invece, nel caso del polo tecnologico, paga pantalone. E magari sarebbe anche bene che si facessero le cose che si promettono. Il biciplan, tanto pubblicizzato l’anno scorso, è scomparso dai radar e niente si trova di realizzazione nemmeno nel triennio. Il progetto è costato agli empolesi 30mila euro, sarebbe bene venisse realizzato, perché se è solo un annuncio sembra un po’ caro. Così come non ci sono nemmeno quest’anno acquisti di nuovi mezzi per il trasporto scolastico. Non ne facciamo dal 2009 ed abbiamo un parco che comincia a non rispondere più alle necessità..

Questa città ha un sacco di problemi crescenti, a partire da un situazione sociale difficile, che certo non ha prospettiva di essere risolta a breve. Ci sono fenomeni che prima si vedevano solo nelle grandi città: i senzatetto, la prostituzione, con ragazze sempre più giovani sulla strada.  La risposta dell’amministrazione non si vede. C’è una emergenza abitativa crescente a cui si risponde, per adesso, in un modo incredibile separando le famiglie nel momento del bisogno, ospitando in co-housing solo le madri con figli minori e dicendo ai padri di arrangiarsi. Politiche abitative robuste non se ne vedono, né per l’edilizia residenziale pubblica, né per forme di intervento sul mercato degli affitti.  

Empoli ha una popolazione che invecchia, con più del 50% di famiglie con uno o massimo due componenti e le risposte, per esempio per la non autosufficienza, di fatto scaricano tutto sulla famiglia e sul ricorso alle badanti.

È una città che ha bisogno di scegliere una strada per il suo sviluppo, che individui gli assi strategici su cui scommettere e non si limiti ad accondiscendere alle richieste esterne. Una città che dovrebbe definire il disegno istituzionale a cui tende, smettendo di oscillare tra Unione dei comuni – tenuta in piedi con deleghe minime e che di fatto rappresenta solo una sovrapposizione burocratica – e un vago accennare alla fusione dei comuni, che non si sa bene a quale livello dovrebbe avvenire e quando.

Sono temi complessi sui quali non crediamo di avere tutte le risposte in tasca, ma che si gioverebbero di un dibattito reale anche in consiglio comunale, che è il luogo delle istituzioni, non la casa del partito che governa, per tanto o poco tempo. Abbiamo provato a sollecitare il confronto e la risposta è stata la totale chiusura.

Hanno votato contro, senza motivare, anche a:

  • rivedere il regolamento per gli appalti in modo da contrastare la concorrenza sleale e tutelare i lavoratori, prevedendo regole che salvaguardino la stabilità del lavoro e del reddito dei lavoratori
  • porre in essere tutti gli atti necessari affinché siano elaborati progetti e impegnate risorse sui temi della lotta ad una cultura di odio sessista razzista ed omofobo nelle scuole.
  • strutturare un sistema di monitoraggio delle aziende di gestione dei servizi  pubblici locali, per mettere in grado il consiglio di valutarne i risultati e poter partecipare alle scelte
  • porsi l’obiettivo di rivedere lo stato del nostro sistema fognario in relazione all’evidente sottodimensionamento, che causa allagamenti ad ogni pioggia più consistente

E poi l’ostruzionismo lo farebbero le opposizioni?

Ci dica piuttosto, la maggioranza, quali politiche vuole fare sui temi sollevati.

Dusca Bartoli per FabricaComune per la Sinistra

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