Dalla città invisibile al mito. E dal mito alla rinascita contemporanea, all'avvio di una nuova stagione di valorizzazione, riscoperta e ricerca storica dell'area di Semifonte, uno dei luoghi simbolo della cultura medievale toscana. Una passeggiata archeologica nell'area dell'antica città di Semifonte sulle tracce del Chianti segreto. E' l'iniziativa che l'Unione comunale del Chianti fiorentino, in collaborazione con il Gruppo Archeologico Achu e il contributo del Sistema museale Chianti Valdarno, organizza sabato 17 alle ore 14.
Un'escursione archeologica nell'area dell'antica città di Semifonte attraverso un percorso a tappe. Sulle origini del mito, sorto sul complesso urbano fondato dai conti Alberti e distrutto dai fiorentini nel 1202, è in corso il progetto di ricerca dell'Università di Firenze, promosso dall'Unione comunale del Chianti fiorentino, volto ad avviare un'indagine archeologica innovativa e senza scavo.
Dove si trovava la città, come vivevano i suoi abitanti, qual era l'estensione dell'area? L'archeologia prova a dare risposte a queste domande partendo dall'osservazione del paesaggio, dai materiali dispersi sul territorio, strutture edilizie che portano tracce di costruzione medievale. Ora sul sito si eleva maestoso il Duomo della Valdelsa, la cappella di San Michele Arcangelo che riproduce perfettamente in scala 1:8 la Cupola del Duomo di Firenze. Il Duomo valdelsano è stata eretto da Santi di Tito nel 1597.
Uno spettacolo che unisce paesaggio e architettura del passato cui anche le pagine online del nationalgeographic hanno dato spazio. L'escursione di trekking archeologico della durata di poco meno di due ore è articolata in 4 tappe. La partenza è prevista dalla Cappella di San Michele Arcangelo, si prosegue alla Cappella di San Niccolò, Torre e Podere di San Niccolò, Pieve Vecchia, Docciola e si conclude con la visita al Duomo della Valdelsa.
La passeggia sarà guidata da illustri studiosi dell'archeologia italiana come Guido Vannini, direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia, Andrea Vanni Desideri, Università degli Studi di Firenze e Silvia Leporatti dell'Università di Firenze e dai volontari del gruppo archeologico Achu capitanato da Roberto Agnorelli. All'escursione sarà presente il presidente dell'Unione comunale del Chianti fiorentino Giacomo Trentanovi. E' consigliato abbigliamento comodo. Info e preno: archeoachu@gmail.com.
Sono trascorsi quasi mille anni da quando gli abitanti dell'antica città, situata nel territorio di confine tra Firenze e Siena, declamavano in tono canzonatorio “Firenze fatti in là che Semifon divien città”. Fu la graduale crescita di una potenza commerciale che minacciava di infragilire i giganti della politica feudale a creare un mito, ancora prima di essere devastato, una città che per la sua solidità urbana ed economica non tardò a cadere sotto assedio con un inganno e lasciarsi radere al suolo nel 1202.
Ma se i fiorentini otto secoli fa provarono a cancellarla dalla faccia della terra, nonostante la costruzione nel 1577 della Cupola di Semifonte ad opera di Santi di Tito, oggi quella stessa amata e odiata terra dei vinti proverà a raccontare qualcosa di nuovo della propria segreta storia. E lo farà attraverso l'archeomatica e l'archeologia leggera e territoriale, un'attività non tradizionale né invasiva, che si avvarrà dell'uso combinato di strumentazioni innovative per diagnosticare l'identità di un mito che da tempo attende di essere svelato.
