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Ligabue in tour, nuove date anche in Toscana

Il concerto di Ligabue a Colle Val D'Elsa (foto gonews.it)

Nuove date per il "Made in Italy - Palasport 2017", con cui Luciano Ligabue porta il suo nuovo album, uscito il 18 novembre scorso, in tutta Italia. Alle quattro date romane, si aggiunge il 10 febbraio, e altri nuovi appuntamenti sono fissati l'11 marzo al Modigliani Forum di Livorno, il 18 marzo al PalaTrieste di Trieste e il 25 marzo al 105 Stadium di Genova. Sul palco della Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, ieri sera ha ripercorso, con Gino Castaldo e Ernesto Assante, la sua storia di cantautore, scrittore e regista, si è rivisto nei video dei concerti con i capelli lunghi e le camicie sbottonate e ha parlato dei suoi nuovi progetti.

L'ultimo, appena sfornato, è "Made in Italy", il nuovo album che porterà nei live italiani raccontando, per la prima volta, un personaggio in prima persona: Riko, "un personaggio stufo di una vita trascinata da troppo tempo - racconta Luciano Ligabue - incazzato con il nostro Paese per molti aspetti, che a un certo punto deve fare il suo percorso interiore e riesce ad acquisire una consapevolezza che gli è necessaria".

Il suo batterista, Michael Urbano, lo ha definito "una lunga lettera d'amore al rock and roll", eppure questo disco ha accenni di folk, swing, reggae, soul, "che potrebbero far storcere il naso a qualcuno che invece mi vorrebbe più monolitico". Anche la scelta del concept album è inedita per l'artista: "all'alba dei miei 56 anni - ha detto - mi metto a fare della roba che in questo momento è fuori del tempo perché è l'epoca in cui si sente una canzone alla volta, e io ho avuto la pretesa e forse anche la presunzione di chiedervi di ascoltare un album per intero".

Ma "Made in Italy è venuto così". Se "il rock sta vivendo momenti bruttini e ha forse un po' esaurito la spinta", per Ligabue "ci sono delle magie": "uno esprime chi è, esprime se stesso attraverso la musica che può fare e questa cosa magari produce un'energia, un sentimento di immedesimazione che ancora oggi io reputo miracoloso", ha spiegato. "Ci si arrende anche alla musica - ha aggiunto - ed è la cosa migliore che possiamo fare".

Le idee non mancano. Come quei provini in un cassetto di casa che raccontano "con un genere diversissimo dal mio, una serie di personaggi tutti nati il 29 febbraio". In cantiere, ormai è chiaro, c'è anche un film e forse non a caso in sala c'è il produttore Domenico Procacci: "Ci sto pensando, - ha detto Ligabue - per 14 anni ho avuto la scusa di non avere una storia da film. Siccome la storia c'è...".

Un giorno come tanti, con il suo amico Maioli, decideva di cercare sull'elenco telefonico il numero di Pierangelo Bertoli. "Sassuolo è vicino", si dissero. Chiamarono e la sera stessa Bertoli li accolse a casa sua. Da allora, la carriera musicale del "Liga" non si è mai arrestata. La sala gremita dell'Auditorium lo acclama, i ragazzi si accalcano sotto al palco per un autografo. "Ognuno ha la responsabilità sulla propria vita", dice a conclusione dell'incontro. E proprio per questo, non ha mai smesso di credere nella "rivoluzione", in quella "che parte da noi stessi".

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