L'immobile confiscato alla mafia diventa un centro antiviolenza: lo conferma la vice sindaco Vanni

Linda Vanni

"L'appartamento confiscato a Capanne avrà una seconda vita e sarà destinato a Centro Antiviolenza" con soddisfazione la vice sindaco Linda Vanni in merito al bene confiscato al catanese Vincenzo Aiello. L'appartamento si trova in centro a Capanne, in via Trento, dove fino al 2011 era residente la moglie del boss.

"Un bene come questo appartamento - spiega - confiscato alla mafia e riutilizzato socialmente è un simbolo positivo a cui guardare con fiducia nelle istituzioni e speranza nel futuro dei cittadini, pensiamo inoltre che sarà un'opportunità di riscatto e crescita per tutto il terrritorio". L'ufficialità della notizia è giunta solo oggi anche se martedì in Consiglio comunale è stata votata la delibera per l'assegnazione. "Questo è un bel riscatto, abbiamo vinto noi, un simbolo del potere criminale diventa un bene d'accoglienza per chi subisce violenza", commenta Vanni.

"Il centro Antiviolenza - spiega - sarà gestito dall'associazione Frida, associazione che già collabora con la Società della Salute valdarno e i quattro Comuni del comprensorio. Frida accoglie e sostiene le donne vittime di malatrattamento, abuso intra ed extra familiare, oltre a sviluppare iniziative e percorsi per sensibilizzare e diffondere una cultura di contrasto alla violenza di genere in ogni sua forma."

"Purtroppo ci troviamo difronte a numeri alti e sempre in crescita, ce lo dicono i numeri di accesso al codice rosa (percorso per vittime di violenza che fanno accesso al pronto soccorso, i nuemeri delle donne che si rivolgono a Frida, in poco più di due anni dal 2013 al 2015 226 donne (il 70% italiane)."

La domanda che preoccupa è: cosa fare rispetto alla presenza infiltrazioni mafiose?

"Sicuramente - spiega Vanni - non dobbiamo abbassare la guardia e sviluppare inziative ispirate a principi di tarsparenza e legalità e di contrasto a ogni forma di abusivismo. Ovviamente ci sono gli organi preposti al coordinamento per la lotta alla criminalità, ma spetta a noi tutti monitorare quello che sta accadendo anche nella nostra Regione. Un contributo importante può arrivare da chi già oggi si occupa di questi temi come le associazioni Libera e Avviso Pubblico"

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