gonews.it

Le colline valdelsane? Opera del Testaferrata: un progetto per la Festa della Toscana

Agostino Testaferrata

Il presidente Ginori: “Il suo approccio sperimentale si rivelò vincente per la bonifica collinare in Valdelsa”

Il paesaggio collinare come lo conosciamo oggi, in Valdelsa, deve parte della sua attuale fisionomia a un uomo che aveva scarsa dimestichezza con i libri. Un uomo vissuto in mezzo alla campagna tra Sette e Ottocento, che privilegiava l’osservazione e la sperimentazione. Stiamo parlando di Agostino Testaferrata (1744-1822), fattore nella tenuta di Meleto, la dimora che fu di Cosimo Ridolfi, cui è dedicato un progetto di ricerca che il Comune di Castelfiorentino e l’Istituto Superiore “F. Enriques” stanno portando avanti in occasione della Festa della Toscana 2016.

Al Testaferrata sono legati, infatti, alcuni interventi di bonifica collinare che ebbero luogo in Valdelsa tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, realizzati attraverso le cosidette “colmate di monte” e la sistemazione “a spina”; opere con cui il Testaferrata affrontò positivamente due problemi ritenuti fino a quel momento di difficile soluzione: la eliminazione dei “calanchi”, ovvero quei lunghi solchi ad orientamento verticale dovuti ai processi di erosione (che diventavano particolarmente evidenti a causa della natura del terreno, di origine pliocenica) e la regimazione delle acque nelle colline, la cui velocità doveva essere rallentata onde evitare il ripetersi di tali fenomeni.

Grazie alle “colmate di monte” e alla “sistemazione a spina”, Agostino Testaferrata assicurò alla fattoria di Meleto (e, in seguito, ad altre fattorie) la conquista di nuovi terreni collinari utili alla coltivazione, dimostrando così quanto fosse importante, nell’agricoltura, un approccio di tipo sperimentale.

Un metodo che il nuovo indirizzo Agrario dell’Enriques ha ritenuto utile adottare accettando con entusiasmo di lavorare a questo progetto, che contempla non solo un’attività di studio ma anche escursioni sul “campo” a Meleto (in programma nei prossimi mesi), dove il Testaferrata sperimentò le sue tecniche di bonifica collinare. Come si ricorderà, il nuovo indirizzo Agrario sta puntando molto intorno all’idea di alternare la teoria alla pratica: è attualmente impegnato nel reperire le risorse necessarie per la realizzazione di una serra didattica, e sta portando avanti diversi progetti pilota, tra cui ad esempio la produzione dei funghi a partire dai fondi di caffè. Per quanto riguarda la Festa della Toscana, la scuola intende proseguire con l’approfondimento dell’esperienza di Meleto ampliando la ricerca allo sviluppo sociale dell’agricoltura tra 800’ e 900’. A questo riguardo, nei prossimi mesi gli studenti dell’Agrario assisteranno anche ad uno spettacolo teatrale al Teatro del Popolo incentrato sulla figura del Testaferrata e sulle implicazioni di natura sociale del sistema di conduzione a mezzadria.

“Lo scorso anno – sottolinea il presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Ginori – abbiamo posto la pietra miliare di un lavoro di ricerca sulla storia dell’agricoltura in Valdelsa, partendo dalla figura di Cosimo Ridolfi. Il nuovo progetto – incentrato sul Testaferrata e sulle nuove tecniche di bonifica collinare - è complementare al primo, e ne rappresenta in un certo senso la prosecuzione. L’obiettivo rimane centrato sulla valorizzazione dell’esperienza di Meleto, che apre anche a interessanti e ulteriori prospettive di sviluppo turistico, nonché supportare il nascente indirizzo Agrario dell’Enriques attraverso la riscoperta, la conoscenza e la piena acquisizione del patrimonio storico che rappresenta uno dei punti di forza del nostro territorio”.

Exit mobile version