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Referendum, Settembre Rosso: "I cittadini devono votare No"

"A pochi giorni dalla scadenza referendaria del 4 dicembre, come associazione Settembre Rosso intendiamo ribadire la nostra posizione a favore del No. Il nostro è un No nel merito, dal momento che crediamo che questa riforma peggiori sostanzialmente la situazione. Tanto per cominciare la fasulla abolizione del Senato, che in realtà altro non è che abolizione della possibilità di eleggere un ramo del Parlamento, è una ferita grave per la democrazia. In sostanza il Senato continua a lavorare su decine di fattispecie di legge, ma non viene più eletto dai cittadini. A questo proposito è necessario sottolineare come il tema della riforma costituzionale vada a braccetto con quello della riforma elettorale: il cosiddetto “disposto combinato” tra riforma e Italicum garantirebbe una maggioranza assoluta con una percentuale decisamente minoritaria di voti.

Non stiamo poi ad entrare nel merito della confusione insita in molti dei nuovi articoli introdotti dalla riforma: basti pensare al caso dell'articolo 70 che passerebbe da 9 a 440 parole. O peggio ancora tutta la partita dell'annunciato risparmio dello Stato, che addirittura non arriverebbe ad un euro per ogni cittadino.

Ma il nostro No è anche e soprattutto politico, perché questa riforma sottende un attacco di natura economica e sociale alle fasce deboli della popolazione. Quando i principali esponenti politici schierati per il Sì dicono che con la riforma l'Italia sarebbe più attrattiva per gli investimenti non fanno altro che confermare la guerra che questo governo sta portando avanti contro operai precari e proletari in genere. Erodendo il potere di voto dei cittadini automaticamente accrescono quello di grandi aziende, banche, fondi di investimento, assicurazioni e finanziarie: insomma, quello dei poteri forti di questo Paese. E non è certo un caso che tutti questi si trovino schierati nel fronte del Sì.

In ultimo siamo allarmati per il fatto che una riforma della Costituzione venga promossa dal governo, approvata da una maggioranza risicata di un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale. Di fatto con una rappresentanza popolare molto al di sotto del 50% anche considerando le trasfusioni di parlamentari al governo. Come diceva Piero Calamandrei: “Quando l’Assemblea discuterà pubblicamente la nuova Costituzione, i banchi del governo dovranno essere vuoti” .

Da ciò ne consegue che, se viene approvata questa riforma della Costituzione, ogni governo in futuro potrà sentirsi legittimato a cambiare la Costituzione a proprio piacere, a prescindere dal consenso elettorale

Per questo noi diciamo No e invitiamo le/i Cittadine/i dell’Empolese Valdelsa a votare NO".

Associazione Settembre Rosso

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