"Centinaia di lavoratori e lavoratrici della nostra zona, con assemblee sui luoghi di lavoro, un attivo territoriale dei metalmeccanici Fiom-Cgil della Valdelsa e la riunione di un gruppo di delegati Rsu della CGIL di alcune delle principali aziende locali, hanno discusso e preso posizione sul referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo.
E’ chiara la consapevolezza dello stretto legame tra i diritti democratici sanciti dalla Costituzione e la possibilità concreta di poter migliorare le proprie condizioni di lavoro, salariali e di vita.
Cambiare la seconda parte della Costituzione nei termini in cui vorrebbero i promotori della controriforma, del SI nel referendum, significherebbe indebolire e, col tempo, vanificare la vigenza della prima parte, gli articoli fondamentali.
Le lavoratrici e i lavoratori sono consapevoli che la lentezza nell’approvazione di molte leggi non è dovuta all’attuale assetto istituzionale bicamerale (che peraltro non verrebbe abolito, ma sottratto al voto dei cittadini) ma ad una ben precisa volontà politica. Quando si è trattato di approvare leggi contro il mondo del lavoro, come il Jobs Act, i tempi sono stati assai rapidi.
Noi comunisti siamo dentro al movimento dei lavoratori e operiamo per una presa di coscienza sempre maggiore di quanto diritti del lavoro, sociali e politici siano indissolubilmente legati.
Chi vorrebbe abolire il contratto nazionale di lavoro, a cominciare da quello dei metalmeccanici, chi vorrebbe forme di assunzione sempre più precarie e arbitrarie, vota SI. La Confindustria vota SI. E per noi comunisti questo è sufficiente a votare NO".
Fonte: Partito Comunista Italiano - Sezione Empolese Valdelsa