Sinistra Italiana continua la sua campagna per il 'NO' al Referendum costituzionale del 4 dicembre, anche nell'Empolese Valdelsa. Il deputato Alfredo D'Attorre era ospite oggi, lunedì 21 novembre, al cenacolo degli Agostiniani di Empoli per esporre le ragioni per cui opporsi alla cosiddetta riforma 'Renzi-Boschi'.
Di seguito l'intervista realizzata da gonews.it
1)Prima di entrare nel merito delle motivazioni del 'No', cosa vi aspettate dalla Toscana? Roccaforte di Renzi, ma anche spazio politico nella quale nascono movimenti di sinistra alternativi al PD...
Siamo molto fiduciosi e crediamo che la maggioranza sia contraria alla proposta del Governo Renzi. In Toscana il Partito Democratico ha fallito alle ultime amministrative perdendo ovunque i ballottaggi. Proprio in questa Regione il renzismo ha creato spaccature profonde all'interno della sinistra.
2) Il Governo Renzi ha fin dall'inizio accentrato nelle mani dell'esecutivo la proposta di modifica costituzionale, legandola al suo progetto politico e alla figura del premier. E stato un errore o legittima scelta politica?
Questa è una delle ragioni fondamentali per dire 'No'. Più volte ho ribadito che sarei contrario a questa riforma anche se nel merito fosse migliore di quello che è; questo perché stiamo creando un precedente pericoloso. L'intero iter di proposta di riforma costituzionale è stato caratterizzato dal ruolo esorbitante ed invadente del Governo che ha posto la fiducia esplicita sulla legge elettorale, poi l'ha imposta politicamente su tutti i passaggi della Riforma costituzionale. Hanno presidiato Montecitorio durante la discussione: ricordo le 'incursioni di Renzi in aula nei passaggi più laceranti della Costituzione e le 'passeggiate' tra i banchi del sottosegretario Lotti.
Abbiamo tradito l'impegno preso dal centrosinistra nel 2013 che era presente anche nella carta fondativa del PD, secondo cui non si sarebbero fatte riforme di questo tipo. Invece questo è avvenuto e per di più con una maggioranza esigua, dato che nel PD stesso non tutti hanno votato per la modifica della Costituzione.
3) Questa scelta premierà Renzi o si ritorcerà contro?
È evidente che gli si sta ritorcendo contro. L'attacco al mondo del lavoro e alla scuola pubblica, la privatizzazione strisciante della sanità e del sistema previdenziale sono sotto gli occhi di tutti. Dopo tre anni in molti non si fidano della figura di Renzi. Certo è ovvio che vale anche l'opposto. Tutto ciò distoglie l'attenzione sui temi della Riforma, questo è chiaro.
4) Cosa vi spaventa di questa Riforma? Perché votare no?
Questa riforma riassume quella 'democrazia del capo' che non è altro che l'estremizzazione di un'illusione dell'ultimo ventennio, cioè quella di costruire la governabilità, nel mezzo di una crisi socio-politica, riducendo la rappresentanza e costruendo meccanismi artificiali per dare a piccole minoranze la maggioranza assoluta
I difetti della Riforma sono sotto gli occhi di tutti a partire dalla riduzione del potere dei cittadini. Si sposta la sovranità del popolo verso l'alto rendendo il governo meno soggetto alla legittimazione del parlamento e più a quello delle élites tecnocratiche
5) A questo punto si crea un problema di rappresentabilità. È giusto sacrificarla per governare in modo efficace?
Leggi elettorali ipermaggioritarie non riescono a rappresentare aree diverse della società, ma creano solo una competizione artificiosa che punta solo a far vincere uno schieramento con un voto in più.
Ma le elezioni non sono una partita di calcio non si possono ridurre a questo, le elezioni hanno il compito di rappresentare le diverse opinioni all'interno di un paese. Solo in questo modo un governo sarà autorevole. È una drammatica illusione che un partito che ha preso il 20% al primo turno possa governare da solo; soprattutto in una situazione socio-politica con forte astensione al voto, dove il 20% dei voti rappresenta il 10% della popolazione.
6) La Riforma è una conseguenza possiamo dire 'storica' della crisi dei partiti dell'impossibilità di muovere grandi masse di consenso?
La crisi dei partiti è la conseguenza dell'attacco alla sovranità democratica. Questa sovranità è stata svuotata per effetto dei vincoli europei e il trasferimento di potere ad organi sovranazionali. Questo è il principale motivo di discredito della politica, quindi dei partiti.
7) Per alcuni la Riforma sarebbe una richiesta delle tecnocrazie europee per portare a termine una serie di mutamenti socio-politici . Siete d'accordo con questa affermazione?
Sono le parole stesse di Renzi a confermare questo. Fin dall'inizio ha detto che la Riforma costituzionale era il principale biglietto da visita all'estero, la madre delle Riforme.
La riduzione degli spazi di partecipazione e la disarticolazione della seconda parte perseguono l'obiettivo più profondo che è la disarticolazione definitiva della prima parte a beneficio delle tecnocrazie europee. Attraverso la distruzione del modello partecipativo si vuole render anche la prima parte una sorta di guscio vuoto, un relitto inerme, in modo da applicare una trasformazione della società secondo i dettami liberisti imposti dai tratti europei. Rispetto a tutto questo la nostra Costituzione è un ostacolo.
Si sta realizzando da un punto di vista costituzionale ciò che il Governo sta realizzando con la precarizzazione del lavoro, l'attacco alla scuola e alla sanità pubblica. L'obiettivo è quello di imporre un modello alternativo a quello della nostra carta anche sul piano dei rapporti sociali
8) L'esecutivo però lamenta una crisi di governabilità. È vero?
Non è vero e lo dimostra la vicenda parlamentare degli ultimi anni: quando c'è un interesse politico comune le leggi si fanno in modo rapido. È stato così per il Lodo Alfano, per la Legge Fornero, per il Job Act e il decreto sulla Buona Scuola.
Renzi si contraddice: da una parte si vanta, a torto, di essere il governo che ha fatto più leggi degli ultimi 70 anni, ma poi si lamenta dell'impossibilità di governare.
9) Quale è il legame della riforma Renzi-Boschi con l'Italicum?
È pericoloso il suo stretto legame con l'Italicum e con la maggioranza sproporzionata di cui godrà il nuovo Governo. E nessuno crede che dopo il Referndum si possa davvero cambiare l'Italicum come il PD sembra voler far credere alla gente.
Ma la Riforma non funziona in sé indipendentemente dalla Riforma Elettorale: si passa da un bicameralismo perfetto ad un bicameralismo pasticciato; si crea una super-casta di sindaci e consiglieri regionali con doppio incarico che per di più godranno dell'immunità.
10) Renzi negli ultimi giorni ha detto che votare 'No' significa appoggiare la casta ...
È singolare che a usare l'argomento della casta si un politico che nella sua vita ha ricoperto solo incarichi politici. Anche biograficamente è un soggetto meno titolato a poter sollevare questioni del genere.
Inoltre vorrei ricordare che il PD renziano ha rifiutato di mettere mano agli stipendi dei parlamentari e ha rifiutato un taglio equilibrato dei parlamentari che avrebbe ridotto a 400 i deputati e a 200 i senatori.
In realtà ad essere rafforzata è proprio quel ceto politico locale che possiamo definire 'casta' ossia i consiglieri regionali, negli ultimi anni al centro di tantissimi scandali e corruzione.
11) Cosa succede se vince il 'SI'? Cosa se vince il 'NO'?
Se vince il SI Renzi si convincerà di vincere il prossimo ballottaggio e inizierà quella lotteria per il governo del Paese con Salvini e Grillo; una lotteria che però espone il paese a gravi rischi.
Se vince il NO, non so se Renzi lascerà, ma ciò diventerà ininfluente perché sarà una sconfitta politica. Ritorneranno regole democratiche e si andrà al voto con una legge elettorale più equilibrata.
Con il NO si può superare le visioni incancrenite del paese e voltare pagina con il renzismo e con quel clima politico e civile di scontro.
12) Il NO può essere anche un motivo di rilancio della Sinistra? Da dove bisogna ripartire?
Il si è il trionfo dello schema del partito della nazione, di un partito, il PD, che ha scelto di cambiare faccia e lasciare la sinistra. D'altra parte Verdini ha già detto che se vince il SI i suoi entrano al governo.
L'unico modo per superare l'attuale mutazione genetica del PD è la vittoria del NO. Credo che bisogna prendere atto che Renzi ha intenzione di far diventare il PD il PDR (Partito di Renzi), una formazione che nelle migliori delle ipotesi si sposta al centro e dimentica i valori di sinistra.
Il nostro compito è creare una sinistra popolare di governo, non servono altri partitini estremisti. Dobbiamo impegnarci per creare una forza che ridia casa agli elettori della sinistra.
11) La porta al PD è chiusa?
No, nel PD ci sono tante forze che possono concorrere a questo progetto, ma credo che bisogna rendersi conto che è impossibile tenere insieme forze inconciliabili. La sinistra deve fare il proprio soggetto politico e poi valutare quali alleanze siano giuste da fare.
Fonte: A cura di Giovanni Mennillo