La Fondazione Biagiotti Progetto Arte (via delle Belle Donne 39/r - Firenze) è lieta di invitarvi Giovedì 24 Novembre 2016 alle ore 18.30 all'inaugurazione della mostra collettiva Ecosistemi, curata da Carlotta Mazzoli e Silvia Bellotti e patrocinata dal Comune di Firenze. La mostra sarà visitabile fino al 28 Febbraio 2017, dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 o su appuntamento.
Ecosistemi nasce dalla volontà della Fondazione Biagiotti Progetto Arte di riflettere su alcuni temi chiave della nostra contemporaneità, quali la riduzione dei rifiuti, il riciclo, la sostenibilità ambientale e il rapporto Uomo-Natura, al fine di indurre nello spettatore una sensibilità nuova nei confronti del nostro Pianeta e una rinnovata voglia di fare la sua parte per la sua salvaguardia.
Attraverso le opere di otto artisti internazionali - Calixto Ramirez (Messico/Italia), Mandy Barker (Gran Bretagna), Miz Nakaishi (Giappone), Paola Romoli Venturi (Italia), Peter Caton (Gran Bretagna), Riccardo Stellini (Italia), Simafra (Italia), Victoria Deblassie (Stati Uniti/Italia) - la mostra intende accompagnare il visitatore in un percorso che si snoda tra diverse visioni, informazioni e spunti, dove ogni spazio è concepito come un piccolo mondo da esplorare. La collettiva si configura pertanto come un susseguirsi di otto personali, otto poetiche che interagiscono tra loro a formare un unico quadro d'insieme. Esattamente come gli ecosistemi in natura, tali microcosmi sussistono anche singolarmente, ma mantengono un equilibrio solo attraverso lo scambio reciproco di materia ed energia, tracciando una fitta trama dove ogni filo è legato all’altro.
Gli artisti in mostra, diversi per provenienza, stili e mezzi espressivi – dall’installazione, alla fotografia, dalla scultura alla video arte – hanno come comune denominatore l’indagine del rapporto tra l’uomo contemporaneo e la Natura, un rapporto che vede questi due universi, talvolta contrapposti, interagire tra loro come elementi interdipendenti. All’interno del percorso di mostra, quindi, si passerà dalle opere di Paola Romoli Venturi e Mandy Barker, che pongono l’attenzione sull’importanza e sulla necessità di attuare pratiche quotidiane come il riciclo e la riduzione dei rifiuti, a quelle di Riccardo Stellini, Miz Nakaishi e Simafra, che lavorano sul concetto di Natura come forza creatrice e fondamento dell’esistenza; dalle fotografie di Peter Caton, che documentano pratiche sostenibili di interazione tra Uomo e Natura, come l’agricoltura biologica, fino ai lavori di Calixto Ramirez e Victoria Deblassie, che riflettono sulla necessità di una regressione ad una condizione primitiva, che ricolleghi l’uomo contemporaneo con la sua vera essenza, sottolineando il legame ancestrale tra quest’ultimo e l’ambiente, consci che la sorte dell’uno è inevitabilmente la sorte dell’altro.
La mostra Ecosistemi sarà inoltre affiancata da una serie di eventi collaterali, ai quali parteciperanno associazioni locali e nazionali. Tra Dicembre e Febbraio, infatti, la Fondazione Biagiotti Progetto Arte, in collaborazione con Fairmenti, GreenApes, Greenpeace, Legambiente e Rifiuti Zero, organizzerà una serie di appuntamenti di approfondimento su temi specifici legati alla mostra: si parlerà di cambiamenti climatici, agricoltura biologica, pesca sostenibile, nuove tecnologie e di riduzione e riciclo dei rifiuti.
Ecosistemi A cura di Carlotta Mazzoli e Silvia Bellotti
Opening giovedì 24 Novembre 2016, ore 18,30
Dal 25 novembre 2016 al 28 febbraio 2017 Dal martedì al venerdì dalle 15,00 alle 19,00 o su appuntamento
Fondazione Biagiotti Progetto Arte
Con il patrocinio del Comune di Firenze In collaborazione con Fairmenti, GreenApes, Greenpeace, Legambiente, Rifiuti Zero.
CALENDARIO CONFERENZE
1 Dicembre 2016, ore 18,30 /an.tro.po.sfè.re/ - 2030+2C Concetti chiave per il dizionario del futuro climatico
World Café a cura di Legambiente Sezione Firenze.
Legambiente è nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni ’70. Tratto distintivo dell’associazione è stato fin dall'inizio l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.
15 Dicembre 2016, ore 18,30 Made in Tuscany L’importanza del biologico e dell’agricoltura a km0
Talk a cura dell’associazione FairMenti
FairMenti è un’associazione di promozione sociale toscana che cerca di coniugare il rispetto dei diritti umani e della natura con la necessità di fare comunicazione e organizzare eventi, divertire e mettere al centro la cultura e l’informazione. L’obiettivo dell’associazione è quello di promuovere il commercio equo e solidale, il biologico, gli stili di vita sostenibili e la salvaguardia dell’ecosistema.
12 Gennaio 2017, ore 18,30 Verso un mondo più sostenibile
Talk a cura di Greenpeace Gruppo Locale di Firenze, interviene Giuseppe Ungherese.
Greenpeace è un'organizzazione globale indipendente che sviluppa campagne e agisce per cambiare opinioni e comportamenti, per proteggere e preservare l'ambiente e per promuovere la pace. Greenpeace è un'associazione non violenta, che utilizza azioni dirette per denunciare in maniera creativa i problemi ambientali e promuovere soluzioni per un futuro verde e di pace.
26 Gennaio 2017, ore 18,30 Rifiuti zero: una rivoluzione in corso
Talk a cura di Rifiuti Zero, intervengono Antonio di Giovanni, Francesco Capezzuoli, Giuseppe Cavallo, Marco Orazzini.
Rifiuti Zero Firenze è un'associazione culturale che si occupa di divulgare buone pratiche per la corretta gestione dei rifiuti, al fine di creare un'economia circolare basata sulla valorizzazione dei materiali di scarto nel pieno rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini.
2 Febbraio 2017, ore 18,30 Sostenibilità nell'era digitale Nuove tecnologie al servizio delle comunità locali
Talk a cura di GreenApes
GreenApes è una piattaforma di social media, dove è possibile costruire il proprio profilo sostenibile e diventare fonte di ispirazione per i propri seguaci e il mondo intero. GreenApes lavora per premiare gli stili di vita green e sostenibili e abbattere la complessità delle questioni ambientali, portando l'attenzione su semplici scelte quotidiane, redendole più divertenti da perseguire. GreenApes è aperta a tutti coloro che hanno a cuore il pianeta e che ritengono che i nuovi media offrano grandi opportunità per promuovere il cambiamento.
ARTISTI
Calixto Ramirez (Messico/Italia)
Calixto Ramirez nasce in Messico, nella città di confine di Reynosa Tamaulipas. Tra il 2004 e il 2008 frequenta la Scuola Nazionale di Pittura, Scultura e Incisione La Esmeralda, mentre nel 2009 studia con il Maestro Jannis Kounellis. Ha esposto in Messico, Italia, Stati Uniti, oltre a numerosi altri paesi tra il Sud America e l’Europa. Attualmente vive e lavora a Roma su invito di Jannis Kounellis, ma continua ad esporre a livello internazionale. In mostra sarà presentato Sueño del Barón Rampante, un video che trae ispirazione dal romanzo di Italo Calvino, in cui il paesaggio viene utilizzato come sfondo per l'esecuzione di un'azione quotidiana, lo spogliarsi, metafora di un tempo perduto come l'infanzia o l’età primitiva: un età “impossibile”, a cui non si può ritornare, ma ciononostante un’età che lascia su ciascuno di noi il suo marchio indelebile.
Mandy Barker (Gran Bretagna)
Mandy Barker nasce in Inghilterra, dove vive e lavora. Il lavoro della Barker è stato esposto in mostre collettive, fiere e biennali in tutto il mondo, ricevendo spesso il favore di pubblico e critica. L’artista ha inoltre ricevuto numerosi premi, tra i quali il premio LensCulture Earth nel 2015 e il premio Internazionale di Fotografia (IPA) nel 2014, nella categoria Environmental Professional. Attualmente è tra i finalisti del Prix Pictet 2016. Fotografie di Mandy Barker sono state pubblicate sulle maggiori testate internazionali, come lo Smithsonian Magazine (2015), Wired (2014), Royal Photographic Society Journal (2014), The Guardian (2014), TIME (2012), Financial Times (2012), GEO (2012). Tutto il lavoro di Mandy Barker gioca sul sottile equilibrio tra poli opposti. La bellezza delle immagini viene usata dalla Barker per attirare lo spettatore, che però, allo stesso tempo, viene indotto a riflettere sul problema sempre più stringente dell’inquinamento dei mari. In mostra, le fotografie della serie Indefinite presentano una selezione di detriti plastici, fotografati dall’artista senza aver subito alcuna alterazione e presentati come creature marine nel profondo degli abissi. L’opera Soup: Nurdles, invece, analizza il problema dell’inquinamento degli Oceani partendo dalla cosiddetta Garbage Patch, un accumulo di detriti localizzato nel Pacifico settentrionale. Il termine “soup” (letteralmente zuppa) viene usato per indicare l’accumulo di detriti plastici in sospensione nelle acque oceaniche: partendo da questo concetto, l’artista ha raccolto e fotografato diversi materiali, che ha poi organizzato in una composizione astratta, quasi un campionario di materiali artificiali che inquinano i mari di tutto il mondo.
Miz Nakaishi (Giappone)
Nata in Giappone, a Ibaraki, dove attualmente vive e lavora, Miz Nakaishi si laurea in Belle Arti presso la Nottingham Trent University nel 2013. Dopo la laurea, viene selezionata tra gli otto migliori artisti delle East Midlands e prende parte alla mostra East Midlands Graduate Project: EM13 presso la Surface Gallery di Nottingham. Nel 2014 il suo lavoro Fluffs Between the Gaps of Society viene scelto dal ballerino contemporaneo Akram Khan per far parte, al fianco di artisti quali Anish Kapoor e Antony Gormley, della mostra One Side to the Other, allestita presso gli spazi del The Lowry di Manchester. Nel 2015 è una dei finalisti del Premio Combat, al quale partecipa anche nel 2016 esponendo alcuni suoi lavori presso il Museo Giovanni Fattori di Livorno. Le opere di Miz Nakaishi raccontano una natura inaspettata e sorprendente. Il sentimento di sospensione e di attesa suscitato dalla tela bianca, come nel caso di Scape e delle due tele della serie The Works of Your Hands, viene soddisfatto quando l'occhio scopre l'ombra verde che spunta dai bordi del quadro: è la natura che emerge, potente e silenziosa, negli scenari urbani. L'artista giapponese propone una visione marcatamente orientale, quasi zen, che cambia totalmente segno nella scultura Made of the Truth, vera e propria metafora della bellezza effimera e del rapporto tra Arte e Natura.
Paola Romoli Venturi (Italia)
Paola Romoli Venturi nasce a Roma, dove vive e lavora. Inizia la sua carriera come scenografa e costumista, per poi avvicinarsi all’arte contemporanea in anni più recenti. Nei suoi lavori, esposti in Italia e all’estero, tocca spesso temi sociali, creando spazi disegnati da luci, ombre e suoni, e utilizzando diversi mezzi espressivi – da quello pittorico e scultoreo, al video, le installazioni site-specific e le performance. Dal 2012 lavora al progetto in progress PTV_Pacific Trash Vortex e collabora con il MAAM, Museo dell’altro e dell’altrove Metropoliz di Roma. Recentemente ha realizzato la cella 1881 durante la residenza d’artista Mezza Galera a cura di Giorgio De Finis a Montefiascone; è inoltre tra i finalisti per una residenza d’artista promossa dal MACRO di Roma. In mostra saranno presenti due installazioni, Isola_Paola Trash Vortex e Attenzione! Questa è un’arma letale, che riflettono entrambe sul problema dell’inquinamento degli Oceani: partendo dal dato reale, l’enorme quantità di plastica che inquina i mari di tutto il mondo, l’artista utilizza materiali di recupero che assembla in opere di dimensioni enormi o piccolissime, per dimostrare allo spettatore la pervasività di questo problema e il ruolo attivo di ognuno di noi nella sua possibile risoluzione.
Peter Caton (Gran Bretagna)
Peter Caton nasce e cresce in Inghilterra. Si avvicina alla fotografia in giovane età, laureandosi al Cleveland College of Art & Design nel 1998. Dal 2000 Caton inizia a girare il mondo per realizzare i suoi reportage: lavora dapprima in India, collaborando con Greenpeace, successivamente si sposta in Africa, Asia e Sud America. Nel corso della sua carriera, oltre a Greenpeace, ha collaborato tra gli altri con la Bill Gates Foundation, il World Food Programme, UNICEF e Climate Heroes. Sue fotografie sono state esposte tra gli altri, presso la National Portrait Gallery di Londra, la Oxo Gallery di Londra e durante Expo a Milano, e sono state inoltre pubblicate da testate internazionali quali il Sunday Times Magazine, il Washington Post, The Guardian, Marie Claire, Esquire, Le Figaro e The Geographical Magazine. Attualmente è impegnato in un reportage sull’Africa centrale. Il lavoro di Peter Caton, fin dai suoi primi reportage, è sempre stato indirizzato al disvelamento di realtà minoritarie: attraverso la sua macchina fotografica, l’artista intende dare voce a tutte quelle realtà che difficilmente riescono a raggiungere un pubblico vasto, internazionale ed eterogeneo. In mostra saranno presentati i due progetti Food for Life e Organic Portraits, con i quali Peter Caton si avvicina al mondo dell’agricoltura biologica: nelle sue fotografie, Caton rappresenta i produttori biologici come moderni eroi, impegnati nella salvaguardia dell’ambiente e nella promozione di una vera e propria rivoluzione nei consumi alimentari.
Simafra (Italia)
Riccardo Prosperi, in arte Simafra, vive e lavora a Firenze, sua città natale. Inizia a dipingere già nel 2000 e dal 2004 inizia a partecipare a concorsi e collettive in Toscana. Tra il 2009 e il 2014 collabora con numerose gallerie italiane ed internazionali, tra cui la Ken’s art di Firenze (2009), la Galerie Golkar di Bonn, la Infantellina Contemporary di Berlino (2010), la Cadogan Gallery e la Art Moor House di Londra (2013-2014). Nel 2015 inizia a dedicarsi al progetto Le Quattro Stagioni, quattro tele monumentali interamente realizzate con elementi naturali, esposte prima presso Palazzo Panichi a Pietrasanta e successivamente a Palazzo Gianfigliazzi Buonaparte, Firenze. Dal 2016 collabora con la Maddox Gallery di Mayfair, Londra e la Galleria Russo di Roma. Per la Fondazione Biagiotti Progetto Arte, Simafra ha realizzato Autostima. Avvicinandosi per la prima volta all’installazione site-specific, con questa opera Simafra ha voluto ricreare un bosco, un luogo dell’anima che è anche metafora dell’interiorità dell’artista stesso. Attraverso elementi di recupero, elementi vegetali stabilizzati e grazie all’impiego di materiali che da sempre caratterizzano la poetica dell’artista, lo spettatore sarà catapultato in un piccolo mondo immaginario, dominato da una Natura pura, ribellatasi finalmente ai soprusi dell’Uomo, che nella sua violenza diventa allo stesso tempo sinonimo del percorso interiore di Simafra stesso: da qui il titolo Autostima, a sottolineare il percorso di liberazione e allo stesso tempo di amor proprio, sottinteso ad ogni azione dell’artista-Natura.
Riccardo Stellini (Italia)
Riccardo Stellini nasce a Firenze, dove attualmente vive e lavora. Dopo il diploma compie lunghi viaggi in giro per il mondo. Dal 2010 lavora come designer e apre il suo studio a Firenze. Recentemente inizia ad interessarsi all’arte contemporanea, prendendo parte a numerose collettive, come quella intitolata Oltre il Giardino, allestita negli spazi del giardino Buonamici presso il Palazzo della Regione di Prato a Giugno 2016. Attualmente collabora con la Società delle Belle Arti di Firenze e sta curando la sua prima personale all'interno della casa di Dante. Per Ecosistemi, Stellini presenta New Squeeze: una scultura che è allo stesso tempo un’installazione, nella quale emerge il passato da designer dell’artista, rappresentato dal perspex e dalle forme essenziali, tipiche del design moderno. L’opera di Stellini, tuttavia, rappresenta un indotto, una strozzatura, quasi una clessidra, in cui frammenti di vetro riciclato, come sabbia, mimano l’eterno scorrere delle stagioni. New Squeeze è il tentativo umano di “spremitura” nei confronti della natura, e il suo conseguente fallimento.
Victoria Deblassie (Stati Uniti/Italia)
Victoria DeBlassie è nata e cresciuta ad Albuquerque, New Mexico. Si laurea in Belle Arti presso l'Università del New Mexico nel 2009 e consegue successivamente un master presso il California College of the Arts nel 2011. Si sposta quindi in Italia, grazie ad una borsa di studio della Fulbright per l'anno accademico 2012-2013. Ha partecipato a numerose residenze d'artista, in Italia e all’estero, e ha esposto a livello nazionale e internazionale, in sedi quali il De Young Museum e la Make Hang Gallery di San Francisco, California, la [AC]2 Gallery di Albuquerque, New Mexico, e il Museo Diocesano di Pienza, Italia. Per la Fondazione Biagiotti, Victoria DeBlassie presenta The Gestalt of a Crate, installazione site-specific composta da cassette in plastica nera riciclata: tali cassette, che nelle mani dell’artista assumono il profilo di una città e la forma di un labirinto, mimano il concetto di contenitore, mentre la scala umana e quella architettonica dell’installazione rimandano al corpo e all’architettura come contenitori di vita. Attraverso un labirinto frammentato, ingrandito e riflesso, l’artista intende riflettere sul labirintico problema dello spreco delle risorse e sulla necessità di un cambiamento profondo nelle nostre abitudini di consumo.